TIME IN JAZZ 2015 – BERCHIDDA – 8-18 AGOSTO 2015 Reviewed by admin on . NovitĂ  e variazioni nel cartellone del ventottesimo festival internazionale Time in Jazz, in programma dall'8 al 18 agosto a Berchidda (provincia Olbia-Tempio), NovitĂ  e variazioni nel cartellone del ventottesimo festival internazionale Time in Jazz, in programma dall'8 al 18 agosto a Berchidda (provincia Olbia-Tempio), Rating: 0

TIME IN JAZZ 2015 – BERCHIDDA – 8-18 AGOSTO 2015

Time in Jazz 2015 - manifesto (m)
NovitĂ  e variazioni nel cartellone del ventottesimo festival internazionale Time in Jazz, in programma dall’8 al 18 agosto a Berchidda (provincia Olbia-Tempio), ma con appuntamenti, come sempre, anche in vari altri centri del nord Sardegna.Definiti tratta e orari del volo che sabato 8 ospiterĂ  il concerto solo di Paolo Fresu a bordo di un aereo della compagnia Meridiana in viaggio dalla penisola verso la Sardegna: partenza dall’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna alle 18,10, arrivo previsto alle 19,15 al “Costa Smeralda” di Olbia. Un’ouverture emblematica per un’edizione del festival Time in Jazz che ha come titolo e tema “Ali”. Un’edizione che può fregiarsi del patrocinio dell’UNESCO concesso dalla Commissione Nazionale Italiana (CNI) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, “in considerazione dell’alto valore dell’iniziativa”.Piccolo cambio d’orario, la mattina di venerdì 14, per il progetto Monteverdi “A Trace of grace” del tubista francese Michel Godard con Gavino Murgia al sax, Luciano Biondini alla fisarmonica e il mezzosoprano Guillemette Laurens: l’inizio, previsto alle 11, slitta invece a mezzogiorno e mezzo.

SarĂ  il dottor Vincenzo Migaleddu, presidente dell’ISDE Sardegna, l’Associazione internazionale dei Medici per l’Ambiente, a tenere l’immancabile conferenza sui temi ambientali che ogni edizione del festival propone la mattina di ferragosto nella chiesetta di San Michele, nella campagna berchiddese. Titolo e contenuti dell’incontro, patrocinato dall’ISDE, in linea col tema del festival: “Cosa ci vuole per volare?”.

Sfuma invece l’appuntamento con Time in Sassari: per ragioni legate alla tempistica organizzativa e alla dotazione economica del Comune, non è stato possibile infatti confermare i programmi previsti, mentre resta aperta la possibilitĂ  di sviluppare altri progetti in un diverso momento dell’anno, in attesa della prossima edizione estiva. Inglobato, dunque, nel piĂą ampio cartellone del festival, il consueto prolungamento di Time in Jazz nella provincia sassarese registra diverse variazioni di programma. Cambiano sede le serate del 17 e 18 agosto, annunciate in origine a Monte d’Accoddi: ora sarĂ  l’area archeologica di Museddu, nei pressi di Cheremule, a ospitare – lunedì 17 alle 21,30 – il concerto “Liberetto II” del contrabbassista e violoncellista svedese Lars Danielsson con il suo New Quartet. Per The Rad Trads, la sera dopo (martedì 18, sempre alle 21,30), trasferimento invece a Sorso, dove la coinvolgente brass band newyorkese terrĂ  banco in Piazza San Pantaleo. Variazioni anche per quanto riguarda gli altri concerti nel Sassarese: il solo della pianista Silvia Corda, inizialmente previsto per il 18 mattina a Ossi, è anticipato al pomeriggio del 17 (ore 18) e avrĂ  per teatro la comunitĂ  di S’Aspru di Siligo dell’associazione di volontariato “Mondo X” fondata da Padre Salvatore Morittu. Analogamente, il duo di Lars Danielsson con il chitarrista John Parricelli passa da lunedì 17 a martedì 18, e si trasferisce da Sorso, dove era in programma, a Osilo (piazza Brundano, ore 18). Saltano, invece, il concerto di Monica Demuru e Natalio Mangalavite in calendario la mattina di lunedì 17 a Osilo, e quello che l’indomani pomeriggio avrebbe visto di scena a Museddu il duo formato dai contrabbassisti Paolino Dalla Porta e Salvatore Maltana.

Prosegue intanto la prevendita dei biglietti e degli abbonamenti per Time in Jazz. L‘ingresso, come sempre, è a pagamento solo per i concerti serali che si tengono in piazza del Popolo: di scena, il 12 agosto, il duo di Kenny Barron e Dave Holland seguito dal chitarrista francese NguyĂŞn LĂŞ con il suo omaggio pinkfloydiano “The Dark Side Nine”; il 13 il quartetto di Manu KatchĂ© e il progetto Special Unit for the Blue Note di un altro grande batterista, Louis Moholo-Moholo. Il 14 riflettori puntati sul Danish Trio di Stefano Bollani e poi sul quintetto del fisarmonicista francese Vincent Peirani.

Per tutti i concerti in piazza del Popolo il biglietto intero in platea costa 23 euro, il ridotto 20 (piĂą 2 euro di diritti di prevendita); 60 euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero per le quattro serate (12, 13, 14 e 15 agosto), ridotto a 50 (piĂą 3 euro di diritti di prevendita). Per i posti in tribuna non sono previst

Per la serata di Ferragosto l’ingresso costa quasi la metĂ : il biglietto (13 e 11 euro in platea, 11 e 9 in tribuna) si paga infatti solo per il primo dei due concerti in programma, quello del quartetto di Lars Danielsson, mentre sarĂ , come sempre, a ingresso gratuito la festa finale con The Rad Trads.

Tutti gli altri eventi sono a ingresso gratuito, a eccezione dei due set fuori abbonamento in programma l’11 agosto al Centro Laber: protagonisti Dino Rubino in duo con Paolo Fresu, e il collettivo Puglia Jazz Factory (biglietto intero a 23 euro, ridotto a 20).

Biglietti e abbonamenti si possono acquistare in prevendita attraverso il circuito Vivaticket: online all’indirizzo www.vivaticket.it oppure nei punti vendita autorizzati.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero telefonico 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie utili sul sito www.timeinjazz.it.

Da segnalare infine la media partnership con laeffe, la TV di Feltrinelli, che in occasione dei sessant’anni della casa editrice milanese seguirĂ  Time in Jazz attraverso live streaming e la realizzazione di uno speciale nell’ambito del format “Effe come Festival”, un progetto di comunicazione e divulgazione multipiattaforma – TV e Internet – che mira a dare voce alla produzione culturale e alla creativitĂ  di dieci festival italiani selezionati, compreso appunto quello di Berchidda.

  • Pronti al decollo sabato 8 agosto


La ventottesima volta di Time in Jazz decolla
sabato 8 agosto sulle ali di un aereo di linea della compagnia Meridiana in volo dalla Penisola verso la Sardegna: partenza dall’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna alle 18.30, arrivo previsto alle 19.35 al “Costa Smeralda” di Olbia. A bordo, insieme ai passeggeri, Paolo Fresu con la sua tromba e il suo flicorno, per un concerto ad alta quota simbolicamente perfetto per inaugurare questa edizione del festival. Titolo: “Ali sarde”.

Su una rotta analoga, ma via mare, viaggia la nave della Sardinia Ferries da Livorno (partenza alle 15,30) al porto sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 21,55) che anche quest’anno – ed è il decimo consecutivo – ospita a bordo l’esibizione di uno dei progetti in cartellone a Time in Jazz: protagonista, stavolta, il duo Madera Balza, giĂ  applaudito alla scorsa edizione del festival e composto dal pianista Natalio Mangalavite e dalla cantante e attrice Monica Demuru, impegnati a esplorare la dimensione liberatoria e onirica del volo con un nuovo progetto ad hoc, “Ali ai Piedi”.

 

  • Domenica 9 agosto


La prima giornata in terra sarda – domenica 9 agosto – si apre alle 11 allo Stagno della Peschiera di San Teodoro
, sulla costa orientale sarda, a una trentina di chilometri da Olbia: di scena il quintetto M.O.F., uno dei gruppi selezionati dall’associazione MIdJ (Musicisti Italiani di Jazz) tramite il bando “We Insist”, un progetto di promozione dei giovani jazzisti nella rete dei festival nazionali I-Jazz. Nato sei anni fa tra le aule del conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara dall’incontro di cinque musicisti (il trombonista Filippo Vignato, il sassofonista Manuel Trabucco, il chitarrista Frank Martino, il bassista Stefano Dallaporta e il batterista Diego Pozzan) provenienti da background musicali e geografici diversi (Sicilia, Abruzzo, Veneto), il MOF conta due dischi all’attivo. Parte della ricerca musicale del quintetto, all’interno del tradizionale linguaggio jazzistico, è mescolata all’uso dell’elettronica dal vivo come “sesto musicista” che improvvisa e crea un dialogo con la band.

A ridosso del mare anche il concerto pomeridiano: alle 18, alla Torre di San Giovanni, nei pressi di Posada, Paolo Angeli con la sua chitarra sarda “preparata” propone il repertorio del suo nuovo album, S’Û, uscito a marzo.

Uno spostamento di una novantina di chilometri in serata porta il festival verso l’interno, a Tula: alle 21,30, nella Chiesa di Santa Maria di Coros, suona il Dan Kinzelman’s Ghost, una formazione che si sottrae ai generi. Il quartetto di fiati e percussioni intestato al sassofonista americano (ma da tempo residente in Italia), con Mirko Rubegni (tromba), Manuele Morbidini (sax alto) e Rossano Emili (sax baritono e clarinetto basso) mischia infatti con irriverenza musica da camera e contemporanea, free jazz, ritmi africani e minimalismo con elementi tratti dalle musiche etniche di ogni latitudine e dalla tradizione bandistica.

 

  • Lunedì 10 agosto


Due concerti solistici in calendario per lunedì 10 agosto. Il primo (ore 11),
alle Domus de Janas di Partulesi, dsito archeologico nel territorio di Ittireddu, vede in azione, per una produzione originale del festival, Enrico Merlin, un musicista che all’attivitĂ  di chitarrista, compositore e manipolatore di suoni, affianca con successo quella di storico della musica del Novecento. Protagonista del secondo, alle 18 nella chiesa di San Giovanni a Pattada, è invece Dino Rubino, apprezzato non solo come pianista dallo spiccato senso melodico, ma anche come trombettista. Trentaquattro anni compiuti a ottobre, il polistrumentista siciliano conta quattro dischi a suo nome e collaborazioni con musicisti come Francesco Cafiso, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Riccardo Fioravanti, Giovanni Mazzarino, oltre a guidare l’On Air Trio e il progetto “Kairos”.

Reduci dalla loro “concertazione navale”, Monica Demuru e Natalio Mangalavite sbarcano in serata a Mores, alle 21,30 al Convento dei Cappuccini, per chiudere con le loro “Ali ai piedi” la seconda giornata di Time in Jazz.

 

  • Martedì 11 agosto


La terza, martedì 11 agosto, si apre alle 11 alla stazione ferroviaria di
Sant’ Antonio di Gallura con il duo formato dal sassofonista Dan Kinzelman e da un altro talento del pianoforte: Giovanni Guidi. Classe 1985, scoperto da Enrico Rava, il pianista umbro (di Foligno) è oggi impegnato in una bella serie di progetti, come il duo Soupstar con Gianluca Petrella, il quartetto diretto insieme al giovane sassofonista Mattia Cigalini e il trio con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia (di scena anche a Time in Jazz, giovedì 13), oltre che alla testa di propri gruppi e in formazioni guidate dallo stesso Rava.

Appena una ventina di chilometri separano Sant’Antonio di Gallura da Calangianus, meta da raggiungere per assistere alle 18, al concerto della Piccola Orchestra Gagarin formata dal violoncellista israeliano-russo Sasha Agranov, dal chitarrista sardo Paolo Angeli e dal batterista catalano Oriol Roca. Nei suggestivi spazi dell’ex-convento, il trio presenta in anteprima “Vostok”, un nuovo viaggio in forma di suite che ripercorre l’avventura della capsula che oltre mezzo secolo fa, il 12 aprile 1961, portò il primo essere umano in orbita intorno alla terra: Yuri Gagarin.

In serata Time in Jazz arriva “a casa”, al Centro Laber di Berchidda, l’ex-caseifico tasformato in centro culturale che anche quest’anno ospita tanta parte del festival. Primo appuntamento, alle 19.30, è l’incontro con il giornalista e storico musicale americano Ashley Kahn, vincitore quest’anno di un Grammy Award, che ritorna a Time in Jazz per presentare stavolta il suo ultimo libro, “Suono universale. La mia vita” (pubblicato in Italia lo scorso dicembre da Mondadori), l’autobiografia di Carlos Santana di cui è co-autore insieme a Hal Miller.

Subito dopo la presentazione, la musica torna in pista con un doppio appuntamento nel cortile del Laber.

Alle 21,30 riflettori puntati su Dino Rubino in duo con Paolo Fresu, suo mentore e produttore discografico con l’etichetta Tuk Music. Poi, alle 23 circa, sul palco sale la Puglia Jazz Factory, un collettivo che riunisce alcuni dei piĂą rappresentativi jazzisti pugliesi: i sassofonisti Gaetano Partipilo e Raffaele Casarano, il pianista Mirko Signorile, il contrabbassista Marco Bardoscia e il batterista Fabio Accardi. Nato quattro anni fa come progetto speciale per una data unica del Roma Jazz Festival nel marzo 2012 ha registrato l’album “From the heel”, interamente basato su brani originali.

 

  • Mercoledì 12

Parte da Tempio Pausania la giornata del 12 con il solo di Oren Marshall nella chiesa di San Pietro (ore 11). Sperimentatore della tuba e della tuba elettrica, il musicista inglese si muove abilmente fra jazz, world music, musica classica e improvvisata, come suggerisce l’elenco delle sue esperienze e collaborazioni con nomi come Derek Bailey, Charlie Haden, Sir Peter Maxwell Davies, Moondog, Radiohead, Hermeto Pascoal, The Pan-African Orchestra, la London Philharmonic, John Taylor e Bobby McFerrin. Un eclettismo che trova un’originale incarnazione nella sua Charming Transport Band, progetto che riunisce musicisti del Ghana e della Nigeria insieme con improvvisatori e jazzisti inglesi.

Altra esibizione solistica quella in programma alle 18 nella chiesa di San Nicola a Bortigiadas, dove il pubblico di Time in Jazz ritrova il pianista Giovanni Guidi. Poi, alle 21,30, apre finalmente i cancelli l’arena del festival allestita nella Piazza del Popolo a Berchidda. La serie dei concerti che per quattro sere terranno banco sul “palco centrale” di Time in Jazz si inaugura con un duo di autentici protagonisti del jazz moderno: il pianista Kenny Barron (classe 1943) e il contrabbassista Dave Holland (1946; nuovamente a Berchidda a distanza di un anno dalla sua memorabile esibizione in trio con Kevin Eubanks e Eric Harland). Due artisti in stato in grazia, il cui interplay mostra in ogni nota un profondo rispetto reciproco, per un concerto che si annuncia intimo ed emozionante, ricco di lirismo ma allo stesso tempo stimolante.

Decisamente altre sonoritĂ  e atmosfere nella seconda parte della serata (intorno alle 23) con NguyĂŞn LĂŞ e il suo progetto “The Dark Side Nine”: si tratta della versione live (e in formazione piĂą ristretta) dell’album “Celebrating the Dark Side of the Moon” con cui lo scorso ottobre il chitarrista francese (di origini vietnamite) ha reso omaggio allo storico disco dei Pink Floyd: un ambizioso remake che nel cd combina la NDR Radio BigBand di Amburgo, l’orchestrazione di Michael Gibbs e le inconfondibili sonoritĂ  di NguyĂŞn LĂŞ, qui in concerto affiancato invece da un organico piĂą leggero e flessibile della big band: Himiko Paganotti (voce), Sylvain Gontard (tromba e flicorno), StĂ©phane Guillaume (flauto e sassofoni), CĂ©line Bonacina (sassofoni), Daniel Zimmerman (trombone), Illya Amar (vibrafono e elettronica), Romain Labaye (basso) e Nicolas Viccaro (batteria).

Al termine, dopoconcerto al Centro Laber con il Jazz Express, ovvero Francesco Nasone (voce), Luca Agnello (sax tenore), Danilo Tarso (pianoforte & Rhodes), Antonio MasĂ la (chitarra), Francesco Rapinesi (contrabbasso) e Juri Altana (batteria) con Pina Muroni (voce) come special guest. Si tratta del gruppo formato dai vincitori delle apposite borse di studio del Seminario Jazz di Nuoro dello scorso anno: un appuntamento di Time in Jazz che si rinnova a ogni edizione, rinsaldando il legame che unisce il festival di Berchidda con l’iniziativa didattica nuorese.

 

  • Giovedì 13

Altro impegno per Nguyên Lê, stavolta in duo con Paolo Fresu, la mattina dopo – giovedì 13 – a Telti: nella chiesa di San Bachisio (ore 11) il chitarrista francese e il trombettista sardo rispolverano la lunga e feconda intesa artistica che ha lasciato pagine importanti nei loro percorsi artistici.

Il Castello dei Doria a Chiaramonti farĂ  da cornice al concerto pomeridiano (inizio ore 18) del trio che vede insieme Giovanni Guidi, Luca Aquino e Michele Rabbia. Un triangolo perfetto quello formato dal pianista folignate, il trombettista campano e il percussionista piemontese: legati da una forte attrazione per la componente melodica, dalla curiositĂ  che li porta su percorsi spesso inusuali e dalla naturalezza del loro interplay, i tre affrontano un repertorio dove la tradizione melodica italiana si fonde con lo spirito del blues e le suggestioni e il lirismo dei silenzi del Nord.

Louis Moholo-Moholo e Manu KatchĂ©: due grandi batteristi caratterizzano con le rispettive formazioni la serata sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda. Tra i protagonisti di quella generazione di musicisti sudafricani che negli anni Sessanta immisero la loro linfa nella scena jazzistica inglese, il primo si presenta con il progetto Special Unit for the Blue Notes: un omaggio al leggendario gruppo formato dal pianista Chris McGregor, i sassofonisti Dudu Pukwana e Nick Moyake, il trombettista Mongezi Feza e il contrabbassista Johnny Dyani, i Blue Notes, appunto, e a quella stagione creativa di cui, a cinquant’anni di distanza, Louis Moholo-Moholo è l’unico sopravvissuto. Con lui a Berchidda un organico composto da musicisti britannici in qualche modo figli di quell’esperienza: Shabaka Hutchings e Ntshuks Bonga ai sassofoni, Henry Lowther alla tromba, Alan Tomlinson al trombone, Alexander Hawkins al pianoforte e John Edwards al contrabbasso.

Le radici africane hanno il loro peso anche nel caso del protagonista del secondo set: classe 1958, francese di nascita ma con origini in Costa d’Avorio, Emmanuel “Manu” KatchĂ© ha detto spesso, infatti, che il suo stile è un amalgama di concetti ritmici africani e percussioni classiche, illuminati dall’interazione istantanea del jazz. Catapultato all’attenzione mondiale grazie alla sua partecipazione all’album “So” di Peter Gabriel e al successivo Amnesty International World tour con lo stesso ex Genesis, Sting e Tracey Chapman, il batterista ha iniziato a registrare e girare con artisti come Joni Mitchell, Robbie Robertson, Dire Straits, Simple Minds, Youssou N’Dour, Joan Armatrading, Joe Satriani, Jan Garbarek. Manu KatchĂ©, che sta lavorando a un nuovo album in uscita prevista per il prossimo autunno, sarĂ  a Berchidda in quartetto con il sassofonista Tore Brunborg, Luca Aquino alla tromba e Jim Watson al pianoforte e all’Hammond B3.

Dopo il concerto in piazza del popolo, appuntamento al Centro Laber con il jazz club del festival, in cui si esibiranno, a partire dal 13, e fino al 15 agosto i tre gruppi vincitori del concorso Time Out, bandito lo scorso gennaio: si tratta di Mumucs, Apollo Beat e Tempi di Cris.

Mumucs (di scena la notte del 13) è la traversata in solitaria che la cantante Marta Loddo porta avanti dal 2012: un percorso attraverso il pop, il rock e l’improvvisazione, tra cover e composizioni originali, pensato per voce e loop station. Attivi anche loro dal 2012, i sassaresi Apollo Beat si ispirano invece alle atmosfere e al sound delle colonne sonore degli anni Settanta, il groove della blaxploitation americana, il funk poliziottesco all’italiana, fino a sconfinare nelle sonoritĂ  tipiche dei film hard dell’epoca. Il funk e la black music degli anni Settanta sono anche il  punto  di  partenza dei Tempi di Cris (sul palco del Laber la notte di Ferragosto), mutuato dalla sua evoluzione negli  anni  successivi nell’hip hop e nell’elettronica.

 

  • Venerdì 14

La mattina di venerdì 14 agosto si apre alle 12,30 all’insegna della musica barocca, nell’ottocentesca Cattedrale dell’Immacolata di Ozieri, con il virtuoso della tuba Michel Godard, alla guida del progetto Monteverdi “A Trace of grace” dedicato a una rilettura in chiave jazz delle musiche del grande compositore italiano; ad affiancarlo in quartetto Gavino Murgia al sax, Luciano Biondini alla fisarmonica e il mezzosoprano Guillemette Laurens.


Nel pomeriggio, alle 18, il festival si sposta verso il mare per fare tappa a
Loiri Porto San Paolo, dove, presso la Tanca di Lu Bagnu, è atteso Louis Moholo-Moholo, questa volta in un duo che promette faville con il giovane pianista inglese Alexander Hawkins, considerato uno dei maggiori esponenti della nuova scena jazzistica europea: nel loro incontro, suggellato dall’album “Keep Your Heart Straight” (del 2012) si percepisce un appassionante mix di free jazz, melodie sudafricane e l’influsso di pietre miliari del jazz come Duke Ellington.

In serata, alle 21,30, l’appuntamento è in Piazza del Popolo per l’atteso ritorno a Berchidda di Stefano Bollani insieme a Jesper Bodilsen (contrabbasso) e Morten Lund (batteria) a comporre i ranghi del Danish Trio, un progetto caratterizzato dall’improvvisazione jazzistica all’insegna del puro divertimento musicale. Classe 1972, pianista, compositore (ma anche conduttore radiofonico e televisivo di successo), Stefano Bollani è senza dubbio tra i piĂą conosciuti e apprezzati artisti espressi dal jazz italiano. Pluripremiato per i suoi dischi, ha chiuso il 2014 con il disco d’oro per il suo disco/progetto “Carioca” (uscito nel 2008) e ha aperto il 2015 vincendo il referendum della rivista Musica Jazz come miglior disco dell’anno conJoy in Spite of Everything”, registrato appunto con i due colleghi del Danish Trio, e impreziosito dagli special guest Mark Turner e Bill Frisell.


Secondo set, alle 23, con il quintetto
Living Being guidato da Vincent Peirani: classe 1980, il fisarmonicista francese ha iniziato a suonare all’etĂ  di undici anni, partendo da una formazione classica, per poi approdare al jazz, dove il suo talento l’ha portato presto a lavorare con musicisti del calibro di Michel Portal, Daniel Humair, il quintetto di Renaud Garcia Fons, Sylvain Luc, Louis Sclavis e Vincent Courtois. Sul palco di Berchidda sarĂ  affiancato da Emile Parisien ai sassofoni, Tony Paeleman al fender rhodes e elettronica, Julien HernĂ© al basso e Yoann Serra alla batteria.

A concludere la giornata, le note della “storica” Banda Musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda diretta da Luciano Demuru, che si esibirĂ  alle 24 al Parco della Musica, poco distante dal palco centrale.

  • Sabato 15

Il giorno di Ferragosto inizia come da tradizione nelle campagne intorno a Berchidda: il primo appuntamento è alle 11 alla chiesetta di San Michele con l’immancabile conferenza sui temi ambientali che ogni edizione del festival propone per la festa di metĂ  agosto. “Cosa ci vuole per volare?” il titolo dell’intervento, in linea col tema del festival, del dottor Vincenzo Migaleddu, presidente dell’ISDE Sardegna, l’Associazione internazionale dei Medici per l’Ambiente, che patrocina l’appuntamento.

Dopo la conferenza, il pubblico potrĂ  ancora apprezzare Stefano Bollani, stavolta in un trascinante piano solo, e poi, al termine del concerto, degustare nella vicina chiesetta di Santa Caterina alcuni piatti della cucina locale nel tipico pranzo berchiddese proposto come ogni Ferragosto. Restando a Santa Caterina, il pomeriggio proseguirĂ  con una delle forme piĂą note della tradizione musicale sarda, il canto a chitarra, in un appuntamento a cura dell’etnomusicologo Fabio Calzia.


La sera di Ferragosto, in
Piazza del Popolo, è come sempre divisa in due parti. La prima, alle 21,30 (con ingresso a pagamento), porta sul palco “Liberetto II”, il nuovo progetto del contrabbassista e violoncellista svedese Lars Danielsson, in scena con il batterista Magnus Ă–ström (ex Esbjorn Svensson Trio), il chitarrista inglese John Parricelli e il pianista Gregory Privat. Riconosciuto e ammirato in tutta la scena jazz internazionale per il suo suono unico, lirico e potente allo stesso tempo, Danielsson è un musicista eclettico, che spazia dalla classica al jazz con estrema naturalezza: “Liberetto II” è il progetto con cui prosegue il percorso intrapreso dall’acclamatissimo album del 2012, “Liberetto”, per esplorare nuove dimensioni musicali ai confini tra musica da camera, jazz, e musica popolare europea.


Altre atmosfere caratterizzeranno la seconda parte della serata in piazza del Popolo quando, sgomberata la platea da tutte le sedie e aperti i cancelli con ingresso gratuito, entrerĂ  in scena la trascinante energia di
The Rad Trads, coinvolgente brass band newyorkese, con le sue sonoritĂ  che fondono il jazz di New Orleans col Rythm & Blues e il Rock & Roll. Quattro potenti fiati, una sezione ritmica trainante e tre accattivanti vocalist, cattureranno il pubblico per portarlo nel cuore della festa finale. La band si esibisce regolarmente a NYC, in alcuni dei piĂą celebri locali, e in festival a livello internaz. I membri dei Rad Trads si esibiscono inoltre con altri gruppi di tutto riguardo e si sono esibiti o hanno registrato con artisti del calibro di Deer Tick, Jonathan Batiste & Stay Human, Antibalas, St. Paul & The Broken Bones, Ikebe Shakedown, Lenny Pickett e Joe Lovano, tra gli altri.

  • Domenica 16


Giornata quasi di riposo, domenica 16, le attivitĂ  si concentrano tutte nel pomeriggio al Museo del Vino di Berchidda.

Alle 19, l’immancabile presentazione delle bottiglie di vino da collezione che ogni anno ha come etichetta l’immagine del festival, quest’anno in collaborazione con le Cantine private di Berchidda

Tutto all’insegna della scena musicale sarda il consueto concerto-aperitivo del 16 agosto (ore 19,30) al Museo del Vino con cui Time in Jazz getta uno sguardo sulle piĂą recenti produzioni discografiche isolane. Protagonista quest’anno River of Gennargentu, al secolo Lorenzo Tuccio, giovane bluesman di Gavoi che nei mesi scorsi ha esordito su disco con l’Ep “Taloro” prodotto dall’etichetta indipendente Talk About Records: voce, chitarra e una cigar box guitar autocostruita per un percorso solitario che mescola elementi country blues in un nuovo, personale stile.

 

 

  • Altri eventi


Il 13, 14 e 15, all’
Aeroporto Costa Smeralda di Olbia, poco prima di imbarcarsi per i rispettivi viaggi di ritorno, Giovanni Guidi, Natalio Mangalavite e Dino Rubino troveranno un pianoforte su cui improvvisare un saluto in musica: “Note al volo” si intitola l’iniziativa realizzata grazie alla pluriennale collaborazione di Time in Jazz con la Geasar, societĂ  di gestione dell’aeroporto olbiese.

Ma, come sempre, il festival di Berchidda non è solo musica. Sono parte integrante del cartellone le attivitĂ  del P.A.V. , Il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Il programma è ancora in via di definizione, ma anche per questa edizione si prevedono mostre ed eventi espositivi negli spazi del Centro Laber, l’ex caseificio di Berchidda trasformato in centro culturale. Tra le collaborazioni di questa edizione il Museo MAN di Nuoro e il Wilson Project Space di Sassari.


Ritornano anche le presentazioni di “Wine Book”, spazio dedicato alle novitĂ  editoriali con aperitivo, ospitate da alcuni bar di Berchidda, e la rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, intitolata “Volare, volare…” e focalizzata sul tema del festival: tra i titoli previsti, “Il volo”, di Wim Wenders, “E Johnny mi insegnò a volare”, di Massimiliano Sbrolla, che racconta l’impresa sportiva di Achille Cesarano con il suo lungo viaggio in deltaplano a motore da Ancona a Dakar, “Orfeo ed Euridice – La fura dels Baus”, making off del celebre spettacolo della compagnia catalana, e due documentari dedicati a quella che è stata una leggenda del volo sportivo, Angelo d’Arrigo: “Nati per volare”, di Mario Visalberghi, e “Un Angelo tra le nuvole”, di Emanuele Angiuli.

 

La sostenibilitĂ  ambientale e la riduzione dell’impatto del festival sul territorio sono diventati di centrale importanza per Time in Jazz, che da sette edizioni prosegue e consolida il suo impegno a favore dell’ambiente attraverso Green Jazz, un progetto di sensibilizzazione che dĂ  voce ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di CO2.

Lo sviluppo di una coscienza ambientale nell’ambito di Time in Jazz nasce da originali progetti come i concerti nei boschi del Limbara e nelle chiesette campestri, che hanno stimolato una maggiore consapevolezza sui temi dell’ambiente e della sostenibilitĂ , portando, anche grazie al supporto di partner e sponsor locali, alla realizzazione di iniziative volte a tutelare un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore.

Green Jazz è presente anche in questa edizione del festival con stand e azioni di sensibilizzazione ambientale per la promozione di buone pratiche per il contenimento dell’impatto ambientale.

Continua l’impegno per la riduzione degli impatti attraverso Light for music che, da sei edizioni e dopo una fase intensa di sperimentazione e adattamento ad opera dei tecnici di Time in Jazz, prevede la riduzione del carico energetico richiesto dalle dotazioni luci e audio e l’utilizzo di energia rinnovabile prodotta da pannelli fotovoltaici per l’alimentazione dei concerti nelle chiese campestri e negli altri “teatri” all’aperto; nella stessa direzione si muove anche il progetto Easy Trip per la mobilitĂ  sostenibile: per incentivare il pubblico a ridurre l’uso delle auto durante i giorni del festival, e dunque le emissioni inquinanti di CO2, ritorna Motori a strappo, un’iniziativa che promuove la condivisione dell’auto e del viaggio utilizzando i portali web disponibili per raggiungere il festival e le diverse sedi dei concerti. In questa

ClacSoon - il carpooling targato Time in Jazz 2015edizione è stata avviata una collaborazione con CLACSOON (www.clacsoon.com) è l’APP per il carpooling che mette a disposizione un comodo widget personalizzato Time in Jazz per cercare e offrire passaggio in tutte le date del festival. (Disponibile nella sezione “Car-pooling”, il comodo widget CLACSOON, partner Time in Jazz 2015).

Inoltre, al fine di ridurre le emissioni inquinanti del festival è stata attivata una partnership con l’azienda Sun Service (www.sunservicesrl.it) attiva nel settore degli impianti solari per la produzione di acqua calda e di energia elettrica, per la fornitura di un’auto elettrica utilitaria a 5 posti usata negli spostamenti logistici di staff e artisti.

Sempre in tema di mobilità sostenibile è stata attivata una partnership con Sardinia Tourism Factory (www.sardiniatourismfactory.com) e Mountain Biking Transardinia che prevede la realizzazione di tour ciclistici guidati in Mountain Bike attraverso diversi territori del Nord Sardegna culminanti con un concerto esterno del festival.

L’incentivo alla mobilità sostenibile, car-pooling e bicicletta, è condiviso e sostenuto dai partner di Time in Jazz che metteranno a disposizione dei piccoli gadget per alcune date del festival da ritirare prima dei concerti, attraverso la stampa di una ricevuta CLACSOON e confermato dall’associazione Time in Jazz attraverso l’applicazione di sconti all’ingresso nella data del 15 agosto per i partecipanti certificati ai tour ciclistici STF, fermo restando che qualsiasi operazione autonoma da parte del pubblico per la frequentazione del festival a basso impatto ambientale è auspicabile in qualsiasi modo, mezzo e canale essa venga attuata

Prosegue, in partnership con il Comune di Berchidda, il progetto Acqua dalla rete che punta alla riduzione sia dello spreco d’acqua, sia della produzione di rifiuti di plastica, mettendo a disposizione del pubblico fontanelle alimentate dalla rete idrica comunale da cui attingere gratuitamente acqua potabile. Tornano anche le Isole ecologiche di Green Jazz, spazi dedicati alla raccolta differenziata del vetro, del cartone e della plastica allestiti nei luoghi del Festival, che quest’anno si avvalgono di contenitori appositamente realizzati nei laboratori del Centro Laber con materiali di recupero e, sulla stessa linea, prosegue il progetto Tutti bio per terra, che prevede l’utilizzo di materiali biodegradabili per il tradizionale pranzo campestre del 15 agosto. Continua anche Green Bed, campagna che propone una serire di buone pratiche per il risparmio di acqua e corrente elettrica nelle strutture ricettive.

Anche la promozione e valorizzazione dei prodotti della tradizione enogastronomica locale a “chilometro zero”, fanno parte delle azioni di Green Jazz, sostenute quest’anno grazie alla collaborazione storica con l’Ente Foreste della Sardegna e la Rete di imprese Sardo Sole e alla rinnovata collaborazione con CONAD:

nell’ambito del progetto “Sentieri di…”, quest’anno dedicato al miele di Sardegna, saranno realizzate una serie di iniziative, degustazioni, laboratori per adulti e bambini, nonchĂ© azioni informative, culturali ed educative per il pubblico di Time in jazz, che entrerĂ  in contatto con alcune produzioni caratteristiche del territorio regionale; ma verrĂ  dato spazio anche alle diverse filiere agroalimentari che caratterizzano l’intero territorio sardo, quali pasta, miele, olio ecc., con particolare focus sui vermentini berchiddesi e sulle altre produzioni enologiche del Nord Sardegna per quanto riguarda il settore vitivinicolo.

Continua anche la partnership con l’Emporio naturale Mariposa di Ozieri che sarĂ  presente all’interno dello stand Green Jazz con soluzioni ecologiche per la vita quotidiana.

La tradizionale conferenza sui temi ambientali della mattina del 15 agosto che si svolgerĂ  nella Chiesa di San Michele alle ore 11 precedendo il Stefano Bollani solo è affidata al Dott. Vincenzo Migaleddu presidente ISDE Medici per l’Ambiente Sardegna (www.isde.it). Il Greentalk avrĂ  come titolo: “Cosa ci vuole per volare?” e collegandosi al tema “Ali” parlerĂ  di aria, atmosfera e del volo fisico ed intellettuale fornendo elementi di giudizio e riflessione sull’emissione e condivisione delle sostanze emesse in atmosfera.

Time in Jazz aderisce inoltre al progetto HEROES 20.20.20. sviluppato dalla Fondazione Sardegna Film Commission insieme al Servizio Energia dell’Assessorato all’Industria della Regione Sardegna e Sardegna Ricerche, che mira al rafforzamento di una filiera integrata delle industrie creative in Europa, orientate alla sostenibilitĂ  sociale, ambientale ed economica. Time in Jazz aderisce come caso di eccellenza nell’isola in quanto industria creativa che sta attuando buone pratiche per la sostenibilitĂ  ambientale dell’evento: in linea con questo progetto, dall’11 al 15 agosto (ore 01), il Centro Laber di Berchidda ospiterĂ  “Sardegna, the Sustainable Island“, una rassegna di corti e serie web aventi per tema la sostenibilitĂ , realizzati contestualmente a  HEROES 20.20.20. .

 

  • Time in Sassari

Chiuse le otto giornate berchiddesi, la musica prosegue sotto l’insegna di Time in Sassari, consueta appendice di Time in Jazz in programma il 17 e il 18 agosto in varie localitĂ  della provincia sassarese: Cheremule, Siligo e Sorso.

Il primo appuntamento la mattina del 17 agosto in Piazza del Comune a Sassari (ore 12) vedrĂ  in scena il duo inedito composto dal contrabbassista
Lars Danielsson e dalJ chitarrista John Parricelli.

Nel pomeriggio (ore 18) la musica si sposta a Siligo, nei giardini della ComunitĂ  “Mondo X con “Music for Toy Instruments”, progetto solista della pianista e compositrice cagliaritana Silvia Corda, attiva sia nel campo del jazz d’avanguardia che in quelli della musica contemporanea, della libera improvvisazione e in progetti multimediali che coinvolgono le arti performative. Interprete di toy piano con proprie composizioni, improvvisazioni e brani di autori come John Cage, Karlheinz Essl, Vanessa Lann, Matthew McConnell e Stephen Montague, Silvia Corda presenta “New Portraits”, naturale evoluzione di un progetto musicale in solo nato qualche anno fa con il titolo “Portraits”.

La serata prosegue poi alle 21,30 all’area archeologica di Moseddu, nel territorio di  Cheremule, dove il pubblico potrĂ  ancora applaudire Lars Danielsson  con il suo New Quartet nel concerto “Liberetto II”.

La giornata di martedì 18 luglio si apre ancora a in piazza del Comune a Sassari, con un altro duo, quello formato dai contrabbassisti Paolino Dalla Porta e Salvatore Maltana in “Bassi Alati”: un concerto di composizioni originali che spaziano a trecentosessanta gradi, dai suoni legati al Mediterraneo alle ballate blues, dalle sonoritĂ  della musica Indiana al free jazz passando anche attraverso riletture del repertorio degli standard, alla scoperta di inaspettate sonoritĂ  e dei colori timbrici che uno strumento consderato “oscuro” e di accompagnamento, quel è il contrabbasso, può offrire.
Gran finale di Time in Sassari in serata a Sorso, in Piazza San Pantaleo, dove alle 21,30 terrĂ  banco la trascinante energia dei The Rad Trads, la formazione newyorkese reduce dalla festa finale di Time in Jazz, due sere prima a Berchidda.

  • Biglietti e abbonamenti

L‘ingresso, come sempre, è a pagamento solo per i concerti serali che si tengono in piazza del Popolo: di scena, il 12 agosto, il duo di Kenny Barron e Dave Holland seguito dal chitarrista francese NguyĂŞn LĂŞ con il suo omaggio pinkfloydiano “The Dark Side Nine”; il 13 il quartetto di Manu KatchĂ© e il progetto Special Unit for the Blue Note di un altro grande batterista, Louis Moholo-Moholo. Il 14 riflettori puntati sul Danish Trio di Stefano Bollani e poi sul quintetto del fisarmonicista francese Vincent Peirani.

Per tutti i concerti in piazza del Popolo il biglietto intero in platea costa 23 euro, il ridotto 20 (piĂą 2 euro di diritti di prevendita); 60 euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero per le quattro serate (12, 13, 14 e 15 agosto), ridotto a 50 (piĂą 3 euro di diritti di prevendita). Per i posti in tribuna non sono previsti abbonamenti ma solo biglietti a 18 (intero) e 15 euro (ridotto).

Per la serata di Ferragosto l’ingresso costa quasi la metĂ : il biglietto (13 e 11 euro in platea, 11 e 9 in tribuna) si paga infatti solo per il primo dei due concerti in programma, quello del quartetto di Lars Danielsson, mentre sarĂ , come sempre, a ingresso gratuito la festa finale con The Rad Trads.

Tutti gli altri eventi sono a ingresso gratuito, a eccezione dei due set fuori abbonamento in programma l’11 agosto al Centro Laber: protagonisti Dino Rubino in duo con Paolo Fresu, e il collettivo Puglia Jazz Factory (biglietto intero a 23 euro, ridotto a 20).

Biglietti e abbonamenti si possono acquistare in prevendita attraverso il circuito Vivaticket: online all’indirizzo www.vivaticket.it oppure nei punti vendita autorizzati.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero telefonico 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie utili sul sito www.timeinjazz.it.

 

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