LA FESTA DEI MORTI IN SARDEGNA, IL SIGNIFICATO DI HALLOWEEN IN SALSA SARDA
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LA FESTA DEI MORTI IN SARDEGNA, IL SIGNIFICATO DI HALLOWEEN IN SALSA SARDA
Per gli Stati Uniti è Halloween , per noi è la festa dei morti, is animeddas, su prugadoriu, a pedire a sos mortos….ma l’origine di questa festa?
In Sardegna, dall’alba dei tempi, è sempre stato sentito il culto e il ricordo degli antenati. Una ricorrenza che, successivamente è stata inglobata anche dalla Chiesa, trasformandosi nel giorno della “commemorazione dei defunti”.
L’origine della “festa delle anime” si perde nei secoli. Ha ascendenze molto remote, di certo, è celebrata nell’Isola molto prima del contatto con la corrispondente Halloween anglosassone. Le somiglianze con quest’ultima sono notevoli, nonostante si siano sviluppate indipendentemente: in Sardegna le zucche venivano lavorate e trasformate in esseri spettrali molto prima che suddetta festa sbarcasse nell’isola mentre i bambini, nella tradizione, rappresentavano le anime dei defunti, ed è proprio per questa ragione che ricevevano i doni ed non potevano non essere ammessi nelle case. Da notare che nell’isola i bambini erano educati a non temere i defunti.
Perché questa data?
Nelle giornate tra fine ottobre e inizio novembre, secondo credenza popolare, i regni della luce e delle tenebre si congiungono, così da permettere alle anime dei defunti di far ritorno nei luoghi ai quali erano legati e di vagare tra i vivi. Di fatti l’usanza più diffusa e ancora viva oggi in tanti comuni della Sardegna era quella di imbandire la tavola per i defunti, in modo che loro potessero banchettare.
E’ interessante analizzare anche le connessioni di tale ricorrenza in ricordo dei defunti con le particolarità del calendario agricolo. Questo momento dell’anno corrisponde infatti con la fase nella quale le ore di buio corrispondono a quelle di luce. È la fase nella quale la natura sta per addormentarsi: la stagione più fredda, più buia, meno fruttifera, nella quale gli animali e le piante riposano in attesa dell’esplosione di vita primaverile. Non è certo un caso che la ricorrenza dei morti sia stata inserita proprio in questa fase del calendario. Del resto ogni festività era strettamente collegata al ciclo di morte e di rinascita della natura e, pertanto, dei raccolti.
Anche la tradizione sarda è ricca di figure malefiche e mostruose che non sfigurerebbero affatto al fianco di mummie egiziane, zombie anglosassoni e folletti irlandesi.
Sùrbiles
A cominciare dalla famigerata Sùrbile, figura demoniaca che popola le leggende sarde, vero e proprio vampiro succhia-sangue e portatrice di morte.
Cogas
Poi, ci sono le cogas: terrificanti streghe vampiro che succhiano il sangue ai neonati. Come le famose Cogas di Villacidro, il paese delle streghe in Sardegna.
Janas
Senza dimenticare le janas e in particolare sa jana maista: bellissime ma potentissime, le abitanti delle domus de janas non sono sempre dolci fate, ma sono anche terribili streghe.
Is Panas e la Rèula
Ci sono poi le Panas, ossia i fantasmi delle donne morte di parto che si aggirano vicino ai fiumi. A volte, possono formare dei veri e propri gruppi di anime morte. Se si mettono a ballare e ti invitano, allora sei davanti alla Rèula: il ballo dei morti.
Streghe sarde
Chiamate brùscias o cogas, le streghe della Sardegna sono personaggi storici e leggendari molto famosi. Alcune di esse sono davvero terribili e temute ancora oggi dalle bambine e dai bambini.
Come scrive Bottiglioni in Leggende e tradizioni di Sardegna
le Lamiae degli antichi rivivono in Sardegna nelle Cògas del Campidano, nelle Súlbiles o Súrviles del Logudoro, nelle Súrtiles del Nuorese e nelle Strie della Gallura…
Halloween in Sardegna: gli spauracchi dei bambini
Come racconta Grazia Deledda in Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna, il mostro che fin dalla nascita i bambini temono è su Bobboi, specie di mostro nero, dalla voce terribile, che rapisce e divora i bimbi cattivi, simile in tutto e per tutto al Mommotti cagliaritano.
Tra le altre creature temute dai bambini della Barbagia, e con nomi diversi anche da quelli delle altre regioni dell’Isola, ci sono:
- tziu Orcu e tzia Orca;
- sa mama ‘e sos bentos;
- Maria Pettèna, piena di chiodi e armata di un pettine di ferro;
- Maria Lettòlu;
- Maria Menà cra.
A questi è necessario aggiungere almeno sa gatta marrùda, sos coeddos e sos pundos: questi ultimi sono veri e propri mostri, con sembianze animalesche, partoriti da donne umane che, una volta usciti dal grembo materno, spariscono tra i vicoli delle case e le oscurità dei boschi.