LE MERAVIGLIE DEL POSSIBILE – TEATRO PICCOLO AUDITORIUM & SPAZIO OSC – CAGLIARI – 9-31 GENNAIO 2015
09/01/2015 Ore 21:00 Spazio OSC- Open Scena Control
FRAGMENTATION: A BRAINWAVE CONTROLLED PERFORMANCE
Performance di Alberto Novello a.k.a. JesterN
Alberto Novello: live performer/ EEG analysis/ music programming
Emmanuel Elias Flores: visuals programming
http://vimeo.com/61407436
11/01/2015 – Ore 20:30 Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori
AUGMENTED PINOCCHIO
Spettacolo di teatro e nuove teconologie
Regia, interpretazione, interaction design: Michele Cremaschi
Augmented Pinocchio è uno spettacolo di un genere inedito che definiamo”Augmented Comedy”. Un ironico linguaggio del corpo – visual comedy – racconta coadiuvato da altri corpi più eterei, rappresentazioni digitali ma presenti nello spazio al pari di scene e corpi del mondo reale, senza bisogno di supporti fisici per la loro proiezione, “aumentando” la percezione della scena. I personaggi della storia sono interpretati ora dall’attore, ora dalla sua rappresentazione ologrammatica.
12 – 13/1/2015 Spazio OSC – Open Scena Control, Via Newton 12 Cagliari
WHORKSHOP HACKSHOW! NUOVE TECNOLOGIE PER LA SCENA
A cura di Michele Cremaschi (durata 8 ore) – Costo 100 Euro
Un percorso tra le tecnologie digitali più recenti nate per il teatro, la danza, il VJing e lo spettacolo dal vivo in genere. Si imparerà ad utilizzare potenti software per la gestione degli eventi live sperimentando interfacce hardware e sensori nati per interagire con le azioni che avvengono in scena, in un’ottica sempre più interattiva tra azione e macchina scenica. Si scopriranno le possibilità di interazione tra attore, interfacce e software, approcciandosi agli strumenti di programmazione visuali per costruire le elaborazioni desiderate.
Gestione dell’impianto illuminotecnico via software – Gestione audio e video con Qlab – Kinect for beginners – Shared visuals live elaboration – Quartz Composer – VUO – Live Graffitti Session.
Rif: http://
16/01/2015 Ore 19:00 Spazio OSC – Open Scena Control Via Newton 12, Cagliari
CONFERENZA – FENOMENOLOGIA DELLA PERFORMANCE, INTERACTION DESIGN E NUOVE TECNOLOGIE
Relatori: Eirini Nedelkopoulou – Lecturer in theatre, York St John University
Enzo Gentile – Interaction designer, Accademia di Belle Arti di Verona
Interverranno:
Alice Soru – Responsabile Open Campus Tiscali
Massimo Deriu – Natural Interaction Technologist CRS4
Giorgio Auneddu – Coordinatore Dipartimento e Scuola di Progettazione e Nuove Tecnologie “Arte-Media” Accademia Mario Sironi, Sassari
Claudia Firino – Assessore Pubblica Istruzione e Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Regione Sardegna.
Enrica Puggioni – Assessore Pubblica Istruzione e Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport COmune di Cagliari
Eirini Nedelkopoulou, ricercatrice della York St. John University illustra la relazione fra l’individuo e il gruppo partendo dall’esperienza della solitudine nell’installazione pubblica e interattiva “Congregation” degli artisti britannici KMA. Partendo dalla trattazione dell’esperienza “in comune” nell’attuale contesto dell’arte partecipativa, e in risposta alle tensioni culturali che definiscono la concettualizzazione popolarizzata della partecipazione, la struttura dell’esperienza “in-comune” offre un materiale teoretico che reinventa il palcoscenico per i nostri incontri vissuti. Enzo Gentile, Interaction Designer, illustra tramite i suoi lavori l’uso delle nuove tecnologie in ambito artistico e teatrale e nell’arte partecipativa e videomapping.
Gli altri ospiti illustreranno lo stato della ricerca tecnologica legata all’arte e alla cultura nel panorama regionale
17/01/2015 Spazio OSC – Open Scena Control Via Newton 12, Cagliari
WORKSHOP SCENOGRAFIA VIRTUALE E INTERACTION DESIGN PER IL TEATRO. A cura di E.Gentile (durata: 4 ore) Costo 50 Euro
I principali software audio-video nell’ottica di interattività con suoni, voce, movimento – Esempio di Videomapping interattivo di una superfice piana – I proiettori e le superfici di proiezione, accorgimenti pratici – Multiproiezioni, soft edging – Applicazioni pratiche (performance, vjing, installazioni video, scenografie sensibili, mapping su oggetti e modelli architettonici, sound responsive systems) – Applicazioni interattive di arte generativa con kinect – Body tracking and gesture recognition col kinect (1 or 2) e software Processing (open source) – Protocolli Midi and OSCl, app for IOS or Android (touchOSC) per controllare la scena con tablet e mobile.
23 – 25/1/2015 Spazio OSC – Open Scena Control Via Newton 12, Cagliari
WORKSHOP KINECT E UNITY 3D PER LA SCENA DIGITALE. A cura di Recipient CC (durata: 20 ore)
Costo 150 Euro
Introduzione al capturing -introduzione a tool opensource come open TSPS che supporta camera semplice e kinect – introduzione al tool in sviluppo “kinactor” – introduzione ai protocolli come osc e syphon -introduzione a unity3d – approfondimento di unity3d e le sue funzionalità (luci, oggetti, texture, timeline, programmazione, etc) -sviluppo di una applicazione pratica con l’integrazione dei vari sistemi.
Rif: http://www.recipient.cc/ http://vimeo.com/51768160
30 – 31/01/2015 Ore 21:00 Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori, Cagliari
“CD 318. GOULD È L’ARTE DELLA FUGA”
Spettacolo di Teatro e Nuove tecnologie – KyberTeatro
Regia e drammaturgia: Ilaria Nina Zedda
Attore: Senio Giovanni Barbaro Dattena
Co-regia Video e luci: Marco Quondamatteo
Musiche a cura di: Luca Nulchis
Scenografie e costumi: Emilio Ortu Lieto
La mise en scene omaggia la figura di Glenn Gould, seguendo le sue tracce artistiche e umane. Un genio del pianoforte (le sue “Variazioni Goldberg” di Bach, con cui nel 1955, a 22 anni, raggiunse la fama internazionale, sono ancora oggi tra i best sellers della discografia), alla ricerca della perfezione del suono e del controllo assoluto su ogni sua espressione musicale. Perfezione che raggiunse con lo Steinway CD 318, il suo pianoforte perfetto, trovato a Toronto, sua città natale, dopo una lunga ed estenuante ricerca. Gould è stato inoltre un precursore dell’importanza della tecnologia nell’evoluzione dell’arte. La regia e la drammaturgia multimediale della prima parte è circolare ed è lavorata come una fuga musicale: attraverso il tema principale che è l’immagine pubblica di Glenn Gould ed un contro-tema che è la ricerca del pianoforte perfetto, assistiamo ad un susseguirsi di voci, didascalie musicali e immagini che rielaborano continuamente i suddetti temi attraverso molteplici variazioni.
L’immagine pubblica di Glenn Gould viene raccontata dai suoi “ alias” ovvero dai personaggi teatrali che lui stesso interpretò ironicamente all’interno di alcune trasmissioni televisive ( il tassista italo americano Mario Chianti, il compositore tedesco e musicologo Karlheinz Klopweisser) ma anche attraverso le registrazioni telefoniche dei suoi amici, dei tanti giornalisti che lo perseguitavano per intervistarlo e dei suoi più stretti collaboratori. Tra questi vi è il poetico “ Verne Edquist” cieco dalla nascita che diventerà l’accordatore personale di Glenn Gould per oltre 20 anni. La seconda parte è più introspettiva e poetica. La drammaturgia è ricostruita sulla base delle interviste da lui rilasciate ed affronta temi a lui cari quali la solitudine, il concetto di autodisciplina, l’esecuzione musicale intesa come esercizio mentale e poi fisico, ed il suo rapporto “ spirituale” con la musica che esegue e che registra. In questa seconda parte la regia e la drammaturgia multimediale aderiscono ad un pensiero cardine dell’ultima parte della vita di Gould: “Sarebbe davvero meraviglioso se quello che noi realizziamo in forma di incisione si avvicinasse per quanto possibile alla perfezione, non soltanto tecnica, ma anche e soprattutto spirituale.” Lo spettacolo, un gioco sinestetico per rendere visibile l’udibile, si avvale dell’utilizzo di nuove tecnologie, come il video-mapping (innovativa e spettacolare tecnica di proiezione delle immagini elaborate al computer) e il Kinect (sensore capace di registare i movimenti del corpo umano e riprodurli). Gould traccia una strada per l’artista contemporaneo. E lo fa negli anni ’60 attraverso un’ attenta riflessione sulla comunicazione artistica. E’ un precursore dell’era digitale, dell’idea di assenza/presenza, per questo motivo al suo ritiro volontario dalle scene contrappone una sua presenza “virtuale” radiofonica e televisiva, che abbracciava un pubblico più vasto e popolare. Questa riflessione presuppone una tensione costante tra l’artista che opera in segreto ed il pubblico “creativo”, che attraverso le tecnologie si libera dalla propria soggezione servile.
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