LUPI E PECORE – TEATRO MASSIMO MINIMAX – CAGLIARI – 24-27 GENNAIOWOLVES AND SHEEP – MASSIMO MINIMAX THEATRE- CAGLIARI – JANUARY 24 TO 27
MINIMAX
24 / 27 GENNAIO
di ALEKSANDR OSTROVSKIJ
traduzione ROBERTA ARCELLONI
regia GUIDO DE MONTICELLI
scene ARIANNA CAREDDA
costumi Zaira De Vincentiis
disegno luci LÖIC FRANÇOIS HAMELIN
regista assistente ROSALBA ZICCHEDDU
con CORRADO GIANNETTI, PAOLO MELONI, MARCO SPIGA, MARIA GRAZIA SUGHI, LUIGI TONTORANELLI, VALERIA COCCO, MARIAGRAZIA POMPEI
Torna al Massimo Lupi e pecore di Aleksandr Ostrovskij, capolavoro della drammaturgia russa che già l’anno scorso ha sparso il suo nero e feroce divertimento tra il pubblico, raccogliendo grandi consensi.
Ispirata a una vicenda di cronaca giudiziaria realmente accaduta, questa commedia è una portentosa girandola di piccole e grandi malversazioni in cui tutti i personaggi si trovano implicati, gli uni ai danni degli altri. Tutti o lupi o pecore, e tutti vivono per mangiare o essere mangiati. E i lupi e le pecore si inseguono scambiandosi vicendevolmente i ruoli. E – sembra dirci Ostrovskij – non vi sarebbero i lupi se non prosperassero le pecore. Solo l’arrivo di un intraprendente e affascinante uomo d’affari pietroburghese, mette fine a questa infinita spirale. Con un insieme di accorte e rapide mosse che contemplano anche la sistemazione di un paio di affari sentimentali, mette tutti nel sacco, diventando proprietario dei grandi boschi dei dintorni che di lì a poco moltiplicheranno il loro valore per l’imminente arrivo della linea ferroviaria transiberiana.
Poco prima un personaggio si era rivolto a un altro dicendogli: «Scusate la domanda indiscreta. Avete mai saputo la differenza fra un’azione buona e una cattiva?» E lui aveva risposto: «Questa è filosofia: noi che ne sappiamo?».
Una pièce divertente – firmata da uno dei padri, accanto a Gogol’, del teatro russo moderno – per un viaggio tra i labirinti della mente e del cuore umano, un vivido e ironico affresco della società dove «tutti vivono per mangiare o essere mangiati» e ciascuno tesse le sue trame e cura i propri interessi, senza farsi troppi scrupoli. Insomma vige la legge del più forte, l’astuzia vince sull’ingenuità e il prepotente sul più debole o timido, in questa commedia di Ostrovskij, definito “lo Shakespeare della classe mercantile russa”, la cui vicenda si ispira ad un vero fatto di cronaca, ovvero il processo contro la badessa del monastero di Serpuchov, e presidente della comunità delle Sorelle della Misericordia, accusata di falso ed estorsione. Traendo spunto da quell’episodio, in cui la badessa giustificava le sue azioni come frutto di un eccesso di zelo benefico, il drammaturgo mette in scena la vita quotidiana in una piccola comunità tra piccole e grandi malversazioni, intrighi, questioni sentimentali e speculazioni economiche, in una giostra in cui «i lupi e le pecore si inseguono scambiandosi vicendevolmente i ruoli».
Fotografia della Russia dell’Ottocento – ma anche dell’umanità di oggi e di ieri – questo divertissement dolceamaro vede protagonisti gli attori dello Stabile della Sardegna (Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli con Valeria Cocco e Mariagrazia Pompei) e si affida alla scrittura del fondatore del teatro realistico russo per svelare la ferocia e i veri impulsi nascosti sotto l’apparente gentilezza e urbanità di modi. L’ambiguità del bene (o piuttosto il fine che non sempre giustifica i mezzi) muove una vicenda intricata, un groviglio di passioni e pulsioni con un esito a sorpresa: “Lupi e pecore” è in fondo un apologo sulla natura umana, e sull’inevitabile equilibrio che come in natura si crea tra cacciatori e prede, carnefici e vittime – appena temperato dalla morale e dalle leggi – in ogni tempo e in ogni luogo.
ALEKSANDR OSTROVSKIJ (1823- 1886) è il fondatore del teatro russo moderno. Considerato lo Shakespeare della classe mercantile russa, con lui si sono misurate tutte le generazioni dei più grandi registi e attori fino al giorno d’oggi. Lupi e pecore appartiene all’ultimo periodo creativo dello scrittore, dove i grandi temi della trasformazione della società sono affrontati con una forza e una capacità di prefigurare il futuro che giungono dritti fino al teatro di Anton Cechov.
TEATRO MASSIMO
via De Magistris 12 – Cagliari
tel. 070/6778129 -120
fax 070/6778192
INFOPOINT/PREVENDITA Viale Trento, 9
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (apertura straordinaria sino al 27-10-12)
BIGLIETTERIA/INGRESSO Via De Magistris, 12
dal lunedì al venerdì apertura un’ora prima dello spettacolo.
Sabato, domenica e festivi (nei giorni di spettacolo)
dalle 17 fino all’inizio dello spettacolo.
DANILO SODDU, MARCO MURGIA
biglietteria@teatrostabiledellasardegna.it
Tel. 070.6778129
MINIMAX
24/27 JANUARY
ALEKSANDR of Ostrovsky
ROBERTA translation Arcelloni
directed GUIDO DE MONTICELLI
ARIANNA scenes Caredda
costumes Zaira De Vincentiis
lighting design Loïc Francois HAMELIN
assistant director ROSALBA ZICCHEDDU
with CORRADO GIANNETTI, PAUL MELONS, MARCO SPIGA, MARIA GRAZIA SAUCES, LUIGI TONTORANELLI, VALERIA COCONUT, MARIAGRAZIA POMPEII
Back to Maximum Wolves and sheep by Aleksandr Ostrovsky, a masterpiece of Russian drama that already last year shed his black and ferocious fun in the audience, obtaining a big success.
Inspired by a story of judicial reporting really happened, this play is a prodigious burst of small and large embezzlements in which all the characters are involved, one against the other. All or wolves or sheep, and all live to eat or be eaten. And the wolves and the sheep chase each other exchanging roles. E – seems to say Ostrovsky – there would be wolves if not thrive sheep. Only the arrival of an enterprising and charming businessman Petersburg, puts an end to this endless spiral. With a combination of shrewd and quick moves that also cover the installation of a couple of sentimental affairs, puts all in the bag, becoming owner of the great woods of the area that was soon multiply their value to the imminent arrival of the Trans-Siberian railway .
Just before a character was addressed to another, saying, “Sorry for the indiscreet question. Have you ever known the difference between a good deed and a bad one? “And he answered:” This is philosophy: we know that? “.
A fun piece – signed by one of the fathers, next to Gogol ‘, the modern Russian theater – a journey through the labyrinths of the mind and the human heart, a vivid and ironic fresco society where “all live to eat or be eaten” and each weaves his plots and by their own interests, without getting too many scruples. In short, the law of the strongest, cunning wins sull’ingenuità and domineering over the weak or timid in this comedy Ostrovsky, described as “the Shakespeare of the Russian merchant class,” whose story is inspired by a true fact record, that the trial of the abbess of the monastery of Serpuchov, and president of the community of the Sisters of Mercy, who was accused of forgery and extortion. Inspired by the episode, in which the abbess justified his actions as the result of an excess of zeal beneficial, the playwright depicts the everyday life in a small community between small and large embezzlements, intrigue, emotional issues and economic speculation, in a carousel when “the wolf and the sheep chase each other by exchanging the roles.”
Photograph of the nineteenth century Russia – but also the humanity of today and yesterday – this divertissement bittersweet starring actors of the Stable of Sardinia (Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marco Spiga, Maria Grazia Sauces, Luigi Tontoranelli with Valeria Cocco and Mariagrazia Pompei) and relies on the writing of the founder of Russian realistic theater to reveal the ferocity and the true pulse hidden under the apparent kindness and urbanity of ways. The ambiguity of the good (or rather the end that does not always justify the means) moves an intricate story, a tangle of passions and impulses with a successful surprise: “Wolves and Sheep” is basically a fable about human nature, and on ‘inevitable balance as nature created between hunter and prey, perpetrators and victims – just tempered by morality and the law – in any time and in any place.
ALEKSANDR Ostrovsky (1823 – 1886) is the founder of modern Russian theater. Considered the Shakespeare of the Russian merchant class, with him you have measured all the generations of the great directors and actors to the present day. Wolves and sheep belongs to the last creative period of the writer, where the great themes of transformation of society are faced with a strength and ability to foresee the future that come straight to the scene of Anton Chekhov.
MAXIMUM THEATRE
by De Magistris 12 – Cagliari
tel. 070/6778129 -120
fax 070/6778192
INFOPOINT / PRE Viale Trento, 9
Monday to Friday from 10 to 13 and from 16 to 19.
Saturday from 10 to 13 and from 16 to 19 (special opening until 27/10/12)
TICKETS / INPUT Via De Magistris, 12
Monday to Friday opening hour before the show.
Saturday, Sunday and public holidays (performance days)
from the 17th to the beginning of the show.
DANILO SODDU, MARCO MURGIA
biglietteria@teatrostabiledellasardegna.it
Tel 070.6778129
Leave a Comment
You must be logged in to post a comment.