LA TRAGEDIA DI UN PERSONAGGIO – SINNAI e CAGLIARI – 15-18 DICEMBRETHE TRAGEDY OF A PERSONALITY – SINNAI and CAGLIARI – DECEMBER 15 TO 18
Debutto: Sinnai, 15 dicembre 2012 – Teatro Civico – ore 21:00
Repliche: Cagliari, 16/17/18 dicembre 2012 – Teatro Spazio Santa Croce – ore 21:00
Giunge al termine la stagione di Teatro d’Autore, organizzata da Il crogiuolo nel Teatro Spazio Santa Croce, di via Santa Croce n 47 – 49 a Cagliari. L’ultimo appuntamento è, dopo il debutto al Civico di Sinnai sabato 15 dicembre, dal 16 al 18 dicembre 2012, ore 21, con “Tragedia di un personaggio”, produzione Il crogiuolo in collaborazione con La Fabbrica Illuminata.
Lo spettacolo tratto dai racconti di Luigi Pirandello, “La tragedia di un personaggio”, “Amicissimi” , “Paura” e “Se….”, nell’adattamento di Marco Parodi che firma anche la regia, vede in scena di nuovo, dopo il fortunato “Aspettando Godot” a dueci anni di distanza, gli attori Mario Faticoni, Gianni Esposito, Tino Petilli e Rita Atzeri.
NOTA
Lo scrittore siciliano ci racconta le vicende comiche e tragiche, ma in fondo normali, di gente comune che a un certo punto della propria vita e senza apparente motivo apre gli occhi su una realtà che scopre diversa da come la crede, che non si riconosce più nei suoi propri pensieri e sentimenti. Allora quelle non sono più persone comuni: diventano dei “pazzi”, dei “falliti”, dei “traditori”, degli infelici, degli sprovveduti. O forse solo individui confusi che pagano a caro prezzo la loro ricerca di libertà e consapevolezza.
In “Amicissimi” è rappresentato l’incontro di un modesto impiegato con un vecchio compagno di scuola, da tempo dimenticato, che il tempo e la vita hanno reso un estraneo. L’esposizione di questo evento singolare fornisce all’autore l’occasione di esprimere le tematiche legate al dramma dell’esistenza. Un fatto oppure un avvenimento anche accidentale o poco importante costringe i protagonisti alla riflessione sulla vita. Durante l’esposizione della storia, essi si ritrovano spesso in un modo o nell’altro in uno stato di assoluta impotenza. Si tratta, anche in questo caso, di personaggi con problemi economici e familiari, che vivono in condizioni molte volte disumane, tematiche conosciute bene dall’autore. Nella visione tragicomica di Pirandello, infatti, l’uomo appare come una creatura smarrita, che cerca la verità e la luce ma non può arrivarvi.
La vera protagonista della novella “Paura” (nella versione teatrale prenderà il titolo de “La morsa”) è Lillina, donna sincera e appassionata, che si trova all’epilogo della sua relazione adulterina con l’amante Antonio. Il marito Andrea ha scoperto i due amanti e vuole vendicarsi di entrambi stringendoli in una morsa di accuse. In un dialogo serrato con la moglie, Andrea finge all’inizio di non sapere nulla ma con un incalzante gioco di allusioni e mezze parole, all’improvviso rivela la sua scoperta e violentemente aggredisce la moglie sopraffatta ed attonita, incapace di difendersi dalle accuse del marito, pure lui in fondo colpevole per averla trascurata. Lillina rimane sola di fronte alla volontà di vendetta di Andrea perché le viene a mancare anche il sostegno dell’amante Antonio che vigliaccamente l’abbandona alla furia del marito. Andrea caccia la moglie di casa proibendole di vedere per l’ultima volta i suoi figli e quando Lillina, che pure dice di continuare ad amarlo, disperata minaccia di uccidersi, con indifferenza la incita a farlo. Un colpo di pistola risuona nella stanza dove Lillina sconvolta è andata togliersi la vita e al sopraggiunto Antonio, Andrea dirà: «Tu l’hai uccisa!».
Nel terzo racconto, l’aver posto come titolo una semplice congiunzione condizionale, “Se…” che introduce un periodo ipotetico, sta a significare che il destino dell’uomo può cambiare a causa di eventi imprevedibili e casuali senza che lui ne abbia colpa o possa farci nulla. Il caso ribalta le situazioni ed è molto importante nell’opera di Pirandello i cui protagonisti sono sempre incapaci di imporsi sul mondo che li circonda. Il Caso è un imprevisto fuori dal controllo dall’uomo. Tutto esplode nell’apparenza del semplice ‘fatto’, che è, in realtà, la maschera dell’assurdo che l’autore ci vuole comunicare.
Debut: Sinnai, December 15, 2012 – Civic Theatre – 21:00
Replies: Cagliari, 16/17/18 December 2012 – Theatre Space Santa Croce – 21:00
Comes to an end the season of Teatro d’Autore, organized by The Crucible Theatre Space in Santa Croce, Via Santa Croce n 47 to 49 in Cagliari. The last meeting, after the debut of the Civic Sinnai Saturday, December 15, December 16 to 18, 2012, at 21, with “Tragedy of a character,” The Crucible production in collaboration with La Fabbrica Illuminata.
The show taken from stories by Luigi Pirandello, “The tragedy of a character”, “close friends”, “Fear” and “If ….”, adaptation of Marco Parodi who also directed, watched a scene again After the successful “Waiting for Godot” in Dueci years later, the actors Faticoni Mario, Gianni Esposito, Tino and Rita Petilli Atzeri.
NOTE
The Sicilian writer tells the story comic and tragic, but at the end of normal, everyday people who at some point in their lives and for no apparent reason opens our eyes to a reality that turns out different from what he believes, which no longer recognizes in his own thoughts and feelings. So those are no longer ordinary people: they become “crazy”, the “failed”, the “traitors”, the unfortunate, the unwary. Or maybe just confused individuals who pay a high price for their quest for freedom and awareness.
In “good friends” is the meeting represented a modest employee with an old school friend, long forgotten, that time and life have made him a stranger. The exposure of this unique event gives the author the opportunity to express issues related to the drama of existence. A fact or an event, even if accidental or unimportant forcing players to reflect on life. During the exposition of the story, they often find themselves in one way or another in a state of utter helplessness. It is, in this case, people with financial problems and family, who live in inhuman conditions many times, issues well known author. In Pirandello’s tragicomic vision, in fact, the man looks like a lost creature, who seeks the truth and the light but can not get there.
The real protagonist of the novel “Fear” (in the theatrical version will take the title of “The vice”) is Lillina, sincere and passionate woman, who is the epilogue of his adulterous relationship with her lover Antonio. Andrea’s husband discovered the two lovers and wants revenge on both squeezing in a vise of accusations. In close dialogue with his wife, Andrea pretends to know nothing but the beginning of a relentless game of allusions and half-words, suddenly reveals his discovery and violently attacks his wife overwhelmed and stunned, unable to defend himself against accusations of husband, he too was at the bottom of guilty for the neglect. Lillina left alone in front of the desire for revenge because Andrea is lacking the support of the lover Antonio cowardly abandons the fury of the husband. Andrea fighter’s wife forbidding house for the last time to see her children and when Lillina, which also says to continue to love, despair threatens to kill himself, casually makes her do it. A gunshot rings out in the room where Lillina upset went suicide, and to have occurred Antonio, Andrea will say, “You killed her.”
In the third story, giving the title as a simple conjunction conditional, “If …” which introduces a hypothetical period, means that man’s destiny may change due to unforeseen events and random without his having fault or could do anything about it. The case turns the situations and is very important in the work of Pirandello whose protagonists are always unable to impose itself on the world around them. The case is an unexpected out of control man. Everything explodes in the appearance of simple ‘fact’, that is, in reality, the mask of the absurd that the author wants to communicate.
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