SCENDE GIU’ PER TOLEDO – TEATRO MASSIMO – CAGLIARI – 7-8-9-10 GENNAIO 2016
Teatro Massimo
7/8/9 gennaio ore 19.00
10 gennaio ore 21.00
SCENDE GIU PER TOLEDO
di Giuseppe Patroni Griffi
con e regia di Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
musiche originali Francesco De Melis
luci Mauro MarasÃ
regista assistente Roberto Capasso
direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongofoto di scena Alessandro Cecchi
Tariffa: L (20€ intero – 15€ ridotto)
Durata: 90′
produzione MARCHE TEATRO teatro di rilevante interesse culturale e Tieffe Teatro (Milano)
“Scende giù per Toledo e va di fretta Rosalinda Sprint, è in ritardo col sarto e deve andare da Marlene Dietrich. Fra mezz’ora e quella non aspetta. Colpa della Camomilla Schulz….”
Così inizia una delle più travolgenti invenzioni letterarie, la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suo mutanti abitanti. In una scrittura che Natalia Ginzburg ha definito dello stile della “natura dell’acqua, uno stile nuotato che consente di spendersi nei confronti di un personaggio, ora con ironia e ora con pietà , spostandosi a nuoto e leggermente tra l’uno e l’altro”. Tra straniamento ed immedesimazione si disegna la figura di Rosalinda Sprint, ” una figura maldestramente ritagliata nella carta, le forbici si sono mangiate parte del bordo intorno intorno, n’è scappata fuori una silhouette in scala ridotta” come dice l’autore. Una scrittura quella di Patroni Griffi tutta musicale, fisica, continuamente mobile tra la prima e la terza persona. Un flusso di parole che diventano carne, e spesso danza. Un tango disperato, un folleggiare sul baratro, un urlare per non morire. Sorella immaginaria, e precorritrice della Jennifer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la Sprint attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c’è.
Dalle note di regia di Arturo Cirillo - “Scende giù per Toledo” è un romanzo breve, lo lessi per la prima volta molti anni fa, come un piccolo cult della letteratura napoletana, e da allora è rimasto nella mia memoria.
Scende giù per Toledo è una travolgente invenzione letterarie, scritta da Giuseppe Patroni Griffi nel 1975, la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti.
“Che bello spettacolo fresco, brillante e insieme amaro al punto giusto, che gioiello di misura e intelligenza ha realizzato Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo […]. Artista dall’aguzza sensibilità , il quarantaseienne Cirillo – oggi esponente di spicco della generazione di mezzo della scena italiana – è stato sempre ritenuto una sorta di ideale trait d’union fra innovazione e tradizione, ma forse ormai questa collocazione gli va stretta: forse in realtà lui trascende entrambe le categorie, è un talento fuori dal tempo, capace di parlare al pubblico di oggi sfuggendo ad anguste delimitazioni stilistiche […]â€. Renato Palazzi, Il Sole 24 ore
[…] Spettacolo forte che afferra lo spettatore e non lo molla, Scende giù per Toledo è costruito sull’interpretazione maiuscola di Cirillo, che sa tenere il suo personaggio e la sua vita estrema – sempre a un passo dalla morte -, sulla corda tesa dell’emozione, inquietante e leggero, ironico e spavaldo, disperato e protervo, commovente e poetico, che ci cattura e che sentiamo “nostroâ€. […] Maria Grazia Gregori www.delteatro.it
[…] “Il romanzo di Patroni Griffi è un gioiello di poesia, violenza, ironia. Grande intuizione di Cirillo nel riconoscere il potenziale drammaturgico amplificato da una interpretazione polifonica da applausi.” […] Diego Vicenti, Il Giorno
[…] “E parla parla senza sosta, come una Molly Bloom dei quartieri spagnoli, di cose che sono accadute o mai accadranno. Ci emoziona il suo correre giù per Toledo, il suo rivivere i rapporti anali con gli uomini “per beneâ€, la sua innocenza, la sua voglia di fuggire, il suo bisogno di trovare l’amore, nonostante tutto […] Stupendo Cirillo che con il suo accento napoletano ci fa sorridere delle miserie umane, e che sa rendere tutto leggero […] con un tocco di camomilla Schulz, e la cui interpretazione e regia hanno la forza di lasciare un segno ben più marcato dei pesi che si porta addosso.” […] Daria D. www.corrieredellospettacolo.com
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