LA SARDEGNA DEI TEATRI – TEATRO ELISEO – NUORO – VENERDI 18 e 25 OTTOBRE; 1-8-15-22-29 NOVEMBRE 2013THE SARDINIA THEATRE -ELISEO THEATRE – NUORO – OCTOBER 18 and 25; NOVEMBER 1-8-15-22-29
Ven. 18 ottobre Teatro Eliseo ore 21,00
GADDA E IL TEATRO, UN ATTO SACRALE DI CONOSCENZA
di e con FABRIZIO GIFUNI
da Carlo Emilio Gadda
“Gadda e il teatro…” è una ‘lezione-spettacolo’ in cui l’attore, alternando letture a momenti performativi, interpreta alcune tra le pagine più belle del Gran Lombardo, scoprendo i fili che lo legano a questo autore. Dai primi folgoranti racconti giovanili (Teatro e L’incendio di Via Keplero) ai capolavori assoluti (Il Pasticciaccio e La Cognizione del dolore), passando per i Diari di guerra e l’esilarante referto sulla psicopatologia erotica del ventennale flagello fascista (Eros e Priapo) : un corpo a corpo con la lingua più sconvolgente del Novecento italiano, per restituire al pubblico il significato di una passione.
Ven. 25 ottobre Teatro Eliseo ore 21,00
IDENTITA’
di e con MARCO BALIANI e MARIA MAGLIETTA
Aiuto regia Barbara Roganti
Consulenza musicale Mirto Baliani
Produzione Casa degli Alfieri
Si ringrazia il Teatro delle Briciole per il sostegno al progetto IDENTITÁ
La parola Identità ci viene incontro in ogni momento della nostra vita sociale, oggi, più ancora di quanto non accadesse anni fa. È come una parola puntaspilli dove vanno a infilarsi e a convergere una pluralità di temi, di sostanze, ma anche di racconti.Nello spettacolo torna spesso una domanda “chi sei tu?”, che rimanda subito a una domanda complementare “chi sono io?”, l’identità di ciascuno si definisce a partire dalla relazione con l’altro, per questo è una parola densa di conflitti e contraddizioni, per definirla serve sempre un’alterità, qualcuno o qualcosa con cui confrontarsi e da cui differenziarsi.Nei secoli ma anche in tempi a noi prossimi, esaltando la parola Identità abbiamo visto compiersi massacri, negandola abbiamo visto compiersi stermini.Identità religiosa, identità etnica, identità sessuale, identità nazionale, identità genetica, identità biologica, l’elenco potrebbe continuare a lungo.
A fare da filo conduttore dello spettacolo è un uomo che percorre la strada di una città, per andare a denunciare lo smarrimento della sua carta d’identità.Durante il tragitto avvengono incontri che innescano pensieri, digressioni, metafore e racconti. Un flusso monologante che ruota continuamente intorno alla parola chiave Identità. Ogni tanto, il flusso è interrotto da improvvisi blitz narrativi, che avvengono con registri linguistici diversi, aprendo nuovi sentieri di esplorazione del medesimo tema identitario. Infine, a spostare ulteriormente le coordinate, un dialogo surreale e poetico che compendia in altro modo i temi trattati.Lo spettatore è portato, dunque, a compiere un suo viaggio interiore intorno alle difficili declinazioni della parola Identità. Marco Baliani Maria Maglietta
ven. 1 novembre Teatro Eliseo ore 21,00
IO DI CHI SONO?
di e con MONICA CORIMBI
BOCHETEATRO
Regia Giovanni Carroni
Video Laura Mascia
Lo spettacolo nasce da un profondo interesse verso il tema Affido Familiare.L’idea di poter realizzare uno spettacolo che avesse questo tema, dunque, mi intrigava. Ne è nato così un racconto che si rifà sia alla mia esperienza personale, che ai vari racconti, libri, documenti che trattavano questa tematica così poco conosciuta.Dove possibile ho cercato di lasciare inalterata la suggestione poetica delle parole dei testi, delle testimonianze raccolte. Allo stesso tempo, ho dovuto scegliere, aggiungere, assemblare, tradire. Le varie storie si intrecciano per dare vita ad UNA storia che prende corpo soltanto attraverso la forza delle parole.Nella messa in scena, povera e che per questo è adatta a spazi non specialistici, il testo IO DI CHI SONO? diventa un grande racconto in cui l’attore/narratore assume in sé tutte le vicende e i volti di quei bambini “senza casa” per ridarci, nel sorriso della rappresentazione, delle vite che paiono infinite e senza tempo. … io di chi sono? è la trasformazione in spettacolo di sogni, pensieri, immagini, nate dall’esperienza e dal bisogno di raccontare.Il lavoro, è nato in totale solitudine attraverso frasi, appunti, brevi quadri intimi e personali, quasi come un diario di lavoro che poi si è arricchito degli appunti, dei pensieri, e della sensibilità di una cara amica, Patrizia Secchi; alla quale va un grazie particolare per la disponibilità e per il prezioso lavoro svolto .Idea base è l’immagine di un attrice che in scena, lentamente, da sogno si trasforma in presenza concreta, come un desiderio che prende forma per necessità.Una voce che si trasforma in parola e corpo, per mettersi a nudo con ironia e cruda sincerità. Monica Corimbi
ven. 8 novembre Teatro Eliseo ore 21,00
PIU’VELOCE DI UN RAGLIO
liberamente ispirato a “L’asino del gessaio” di Luigi Capuana
di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi
suono di Giampietro Guttuso
luci Giovanni Schirru
C’era una volta un gessaio che aveva tanti asini, magri, brutti e sporchi; ma tra tutti questi asini ne aveva uno che era il più brutto di tutti. Era magro, magro, sporco, tutto storto, spelacchiato, con la coda scorticata, le zampe così rovinate che sembrava reggersi in piedi per miracolo.Ma quando il suo padrone gridava: “Avanti focoso!”… l’asino alzava la testa, abbassava le orecchie per essere più aerodinamico e roteando la coda come fosse l’elica d’un aeroplano, partiva più veloce d’un raglio! Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, anche un asino può avere un cuore nobile e i re e le principesse talvolta devono rimboccarsi le maniche per guadagnarsi un po’ di nobiltà.
15 novembre Teatro Comunale Il Cupolone- S. TEODORO ore 21,00
RICORDI CON GUERRA
di e con Stefano Cipiciani
FONTEMAGGIORE
Tratto Stabile D’innovazione
Luci Pedro Pablo Pulido Robles
allestimento Giacomo Bistocchi
foto Pino Bernabei
assistente alla regia Nicol Martini
Ricordi con guerra riporta in scena un personaggio che visse per due estati, quelle del 1989 e 1990, in due spettacoli con la regia di Marco Baliani: Corvi di luna e D’Acqua la luna .Gli spettacoli parlavano della resistenza traendo spunto principalmente dai testi di Italo Calvino e Beppe Fenoglio. Erano spettacoli corali, ricchi di immagini, suoni e con contenuti molto forti, realizzati con attori a quel tempo giovani, provenienti da tutta Italia, e impegnati nel settore del Teatro Ragazzi.Dall’ Umbria arrivò la piccola storia raccontata in perugino di un fascista di campagna, “un fascio piccolo piccolo” che viveva da sfollato in mezzo agli altri. Fu un bel momento di lavoro e di vita. Oggi vorrei rendere quel sapore e la forza di quei legami che travalicavano la scena.Venti anni dopo raccontare quella piccola storia è una sfida alla memoria personale e a quella di un paese che non sa più se festeggiare o no il venticinque aprile.
22 novembre Teatro Eliseo ore 21,00
DISCORSI ALLA NAZIONE studio per spettacolo presidenziale
di e con ASCANIO CELESTINI
DISCORSI ALLA NAZIONE – studio per uno spettacolo presidenziale
CITTADINI! Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siete sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione.
Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete.
Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi. Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione.
Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena della democrazia.Ascanio Celestini. Perché vederlo? Perché Celestini scandaglia in profondità problematiche sempre attuali, riuscendo a divertire e a far riflettere allo stesso tempo, mettendo in opera una drammaturgia che invita a guardare e non solo ad osservare ciò che accade nella società.
Ven 29 Novembre Teatro Eliseo ore 21,00
MARIANO IV D’ARBOREA
di Giulia Salis
con Giovanni Carroni, Antonio Cualbu, Monica Farina, Paolo Mura,
Federico Serra, Giuseppe Garippa
Regia Giovanni Carroni
assistente alla regia Monica Corimbi
Video Laura Mascia
L’idea di raccontare una delle pagine di storia più nobili e gloriose della nostra Sardegna nasce dall’ interesse , sempre crescente, ai temi legati al concetto di indipendentismo. Concetto che in questi mesi tiene banco nel dibattito aperto tra diverse correnti politiche. Nelle scuole sarde si continua a parlare della storia di mezza Europa, fatta di date , sequenze dinastiche e naturalmente di battaglie, ma la nostra Isola a scuola continua ad essere estranea alla storia, eppure abbiamo date importanti e persino grandi battaglie. Un episodio memorabile è la battaglia di S. Anna nei pressi di Oristano. Siamo nell’anno del Signore 1368. La Sardegna è in larga parte sotto controllo di Mariano IV d’Arborea. Nel giro di pochi anni , rompendo la tregua di comodo concessa ai catalano-aragonesi nel 1355, le forze giudicali hanno sbaragliato i presidi nemici, lasciando loro poche piazzeforti assediate. Resistono Alguer e Casteddu. Il Re d’Aragona Pietro III il Cerimonioso decide di tentare il tutto per tutto nella conquista dell’isola, e sbaragliare i sovrani d’Arborea, che considera dei suoi vassalli. Invece non solo Mariano IV si considera un sovrano a pieno titolo, ma vuole abolire le leggi feudali e le vessazioni tributarie che i catalani hanno già messo in pratica negli anni in cui hanno avuto il dominio su una parte dell’isola (dal 1324-1326) . La guerra si è trasformata inevitabilmente in uno scontro tra due popoli. Un precedente storico dunque di grande rilevanza europea.La lunga guerra tra sardi e catalani, conclusasi col definitivo assoggettamento dell’Isola alla corona aragonese prima, spagnola poi, era una guerra tra entità politiche, che anticipavano i conflitti moderni, per l’egemonia nel Mediterraneo occidentale. La Sardegna, sotto la dinastia arborense, aveva conquistato nel corso del XIV secolo una propria autonomia internazionale, che la poneva al centro di tale conflitto. Era anche una guerra per l’indipendenza dell’Isola, chiaramente, per certi versi già “moderna”. L’intento dunque è di portare in scena una lunga pagina di storia della Sardegna antica per capire quella moderna. Giovanni CarroniFri 18 October Teatro Eliseo 21.00
GADDA AND THE THEATER , AN ACT OF KNOWLEDGE SACRALE
by and with FABRIZIO GIFUNI
by Carlo Emilio Gadda
” Gadda and the theater …” is a ‘ lesson – show ‘ in which the actor , alternating moments of performance in reading , interpreting some of the most beautiful pages of the Gran Lombardo , discovering the threads that bind him to this author . From early youth dazzling stories ( Theatre and The Burning of Kepler Street ) to the absolute masterpieces ( The Pasticciaccio and The Cognition of pain) , through the diaries of war and the hilarious report on the psychopathology of the twentieth erotic fascist scourge ( Eros and Priapus ) : a melee with the most shocking of the twentieth century Italian language , to return to the public the significance of a passion.
Fri 25 October Teatro Eliseo 21.00
IDENTITY ‘
by and with and MARCO MARIA BALIANI T-SHIRT
Assistant director Barbara Roganti
Music consulting Mirto Baliani
Production House of Alfieri
We thank the Theater of Crumbs to support the project IDENTITY
Identity The word comes to us in every moment of our social life today , even more than they did years ago. It’s like a word pincushion where they are going to slip and to converge a plurality of themes, substances , but also to show racconti.Nello back often a question ” who are you? ” , Which immediately recalls a supplementary question “Who am I ? ” , the identity of each is defined from the relationship with the other , for this is a word full of conflicts and contradictions, always serves to define otherness , someone or something with which to compare and from which differenziarsi.Nei centuries but even in times coming to us , emphasizing the word identity accomplished massacres we have seen , we have seen fulfilled stermini.Identità denying religious , ethnic identity , sexual identity , national identity, genetic identity , biological identity , the list goes on and on .
To act as a thread of the show is a man who travels the road of a city , to go to report the loss of his identity card. Enroute meetings take place that trigger thoughts , digressions , metaphors and stories. A stream monologue that rotates continuously around the keyword identity . Every so often, the flow is interrupted by sudden blitz narrative , which occur with different linguistic registers , opening new avenues for exploration of the same theme of identity. Finally, to further move the coordinates , a surreal and poetic dialogue that summarizes otherwise themes trattati.Lo viewer is led , therefore, to take a trip around the inner difficult variations of the word identity . Marco Baliani Maria T-Shirt
Ven. November 1 Teatro Eliseo 21.00
IO OF WHO AM I?
by and with MONICA Corimbi
BOCHETEATRO
Directed by John Carroni
Video Laura Mascia
The show was born from a deep interest in the topic I entrust Familiare.L ‘ idea of being able to create a show that had this issue, then , I was intrigued . The result is thus a story that goes back to both my personal experience, that the various stories , books, documents that dealt with this issue so little conosciuta.Dove possible I tried to leave unchanged the poetic suggestion of the words of the texts, the evidence collected . At the same time , I had to choose , to add , assemble , betray. The various stories intertwine to give life to a story that takes shape only through the force of parole.Nella staging, poor and that this is equally suitable for non-specialist , the text IO OF WHO AM I? becomes a big story in which the actor / narrator assumes in itself all the events and faces of those children ” homeless ” to give us , in the smile of the representation of the lives that seem endless and timeless . I … of who I am? is transformed into spectacle of dreams, thoughts , images, and born from the need to raccontare.Il work, was born in total solitude through phrases , notes , short square intimate and personal , almost like a work diary which then is enriched with notes , thoughts, and feelings of a dear friend , Patrizia Secchi , to whom I extend a special thanks to the availability and the valuable work done . basic idea is the image of an actress on stage, slowly , dream turns into concrete presence , such as a desire that takes shape necessità.Una voice that turns into speech and body , to get naked with humor and raw honesty. Monica Corimbi
Ven. November 8th Teatro Eliseo 21.00
PIU’VELOCE A Bray
loosely based on ” The donkey ‘s plasterer ” by Luigi Capuano
by and with Mauro Mou and Sylvester Ziccardi
sound Giampietro Guttuso
John lights Schirru
There once was a plasterer who had so many asses , skinny , ugly and dirty , but among all these donkeys had one that was the ugliest of all. He was thin , thin, dirty, crooked , balding , his tail scraped , paws so ruined that seemed to stand up for miracolo.Ma when his master was shouting : “Forward dashing !” … the donkey raised his head , lowered his ears to be more aerodynamic and rolling his tail like the propeller of an airplane, started faster of a bray ! Do not be fooled by appearances , even a donkey can have a noble heart and kings and princesses sometimes have to roll up their sleeves to earn a bit ‘ of nobility.
November 15 The Municipal Theatre S. Dome – TEODORO 21.00
MEMORIES WITH WAR
by and with Stefano Cipiciani
Fontemaggiore
Taken Stable On Innovation
Lights Pedro Pablo Pulido Robles
James set up Bistocchi
photo Pine Bernabei
assistant director Nicol Martini
War brings with memories featuring a character who lived for two summers , those of 1989 and 1990, two shows directed by Marco Baliani : Ravens of the moon and the moon D’Acqua . Performances spoke of the resistance mainly drawing inspiration from the texts Italo Calvino and Beppe Fenoglio. They were choral performances , full of images, sounds and content with very strong , made with young actors at the time , from all over Italy , and engaged in the field of Theatre Ragazzi.Dall ‘ Umbria came the little story told in Perugia of a fascist campaign , ” a tiny little bundle ” displaced person who lived in the midst of others . It was a nice moment of work and life. Today I want to make that flavor and strength of those ties that went beyond the scena.Venti years after telling that little story is a challenge to personal memory and that of a country that no longer knows whether or not to celebrate the twenty-fifth of April.
November 22 Teatro Eliseo 21.00
SPEECHES TO THE NATION study to show presidential
by and with ASCANIO CELESTINI
SPEECHES TO THE NATION – study for a show presidential
CITIZENS ! Let me call citizens even though we all know that you are his subjects, but I will call citizens to spare you unnecessary humiliation.
The tyrant is closed in the building . He has no need to speak to the masses. His affairs are far away from his subjects , his life is another and has almost nothing in common with the people who are content to see his face printed on the coins .
Yet the tyrant should be shown in a while. Must be cheering especially in times of crisis. I figured some would-be tyrants who try to charm the people to wrest consent and legitimacy .
Appear on the balcony and speak without hiding anything . They talk about how Democrats would speak our tyrants if they did not need to hide under the despotism of the costume democrazia.Ascanio Celestine . Why see it? Why Celestine probe deeply problematic always present , being able to entertain and to reflect at the same time putting in place a dramaturgy that invites us to look not only to observe what is happening in society.
Fri, 29 November Teatro Eliseo 21.00
MARIANO IV of Arborea
by Giulia Salis
with John Carroni , Antonio Cualbu , Monica Farina, Paolo Mura ,
Federico Serra , Giuseppe Garippa
Directed by John Carroni
assistant director Monica Corimbi
Video Laura Mascia
The idea of telling a story of the pages of the noblest and most glorious of our Sardinia is born from ‘ interest , increasingly, to issues related to the concept of separatism . Concept that in recent months holding court in the ongoing debate between different political currents . In schools sardines you continue to talk about the history of half of Europe , made of dates , sequences and the dynastic course of battles, but our Island in school continues to be unrelated to the story , and yet we have important dates and even great battles . A memorable episode is the battle of S. Anna near Oristano. We are in the year of the Lord 1368. Sardinia is largely under control by Mariano IV of Arborea . Within a few years , breaking the truce of convenience afforded to the Catalan-Aragonese in 1355 , giudicali forces have routed the enemy garrisons , leaving their few strongholds besieged . They resist Alguer Casteddu . The King Peter III of Aragon Ceremonioso decides groped all out to conquer the island and defeat the kings of Arborea, who considers his vassals . Instead, not only Mariano IV is considered a sovereign in its own right , but he wants to abolish the feudal laws and harassment tax that the Catalans have already put into practice in the years when they had the dominion over part of the island ( from 1324 to 1326 ) . The war became inevitable in a clash between two peoples. A historical precedent , therefore, of great importance europea.La long war between Sardinian and Catalan , which ended with the final submission of the island to the Crown of Aragon before, then Spanish , was a war between political entities , which anticipated the modern conflicts , for hegemony in the western Mediterranean. Sardinia, under the dynasty of Arborea , had conquered during the fourteenth century its own international autonomy , which placed it at the center of this conflict . It was also a war for the independence of the island , of course , to some extent already “modern” . The aim , therefore, is to stage a long page of history of ancient Sardinia to understand the modern one. John Carroni
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