PROGRAMMAZIONE GREENWICH D’ESSAI – CAGLIARI – DA GIOVEDI 29 NOVEMBRE
Programmazione Greenwich d’Essai da giovedi 29 novembre
SALA OVEST
dal lunedì al venerdì ore 19,15-21,30
sabato e domenica ore 17,00-19,15-21,30
Cosimo EÂ Nicole
[ Italia 2012, Drammatico, durata 100′]Â Â Regia di Francesco Amato
Con Riccardo Scamarcio, Clara Ponsot, Paolo Sassanelli, Souleymane Sow, Giorgia Salari, Angela Baraldi, Jo Prestia
Cosimo e Nicole, sospesi tra l’amore e il dolore
Cosimo (Riccardo Scamarcio) è italiano. Nicole (Clara Ponsot) è francese. Si conoscono per le strade di Genova, durante le giornate del G8. Tra i due scoppia subito una passione violenta, incontrollata, irrefrenabile. Entrambi sono vagabondi, indipendenti e amanti della musica. Ed è proprio la musica che, tempo dopo, li riporterà nella città ligure, dove inizieranno a organizzare concerti per conto di un amico. Tutto sembra andare per il meglio, finché, un giorno, un incidente mette a dura prova la loro unione.
Il progetto, su cui Francesco Amato ha lavorato per 5 anni, nasce dalla necessità di raccontare la generazione degli under 30, ma anche la storia di due giovani che, in una cultura impregnata di pessimismo e rassegnazione, hanno la capacità di vivere in modo spensierato la loro relazione. “Sono vagabondi e senza una reale meta che non sia il semplice gusto stesso di vivere assieme. – ha dichiarato il regista – Non hanno legami, sono precari per scelta, indipendenti, incasinati e un po’ incoscienti”.
Ciò ha implicato, ovviamente, un importante lavoro di immedesimazione da parte dei due protagonisti, Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot. Una scelta non casuale, quella dei due giovani interpreti: “Ho [scelto loro per] interpretare Cosimo e Nicole perché sapevo che da loro potevo ottenere l’intensità fisica ed emotiva (le due facce della stessa medaglia) che serviva ai personaggi: fare del corpo dell’attore il piano su cui si disegna la storia, questo era il mio obiettivo”. Un impegno che – a detta dello stesso Amato – i due hanno da subito fin preso sul serio, contribuendo a riaggiornare la prima sceneggiatura e a dar vita a un lavoro che, presentato al Festival di Roma, si è aggiudicato il premio come Miglior Lungometraggio nella sezione Prospettive Italia.
SALA EST
dal lunedì al venerdì ore 19,15-21,30
sabato e domenica ore 17,00-19,15-21,30
La sposa promessa
Regia di Rama Burshtein.
Con: Hila Feldman, Razia Israeli, Yiftach Klein, Renana Raz, Ido Samuel, Chayim Sharir, Irit Sheleg, Hadas Yaron.
Genere: drammatico.
Israele, 2012. Durata: 90 minuti.
Esordio alla regia di Rama Burshtein, Fill The Void-
Premiato a Venezia con la Coppa Volpi per la protagonista, Hadas Yaron.
La sposa promessa, film israeliano presentato alla Sessantanovesima Mostra del cinema di Venezia .
Candidato come miglior film straniero agli Oscar 2013
Il primo lungometraggio della regista israeliana Rama Burshtein arriva dritto al cuore e alla mente dello spettatore perché parla di sentimenti e di emozioni propri dell’essere umano, a qualsiasi credo religioso o estrazione socio-culturale esso appartenga.
Il film racconta di un lutto e di come questa perdita destabilizzi l’equilibrio di due famiglie, portando alcuni di loro a comportamenti irragionevoli, lontani dalle loro abitudini.
Siamo a Tel Aviv, i protagonisti della storia, ispirata alla regista da fatti realmente accaduti, sono ebrei ortodossi, come la stessa Burshtein, e per loro il tempo pare essersi fermato tanti secoli fa, soprattutto per quanto riguarda le dinamiche familiari e i rapporti tra i due sessi, ad esempio solo gli uomini possono studiare la Torah, ma non per questo il ruolo della donna è sminuito, poiché una volta sposata è lei a guidare la famiglia.
La sposa promessa è un’interessante opera prima che racconta dall’interno le tradizioni e i valori della società ebraica chassidica, concentrandosi sulla storia di Shira e di come una ragazza così giovane venga messa così presto di fronte a delle scelte e a delle responsabilità più grandi di lei. Tutti i rituali, molto seguiti e rispettati da tutti i membri della comunità , educati fin da bambini ai valori della religione, vengono mostrati nel dettaglio agli spettatori, in modo da farli entrare all’interno della mentalità ebraica, in maniera quasi documentaristica. Una cultura completamente diversa da quella occidentale nelle tradizioni ma con alla base sentimenti come la paura, l’amore, il rispetto e il sacrificio che sono universali e per Shira la scelta è difficile così come lo sarebbe per chiunque si trovasse nella sua stessa situazione.
La regista sceglie di non schierarsi, rimane neutra nelle scelte e mostra tutto in maniera libera e senza alcun tipo di commento. Si concentra molto sui volti, sulle espressioni e sui sentimenti dei giovani protagonisti, ma, nonostante ciò, la pellicola non riesce fino in fondo a coinvolgerti, spesso indugia troppo su rituali religiosi e meno sui sentimenti. Questo non toglie nulla però alla bravissima protagonista, che, con un viso pulito e bellissimo, buca lo schermo e attira su di sé tutta l’attenzione dello spettatore.
Greenwich d’essai
Via Sassari, 65/67 Cagliari
A cura dell’associazione di cultura cinematografica Settima Arte
Telfax-070/666859-345/5755855Â e-mail: greenwichdessai@gmail.com
Nei week end è suggerita la prenotazione
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