PRIMAVERA NEL CUORE DELLA SARDEGNA – BOSA -27-28-29 APRILE 2018
La città di Bosa ha origini antichissime, tanto che i primi insediamenti risalgono addirittura alla preistoria con le domus de janas prima e i nuraghi poi e, per la sua collocazione, ha sempre goduto nel corso dei secoli di grandissima attenzione da parte dei popoli che hanno via via dominato la Sardegna.
Bosa fu una delle stazioni fenicie più note e questi insediamenti costituivano dei punti d’appoggio per la navigazione e il commercio tra Africa e Sicilia verso le Baleari e la Spagna da un lato e Corsica e Gallia dall’altro. La Bosa romana, invece, sorgeva in origine molto più a monte dell’ipotetico sito fenicio, sulla strada di Tibula Sulcos, presso l’attuale chiesa di San Pietro.
Nel 1112 (data recentemente messa in discussione e spostata al XIII sec.) fu costruito il Castello dei Malaspina sul colle di Serravalle. Da questo momento ebbe inizio una fase di trasferimento urbano dal vecchio al nuovo sito, conclusosi nel secolo XIV. La vecchia Bosa fu gradatamente abbandonata e i cittadini iniziarono a costruire le loro case ai piedi del castello per averne la protezione, dando origine al quartiere medioevale dall’ancora attuale suggestione storica di Sa Costa.
Nel 1297 il Papa Bonifacio VIII concesse in feudo la Sardegna al re d’Aragona Giacomo II, il quale iniziò a prenderne possesso nel 1323. Risalgono proprio a questo periodo le fortificazioni di numerosi castelli della Sardegna tra cui quello di Bosa. Nel 1308 i Malaspina vendettero i loro diritti sulla Planargia compreso il castello a Mariano II d’Arborea. Il castello e il suo borgo passarono, con l’arrivo degli aragonesi, prima al giudicato d’Arborea, poi il territorio fu di nuovo in mano ai Malaspina fino al 1330 quando lo cedettero definitivamente allo spagnolo Pietro Ortis a cui si deve l’ampliamento della cinta muraria con la creazione di una torre pentagona. Nel 1499 Ferdinando il Cattolico la dichiara Città Reale con tutti i privilegi e gli onori e lasciando il castello infeudato all’ammiraglio Villamarì. Mentre la città cresce e progredisce, l’interesse dei feudatari diminuisce e il castello inizia la sua decadenza e, nel 1571, viene abbandonato dai soldati. Nell’Ottocento Bosa conobbe un notevole risveglio economico, soprattutto nel 1807 quando divenne Capoluogo di provincia, sede della Prefettura e Intendenza.
Nel 1887 venne inaugurato l’acquedotto a ricordo del quale fu edificata la fontana in trachite rossa e marmo che oggi si trova al centro di Piazza Costituzione. Insieme all’acquedotto venne realizzata la rete fognaria e nel 1870 fu costruito un nuovo porto, formato dalla scogliera che univa l’Isola Rossa alla sponda sinistra del Temo.
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