“LUNGA E’ LA NOTTE” PEPPINO IMPASTATO – TEATRO CIVICO – SINNAI – SABATO 22 MARZO 2014“LONG IS THE NIGHT” PEPPINO IMPASTATO – CIVIC THEATRE – SINNAI – SATURDAY MARCH 22,2014 Reviewed by admin on . Viamentana Teatro e Compagnia B presentano: “Lunga è la notte” Peppino Impastato di Giuliano Pornasio Peppino Impastato: Giuliano Pornasio Tano Badalamenti: Mar Viamentana Teatro e Compagnia B presentano: “Lunga è la notte” Peppino Impastato di Giuliano Pornasio Peppino Impastato: Giuliano Pornasio Tano Badalamenti: Mar Rating: 0

“LUNGA E’ LA NOTTE” PEPPINO IMPASTATO – TEATRO CIVICO – SINNAI – SABATO 22 MARZO 2014“LONG IS THE NIGHT” PEPPINO IMPASTATO – CIVIC THEATRE – SINNAI – SATURDAY MARCH 22,2014

lungaViamentana Teatro e Compagnia B presentano:

“Lunga è la notte” Peppino Impastato
di Giuliano Pornasio

Peppino Impastato: Giuliano Pornasio
Tano Badalamenti: Marcello Armellino
Salvo: Davide Sanna
Santino: Enrico Incani

Aiuto Regia: Irene Pala
Costumi: Stefania Dessì
Tecnico audio/video: Cristiano Sorrentino
Tecnico luci: Irene Pala
Regia: Giuliano Pornasio

Sabato 22 Marzo 2014 ore 21.00
Teatro Civico di Sinnai

Sarà possibile inoltre visitare una mostra fotografica sulla vita di G. Impastato prima dello spettacolo.

“Quella di Peppino Impastato è una memoria difficile, che fatica a trovare spazio in una memoria più ampia, collettiva e, di conseguenza, tende a rimanere in una cerchia ristretta.
Prima del film di Marco Tullio Giordana del 2000, “I cento passi”, Giuseppe Impastato era uno sconosciuto per i giovanissimi e per i meno giovani. Ciò che più ha colpito è la metafora dei “100 passi”; un’immagine diventata simbolo della vicenda di Peppino, cioè la distanza che divideva la casa della famiglia Impastato da quella del boss mafioso Tano Badalamenti. La metafora è ben più drammatica, ma molto più ricca e stimolante per il nostro soggetto teatrale: i “100 passi” rappresentano una distanza in termini di valori, come alfa e omega, dove il boss Tano Badalamenti è il punto più lontano dal giovane Giuseppe Impastato, il minimo rispetto al massimo. Su questo cardine ruotano la coerenza, i pensieri, la ribellione, le azioni, le denunce e la conseguente morte di Peppino Impastato.
-Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo-, così si leggeva sullo striscione che apriva i funerali di Giuseppe Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
È ancora attuale raccontare oggi la vicenda di un martire laico del ‘900? Può il teatro essere veicolo di tale comunicazione?
Noi pensiamo di sì…….” G. PornasiolungaViamentana Teatro e Compagnia B presentano:

“Lunga è la notte” Peppino Impastato
di Giuliano Pornasio

Peppino Impastato: Giuliano Pornasio
Tano Badalamenti: Marcello Armellino
Salvo: Davide Sanna
Santino: Enrico Incani

Aiuto Regia: Irene Pala
Costumi: Stefania Dessì
Tecnico audio/video: Cristiano Sorrentino
Tecnico luci: Irene Pala
Regia: Giuliano Pornasio

Sabato 22 Marzo 2014 ore 21.00
Teatro Civico di Sinnai

Sarà possibile inoltre visitare una mostra fotografica sulla vita di G. Impastato prima dello spettacolo.

“Quella di Peppino Impastato è una memoria difficile, che fatica a trovare spazio in una memoria più ampia, collettiva e, di conseguenza, tende a rimanere in una cerchia ristretta.
Prima del film di Marco Tullio Giordana del 2000, “I cento passi”, Giuseppe Impastato era uno sconosciuto per i giovanissimi e per i meno giovani. Ciò che più ha colpito è la metafora dei “100 passi”; un’immagine diventata simbolo della vicenda di Peppino, cioè la distanza che divideva la casa della famiglia Impastato da quella del boss mafioso Tano Badalamenti. La metafora è ben più drammatica, ma molto più ricca e stimolante per il nostro soggetto teatrale: i “100 passi” rappresentano una distanza in termini di valori, come alfa e omega, dove il boss Tano Badalamenti è il punto più lontano dal giovane Giuseppe Impastato, il minimo rispetto al massimo. Su questo cardine ruotano la coerenza, i pensieri, la ribellione, le azioni, le denunce e la conseguente morte di Peppino Impastato.
-Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo-, così si leggeva sullo striscione che apriva i funerali di Giuseppe Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
È ancora attuale raccontare oggi la vicenda di un martire laico del ‘900? Può il teatro essere veicolo di tale comunicazione?
Noi pensiamo di sì…….” G. Pornasio

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