TORNA IL PRESEPE A GRANDEZZA NATURALE A STINTINO, LA BETLEMME D’EUROPA
Un percorso che conduce il visitatore sino alla capanna dove, ad attenderlo, c’è il bambinello in fasce. Sui sentieri del presepe a grandezza naturale di Stintino sono tante quest’anno le novità : a partire dal numero di statue, arrivate a ottanta. Il presepe è stato inaugurato nei giorni scorsi alla presenza di un gran numero di cittadini che, dopo la messa, hanno atteso la benedizione del parroco di Stintino e di monsignor Giancarlo Zichi prima di visitare l’intero percorso. Don Andrea Piras nel rivolgersi ai presenti ha citato le parole di Paolo VI durante l’Angelus del 21 dicembre 1969. «Parole che – ha detto il parroco – spiegano il significato del presepe. “Perché il presepio ravviva la memoria del grande avvenimento, la nascita di Gesù, il Salvatore, il Figlio di Dio fatto uomo; e poi perché il presepio rappresenta con candida e ingenua semplicità il quadro di Betlemme; e diventa una scena evangelica, diventa una lezione di spirito cristiano, un messaggio di costumeâ€Â».
La piazza del Municipio è diventata una vera e propria Betlemme con la ricostruzione della natività da una parte e scene di vita dall’altra che ripropongono anche momenti di lavoro tipici dei mestieri stintinesi. È stato il sindaco Antonio Diana a illustrare ai cittadini le novità del presepe allestito, anche questa volta, grazie all’impegno costante dell’associazione “Il tempo della memoria†con il patrocinio del Comune. E a colpire, in particolare, quest’anno la rappresentazione delle attività del paese con pescatori che gettano le reti, altri che lavorano gli strumenti usati per la pesca e il mastro d’ascia. Alle loro spalle un pannello dipinto dai bambini della scuola media di Stintino che rappresenta il paese. Quindi uno spazio dedicato alle donne di tonnara. Ad attirare l’attenzione del visitatore è la statua in legno, lavorata a mano, alla cui spalle è stata sistemata una gigantografia che mostra donne al lavoro in tonnara. Il tutto accompagnato da pannelli illustrativi che ricordano che, se la pesca era un lavoro tipico maschile, le donne rivestivano un ruolo fondamentale nella trasformazione del pesce in prodotto per il commercio.
Accanto all’ingresso della sede della Confraternita della Beata Vergine della Difesa, quest’anno sono state sistemate due statue che ricordano i confratelli, con il loro tipico abito. Un pannello informativo racconta la storia del sodalizio ed elenca i nomi di tutti i 123 priori che si sono succeduti dal 1893 a oggi. Tra le novità anche un modello della fontana del Rosello di Sassari che il Comune turritano ha concesso in comodato d’uso. Un’occasione per ricordare la vicinanza tra la città e il paese che, sino al 1988, fu una borgata del capoluogo di provincia.
In questa edizione da citare anche la presenza della statua realizzata da un artista serbo che rappresenta l’Angelo bianco che tiene in mano la cattedrale di San Seva. Il dipinto originale è custodito nel monastero serbo di MileÅ¡eva. Trova sistemazione nel presepe anche una statua che raffigura una donna con il tipico costume greco. Il presepe, aperto in occasione del convegno sulle crisi umanitarie che si è volto ai primi di dicembre, ha già catalizzato l’attenzione di media nazionali e internazionali. Sono diverse, infatti, le trasmissioni televisive che hanno parlato dell’iniziativa a partire da quelle italiane come Quinta colonna su Rete Quattro alle televisioni arabe, libanesi e francesi presenti a Stintino per il convegno Dialogando.
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