SA TUVERA – IL FALO’ DI SANT’ANTONIO – SORGONO – 16-17-18 GENNAIO 2015
PROGRAMMA EVENTI 16/17/18 GENNAIO 2015
Venerdiâ 16/01/2015
ore 17.00 Santa messa
ore 17.30 Processione in onore del Santo
ore 18.00 Accensione e Benedizione del Fuoco in Piazza Concas
ore 18.30 Invito del comitato â Su Sociu de SantâAntoni â
ore 20.00 Esibizione canora del â Coro Santu Mauru â di Sorgono
A seguire: Balli in piazza attorno al fuoco con la musica popolare degli organettisti Costantino Lai, Sorgono (Nu); Sergio Putzu, Sorgono (Nu); Silvio Peron, Valli Occitane (Cuneo)
Sabato 17/01/2015
Ore 15.30 Rappresentazioni rituali delle maschere tradizionali sarde
Sâ Iscusorzu di Teti (Nu)
Sos Maimones, Sos Intintos, Sos Murronarzos di Olzai (Nu)
Urthos e Buttudos di Fonni (Nu)
Is Arestes e SâUrtzu Pretistu di Sorgono (Nu)
Ore 19:00 Cena a offerta libera e balli in piazza
Domenica 18/01/2015
dalle 15:00 fino a sera: Balli in piazza attorno a â SA TUVERA â
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ALTRI PUNTI DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO:
â Il MUSEO DEI SEGNI SUL LEGNO, dove sono esposte le casse restaurate della âDonazione Sauâ, resterĂ aperto durante i tre giorni dellâevento.
â Nei pressi del museo la fonte pisana âFuntana Leiâ, risalente al 1600.
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INTERSECARE, un progetto a cura di
Associazione Soraimar di Gian Luigi Secco (ideatore della Mostra), Associazione Culturale Mandra Olisai, Associazione Lobas.Â
Con il patrocinio del Comune di Sorgono, dellâAssessorato al Turismo Regione Sardegna, Provincia di Nuoro, Regione Veneto.
In collaborazione con Pro Loco Sorgono e associazioni del territorio.
La mostra sarĂ aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20 con possibilitĂ di visite guidate previo accordo tramite i seguenti contatti: 340 2970448 | 349 1449633 | 340 4020462
/// Approfondimenti ///
Nel corso di oltre venticinque anni Intersecare, con diverse intitolazioni (a partire da MEM, Museo errante delle maschere) è approdata in Germania, Ungheria, Romania, Croazia, mentre sono giĂ in corso altri contatti per riproporla nellâIsola prima del viaggio verso il Messico, il Brasile e lâArgentina.
Lâiniziativa è possibile grazie a una proficua collaborazione tra lâassociazione internazionale Soraimar, presieduta da Gian Luigi Secco, ideatore della mostra, con sede a Belluno e Asolo, la Mandra Olisai di Sorgono (presidente Luciana Poddi) e Lobas, presieduta da Gianni Mereu e impegnata da tempo nel recupero delle tradizioni popolari. A questo si aggiungono i patrocini del Comune di Sorgono, dellâassessorato regionale al Turismo, della Provincia di Nuoro, della Regione Veneto e della Fondazione Banco di Sardegna. Collaborano infine la Pro Loco e alteassociazioni del territorio.
Il materiale esposto è ricchissimo: consta infatti di quaranta personaggi a grandezza naturale a cui si aggiungono oltre duecento volti originali realizzati con materiali disparati che comprendono il legno, il pelo e la lana cotta. A questo si aggiungono venti quadri dâautore, dipinti a olio e rappresentanti maschere venete e cinquanta pannelli descrittivi su riti e personaggi .
Si tratta di un viaggio nella memoria collettiva che punta a scorgerenelle specificitĂ e nelle particolaritĂ locali un filo conduttore comune, rappresentato dal legame tra il carnevale e il mito dei âmorti che ritornanoâ.
Oltre allâallestimento, corredato da supporti multimediali (10 postazioni con musiche e filmati che permettono una serie di approfondimenti), il progetto prevede una serie di iniziative con convegni, confronti con esperti locali ed esibizioni, sulla scia di quello che è stato fatto a Treviso nella suggestiva cornice del Museo Etnografico, ultima sede della Mostra prima di quella sorgonese.
Sono rappresentati i carnevali cadorini di Lozzo, Zoppè, Selva, del Comelico e di Sappada; i carnevali agordini di Rivamonte e La Valle e Alto Agordini di Canale dâAgordo e Falcade, di Sottoguda, Laste di RoccaPietore e Colle S. Lucia, i carnevali di Valbelluna, Alpago e Feltrino, della Pedemontana Trevigiana, i carnevali del Rodigino e di Faedo Vicentino. A questo si aggiungono naturalmente i personaggi del carnevale arcaico provenienti da Sorgono (Is’Arestes e s’Urtzu Pretistu) e dalle comunitĂ della Sardegna centrale.
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