INCONTRO CON GLI ARTISTI DI ELEPHANT MAN – MEM – CAGLIARI – VENERDI 22 MARZOMEET THE ARTISTS OF ELEPHANT MAN – MEM – CAGLIARI – FRIDAY MARCH 22 Reviewed by admin on . INCONTRO CON GLI ARTISTI DI ELEPHANT MAN Alla MEM/ Mediateca del Mediterraneo di Cagliari venerdì 22 marzo alle 17.30 per “Oltre la Scena – gli attori raccontan INCONTRO CON GLI ARTISTI DI ELEPHANT MAN Alla MEM/ Mediateca del Mediterraneo di Cagliari venerdì 22 marzo alle 17.30 per “Oltre la Scena – gli attori raccontan Rating:

INCONTRO CON GLI ARTISTI DI ELEPHANT MAN – MEM – CAGLIARI – VENERDI 22 MARZOMEET THE ARTISTS OF ELEPHANT MAN – MEM – CAGLIARI – FRIDAY MARCH 22

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INCONTRO CON GLI ARTISTI DI ELEPHANT MAN

Alla MEM/ Mediateca del Mediterraneo di Cagliari venerdì 22 marzo alle 17.30 per

“Oltre la Scena – gli attori raccontano” Ivana Monti, Daniele Liotti, Debora Caprioglio e Rosario Coppolino, parleranno della  messinscena di “Elephant Man”, tra tecniche e segreti del lavoro dietro le quinte, a cura del giornalista Gianfranco Capitta. (ingresso libero)

Uno spettacolo sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto una maschera mostruosa.

Fascino e mistero di una vita straordinaria, quella di Joseph Merrick, una “meraviglia” umana, protagonista sulla ribalta del freakshow inglesi nella seconda metà dell’Ottocento, per “Elephant Man”, originale spettacolo della Compagnia Molière con il patrocinio della Regione Veneto, che vede protagonista Daniele Liotti (volto noto del grande e piccolo schermo) accanto a un’icona del teatro come Ivana Monti e a Rosario Coppolino, con la partecipazione di Debora Caprioglio; completano il cast Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio.

La pièce scritta da Giancarlo Marinelli, che firma anche la regia, s’ispira direttamente al racconto di Frederick Treves, il medico che prese a cuore il “caso” del giovane, affetto da una malattia capace di modificarne l’aspetto rendendolo deforme e “mostruoso” fino a farne una curiosità da baraccone: Treves cercò di curarlo e assisterlo, e si rivelò forse l’unico amico di Merrick, riuscendo a riconoscerne il carattere e la profondità di pensiero oltre lo schermo delle apparenza.

Lo spettacolo

The Elephant Man non è soltanto un capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch. E’ soprattutto un racconto perfetto, quasi in presa diretta, di un giovane chirurgo, Frederick Treves, che salvò l’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento.

Perché portare in teatro la vera storia di Joseph Merrick, mettendola in scena, per la prima volta, in un vero spettacolo di prosa?

E’ presto detto; in un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, della “bellezza a tutti i costi”, sono divenuti un motivo perpetuo ed ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche, (si pensi ai danni provocati dalla chirurgia estetica, o a patologie impulsive e compulsive letali come la bulimia e la anoressia), portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante ed ambizioso chirurgo e “un mostro apparente”, capace però di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza, significa sovvertire il putrido sistema di vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti: la storia di Joseph Merrick è in fondo la storia della nostra ipocrisia, del nostro proverbiale rifiuto ad accettare “l’altro da noi”; della nostra ostinata impotenza ad “andare oltre” il corpo, per rinchiuderci stomachevolmente in una tanto rassicurante quanto inutile culto della bellezza omologata.

Ché la vita di Joseph Merrick è la vita di ognuno di noi; la tensione di ciascuno ad essere amato non tanto per ciò che è ma per ciò che avrebbe voluto essere.

Ché la morte di Joseph Merrick è la morte di ognuno di noi; è il sogno di poter lasciare la terra nel ricordo di chi ci ha amati perché, al di là della “mostruosità” dei nostri luoghi oscuri, esiste sempre una luce eterna, che ha lo stesso tempo di riproduzione di una stella.

Appartiene ad ogni uomo che, provando a dormire in modo diverso, ha cercato, in una notte di secoli che si ripetono, di essere migliore.

BOTTEGHINO Teatro Massimo 345 4894565 –  070 6778120

www.cedacsardegna.itELEP

MEET THE ARTISTS OF ELEPHANT MAN

The MEM / Media Mediterranean Cagliari Friday, March 22 at 17.30 for

“Beyond the Scene – the actors tell” Ivana Monti, Daniele Liotti, Debora Caprioglio and Rosario Coppolino, will talk about the staging of “Elephant Man”, including techniques and secrets of the work behind the scenes, by the journalist Gianfranco Capitta. (Free admission)

A show about humanity, dignity and pain hiding under a monstrous mask.

Charm and mystery of an extraordinary life, that of Joseph Merrick, a “wonder” human protagonist on the stage of freakshow English in the second half of the nineteenth century, for “Elephant Man”, original show of the Society Molière with the support of the Veneto Region, starring Daniele Liotti (known face of the big and small screen) next to an icon of the theater as Ivana Monti and Rosario Coppolino, with the participation of Debora Caprioglio, complete the cast Cavatorta Andrea, Francesco Cordella, Serena Marinelli and Simone Vaio.

The play written by Giancarlo Marinelli, who also directed, is directly inspired by the story of Frederick Treves, the doctor who took to heart the “case” of the young, who suffers from a disease that can change its appearance and make it ugly ” monstrous “to make a sideshow curiosity: Treves tried to treat him and assist him, and it turned out perhaps the only friend of Merrick, being able to recognize the character and depth of thought beyond the screen of appearance.

The show

The Elephant Man is not only a masterpiece of cinematography signed by David Lynch. E ‘above all a story perfect, almost live, a young surgeon, Frederick Treves, who saved the Elephant Man, aka Joseph Merrick, the torture of freak show of the late nineteenth century London.

Why bring on stage the true story of Joseph Merrick, putting it on stage for the first time, a true spectacle of prose?

It ‘easy to say, in a time like the present in which the aesthetics of the body, “beauty at all costs,” they became a reason perpetual and obsessive, not without consequences even dramatic (think of the damage caused by cosmetic surgery, or impulsive and compulsive lethal diseases such as bulimia and anorexia), bring to the stage a story of friendship between a bright and ambitious surgeon and a “monster apparent”, but able to give to others a world of poetry and beauty means to subvert the rotten system of empty appearances, fake perfections, obscene ostentation of which we have become accustomed to artificial: the story of Joseph Merrick is basically the story of our hypocrisy, our proverbial refusal to accept “the other from us “of our stubborn impotence to” go beyond “the body to shut ourselves up in a stomachevolmente as reassuring as useless cult of beauty approved.

Because the life of Joseph Merrick, the life of each of us, the tension of each to be loved, not so much for what it is but for what it wanted to be.

For death of Joseph Merrick is the death of each one of us is the dream of being able to leave the land in memory of those who loved us because, beyond the “monstrosity” of our dark places, there is always a light eternal, has the same playback time of a star.

Belongs to every man, trying to sleep in a different way, he tried, in a night of centuries that are repeated, to be better.

Maximum Theatre box office 345 4894565 – 070 6778120

www.cedacsardegna.it

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