NATI IN CASA – OSPEDALE BROTZU – CAGLIARI – MARTEDI 16 LUGLIO 2013BORN IN HOME – BROTZU HOSPITAL – CAGLIARI – TUESDAY JULY 16th
Oggi, martedi 16 luglio alle ore 17, all’Auditorium Atza dell’Ospedale Brotzu, Progetti Carpe Diem, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Brotzu, reparti di Ginecologia, Ostetricia e Pediatrico, presenterà lo spettacolo “ Nati in Casa” di Giuliana Musso. Ingresso libero e aperto al pubblico.
Forse è la prima volta che l’Autorium Atza dell’Ospedale Brotzu non ospita un convegno, un incontro di carattere medico ma uno spettacolo vero e proprio. Ma se lo spettacolo è Nati in casa di Giuliana Musso: una performance ormai “storica” che da tanti anni diverte e commuove su temi come il parto e la salute il contesto ospedaliero è, certamente, quello ideale.
“Nati in casa” è un monologo teatrale che racconta della nascita di un tempo, quella che avveniva in casa con la levatrice condotta, e della nascita di oggi che avviene negli ospedali. Lo spettacolo presentato nei teatri di tutta Italia è già stato organizzato anche all’interno di svariati convegni sul parto, negli ospedali, dai collegi delle ostetriche, dalle associazioni per il parto attivo, è stato persino rappresentato come “lectio magistralis” alla scuola di ostetricia di Milano
Scrive Giuliana Musso :
Lo spettacolo parte dal racconto della figura dell’ostetrica di un tempo: donne preparate e determinate, capaci di entrare nelle case della gente conquistandosi la fiducia e il rispetto delle famiglie . Ma “Nati in casa” non ha potuto fermarsi a quel tempo dove le ostetriche pedalavano nella notte e le famiglie erano piene di bambini: ha incontrato anche le ostetriche di oggi, quelle che fanno i turni negli ospedali, che hanno sul collo il fiato di medici e primari, che accolgono puerpere sempre più terrorizzate dal parto e toccano con mano i parodossi di una assistenza che, per non rischiare di essere accusata di negligenza, diviene sempre più intrusiva.
Ecco perchè “Nati in casa”, nel suo piccolo, è diventato una specie di manifesto, di bandiera, per tutti quelli che in Italia lavorano e si battono quotidianamente per migliorare le condizioni della nascita nel nostro paese. “Nati in casa” prova a restituire dignità e valore alla donna che partorisce una nuova vita e a chi l’accompagna durante questa straordinaria esperienza. Straordinaria e comune come ogni nascita.Today, 16 July at 17, at the Auditorium of the Hospital Atza Brotzu Projects, Carpe Diem, in collaboration with the Hospital Brotzu, Departments of Gynecology, Obstetrics and Children’s Hospital, will present the show “Born at Home” Giuliana Musso . Free admission and open to the public.
Maybe it’s the first time that the Autorium Atza Hospital Brotzu does not host a conference, a meeting of a medical nature but one real show. But if the show is born in the house of Giuliana Musso: a performance “historical” which for many years entertains and moves on topics such as childbirth and the health hospital environment is certainly the ideal one.
“Born in the house” is a theatrical monologue that tells us the story of a time that was going on at home with a midwife conduct, and the birth of today is happening in hospitals. The show presented in theaters all over Italy is already being organized in various conferences on childbirth, hospitals, midwives from the colleges, associations for the active birth, was even represented as “keynote” at the College of Nursing Milan
Giuliana Musso writes:
The show starts from the story of the figure of the midwife of the past: women prepared and determined, able to enter the homes of people gaining the trust and respect of families. But “Born in the house” could not stop at that time where midwives cycled into the night and families were full of children also met the midwives of today, the ones that make the rounds in hospitals, who’s breath on his neck physicians and primary, which receive more and more terrified mothers after delivery and palpable parodossi of the assistance, which, in order not to be accused of negligence, it becomes more and more intrusive.
That’s why “Born at home,” in his small, has become a kind of manifesto, the flag, for all those who work in Italy and are fighting every day to improve the conditions of the birth in our country. “Born in the house” trying to restore dignity and value to the woman who gives birth to a new life and who accompanies him during this extraordinary experience. Extraordinary and common as every birth.
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