PINOCCHIO – TEATRO MASSIMO – CAGLIARI – SABATO 22 OTTOBRE 2016
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Sardegna Teatro e CeDAC Sardegna
TEATRO / selezione In-Box
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Zaches Teatro
PINOCCHIO
liberamente ispirato a “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi (dedicato al Maestro Nikolaj Karpov)
con Alice Conti, Gianluca Gabriele e Giulia Viana
regia e drammaturgia Luana Gramegna
22 ottobre ore 19.00
Teatro Massimo – Sala M3
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Zaches Teatro
PINOCCHIO
liberamente ispirato a “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi
dedicato al Maestro Nikolaj Karpov
regia e drammaturgia Luana Gramegna
scene, luci, costumi e maschere Francesco Givone
musiche originali Stefano Ciardi
con Alice Conti, Gianluca Gabriele e Giulia Viana
collaborazione alla drammaturgia Enrica Zampetti
tecnico del suono Dylan Lorimer
realizzazione costumi Anna Filippi
foto Guido Mencari
promozione e organizzazione Isabella Cordioli
una produzione Zaches Teatro 2013/2014
con il sostegno di Fondazione Sipario Toscana Onlus, della Regione Toscana, di Kilowatt Festival e de IMacelli di Certaldo
Vincitore del premio Migliore attrice (Giulia Viana) e Best stage visualization (Francesco Givone) al 22.International Festival of Children’s Theatre Subotica (Serbia)
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Ci troviamo in un Teatro di Marionette dismesso, in un luogo dal sapore incantato, a raccontare una storia che vede come protagonista proprio un burattino, creato di proposito per calcare le scene. A ben vedere, però, c’è un curioso ribaltamento in atto: anziché essere i pupazzi a rappresentare gli esseri viventi sono invece gli esseri umani, gli attori, a rappresentare dei burattini.
Ad accompagnarci in questo mondo liminale, frontiera magica tra sogno e realtà, è la figura enigmatica della Fata-bambola turchina, che si anima, con movimenti plastici e un fare straniato, per raccontare le peripezie di Pinocchio. È lei la narratrice-manipolatrice della storia che, usando costantemente trucchi teatrali, guida Pinocchio nelle sue avventure- disavventure iniziatiche.
L’intento dello spettacolo è ritrovare quella forza originale del testo che nel tempo si è perduta, quell’atmosfera un po’ polverosa e usurata, ma anche cruda e ironica.
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