XXXIII FESTIVAL LA NOTTE DEI POETI – VOCI NOMADI – CAGLIARI – DOMENICA 28 GIUGNO 2015 Reviewed by admin on . CeDAC XXXIII Festival La Notte dei Poeti 1 luglio – 7 agosto 2015 ANTEPRIMA Voci Nomadi Cuncordu e Tenore de Orosei e i cantanti mongoli Ts. Tsogtgerel e N. Gan CeDAC XXXIII Festival La Notte dei Poeti 1 luglio – 7 agosto 2015 ANTEPRIMA Voci Nomadi Cuncordu e Tenore de Orosei e i cantanti mongoli Ts. Tsogtgerel e N. Gan Rating: 0

XXXIII FESTIVAL LA NOTTE DEI POETI – VOCI NOMADI – CAGLIARI – DOMENICA 28 GIUGNO 2015

vnCeDAC
XXXIII Festival La Notte dei Poeti
1 luglio – 7 agosto 2015

ANTEPRIMA
Voci Nomadi
Cuncordu e Tenore de Orosei
e i cantanti mongoli Ts. Tsogtgerel e N. Ganzoring

CAGLIARI/ Museo Archeologico Nazionale – domenica 28 giugno h 18.30 -
INGRESSO GRATUITO

Cuncordu e Tenore de Orosei
Massimo Roych: voche, trunfa, flauto pipiolu
Mario Siotto: bassu
Gian Nicola Appeddu: contra
Piero Pala: mesuvoche
Tonino Carta: voche

Tsogtgerel Tserendavaa: canto khoomij, flauto tsuur, viella morin-khuur
Garzoring Nergui: canto khoomij, liuto tovshuur, viella morin-khuur

L’incontro del canto a tenore della Sardegna con il canto difonico della Mongolia: il progetto sonoro che vede protagonisti il coro Cuncordu e Tenore de Orosei e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Garzoring Nergui intreccia le suggestioni dell’arcaica vocalitĂ  dell’isola dei nuraghi alle peculiaritĂ  del canto armonico della tradizione mongola.

Nel cuore di una natura ancora sacra e pastorale, l’aspra bellezza delle montagne sarde incontra la distesa delle steppe della Mongolia, attraverso le polifonie dei Tenores e il canto difonico Khoomij.
Tra liturgie e feste paesane, al confine fra sacro e profano, delle voci risuonano ancora tra le montagne della Sardegna, lì dove si rifugia la bellezza di una cultura pastorale sempre viva.
Mentre al di là dei mari, dove s’incontrano le montagne dell’Altai e l’immenso deserto dei Gobi, è nato il canto difonico, il Khoomij. Un canto che è la metafora musicale dei rilievi delle montagne, del tumulto della natura, dei suoi brontolii e dei suoi tumulti, del galoppo dei cavalli, e del sussurrio dell’erba selvatica.

Questo affascinante incontro, realizzatosi nell’ambito del Festival delle Musiche Sacre di Fes, in Marocco, e replicato al festival Les Orientales in Francia, mette in risalto i valori e le similitudini di questi due popoli, che appartengono alla medesima storia universale, ultimi testimoni di un passato in cui l’uomo sapeva vivere in simbiosi con la natura.

Cuncordu e Tenore de Orosei
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Il Cuncordu e Tenore de Orosei è tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde. Oltre che per la loro eccezionale bravura, anche per la peculiarità del repertorio, che abbraccia entrambe le forme della tradizione vocale di Orosei: quella del canto sacro, tipica delle confraternite religiose, e quella profana del canto a tenore.
Questa combinazione fa del Cuncordu e Tenore de Orosei i custodi fedeli all’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani.

Il gruppo esegue nelle due particolari modalità a Tenore e a Cuncordu, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei e l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo).

Con la stessa passione sono disposti all’indagine e all’incontro con altre espressioni musicali: al Konzerthaus di Berlino, con le voci Bulgare “Angelitè” e il RIAS Kammerchor , con gli amici della piccola Repubblica di Tuva, gli Hu Hun Hurtu, o altre sperimentazioni con diversi musicisti quali Enzo Favata, Luigi Lai, Totore Chessa , i Tenores de Bitti, Nguyen Le, Mola Sylla, Luciano Biondin, Paolo Fresu, Ernst Reijseger (con cui hanno partecipato alla registrazione della colonna sonora di due film di Werner Herzog: “The Wild Blue Yonder” e “White Diamond”) e, in ultimo il progetto “Voci Nomadi” con i cantanti mongoli Ganzoring e Tsogtgerel, concerto carico di suggestioni musicali, con le voci che, pur lontane geograficamente, si avvicinano e si fondono in maniera straordinaria.

Il canto a “tenore” ha origini sconosciute e, a detta degli studiosi, millenarie. Eʼ un canto unico nel suo genere (si possono trovare forme simili soltanto in Mongolia o in Africa). Per questa sua particolarità è stato dichiarato patrimonio intangibile dellʼumanità dallʼUNESCO. Nel canto a “tenore” cʼè una voce “Sa voche” che intona il canto utilizzando poesie improvvisate o di poeti colti, i testi sono in sardo, di seguito intervengono, con sillabe non sense, le due voci gutturali (contra e bassu) ed una voce naturale a completare lʼaccordo (mesuvoche). Lʼorigine ancestrale di questo canto fa pensare addirittura ad un sistema primordiale di polifonia basato sulla semplice imitazione del verso degli animali domestici, sa “contra” imita il verso della pecora, su “bassu” il verso del bue, sa “mesuvoche” il fischio sottile del vento . Naturalmente, non conoscendo lʼorigine del canto si tratta di teorie di etnomusicologi , quindi non dimostrabili. Questa forma di canto, profana, è utilizzata, nei vari momenti della giornata, principalmente nei momenti di festa, con lʼaccompagnamento dei balli, ma anche nelle serenate dʼamore e nella quotidianità del lavoro in campagna. I testi vengono scelti al momento della esibizione. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il canto a “Cuncordu” (cum cordis), in sardo “cuncordos” significa dʼaccordo, accordati, uniti, intonati. Nasce durante la colonizzazione spagnola in Sardegna, e trova forma nelle confraternite di Santa Croce, del Rosario e delle Anime, nate ad Orosei tra il 1600 ed il 1700.
Eʼ un canto a quattro voci maschili, in lingua sarda o latina, che accompagna i vari momenti dellʼanno liturgico, ma che trova il massimo della sua espressione durante i riti della Settimana Santa. I testi eseguiti sono di poeti colti, in genere sacerdoti, che parlano delle virtù dei santi, degli struggenti momenti della passione di Cristo e delle sofferenze della madre Maria. Testi particolarmente adatti ad una teatralizzazione, soprattutto in occasione dei riti della settimana santa, costruiti per una attiva partecipazione del popolo alle processioni ed ai riti. Tali testi, chiamati “Gozos”, dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, sono in lingua sarda. Le tre confraternite sono tuttora attive e la loro attività ad Orosei, al contrario di molti altri paesi in Sardegna, non si è mai interrotta nel tempo. Il canto a “Cuncordu” rappresentato oggi ad Orosei rappresenta una delle maggiori espressioni vocali dellʼisola. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il gruppo nasce ufficialmente nel 1995 e l’attuale formazione è:
Massimo Roych (Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas)
Mario Siotto (Bassu, trunfa)
Gian Nicola Appeddu (contra)
Piero Pala (Voche, Mesuvoche)
Tonino Carta (Voche del Tenore)

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INFO & prezzi

XXXIII Festival La Notte dei Poeti

TEATRO ROMANO DI NORA
Biglietti intero € 20 – ridotto € 18
residenti Pula € 10
# KOI (fuori abbonamento) biglietto unico € 10

Abbonamento a 10 spettacoli intero € 160 ridotto € 145
Carnet 5 spettacoli a scelta intero € 90 ridotto € 75
Carnet Weekend 50 euro

EX MUNICIPIO DI PULA
Voci Nomadi – concerto inaugurale biglietto unico € 10
Cantar l’Altrove – Rovine biglietto unico € 7

Laboratori per bambini – GRATUITI

*Dove non specificato gli spettacoli inizieranno alle ore 20

Informazioni:
www.lanottedeipoeti.it
www.cedacsardegna.it
biglietteria@cedacsardegna.it
tel. 345 4894565

prevendita
Cagliari:
Box Office- viale Regina Margherita 43 – tel. 070 657428

Pula
Info Point: (dalle 9.30 alle 13.30/ dalle 18 alle 22)
Botteghino /Teatro romano di Nora (solo nei giorni di spettacolo) dalle ore 19

Biglietteria online: www.vivaticket.it

Bus navetta in coincidenza con il programma di tutti gli spettacoli (€ 7 a/r)
Autolinee Follesa
Cagliari/Nora/Cagliari
Partenza ore 18.30 da piazza Giovanni XXIII
Fermate:
CAGLIARI: via Alghero (angolo via Dante), Via Sonnino (Palazzo Civico), Piazza Matteotti (Fronte ARST) – PULA piazza Segni, viale Nora (gratuito)

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