HAPPY MONDAY – CLOUD ATLAS – THE SPACE CINEMA – QUARTUCCIU e SESTU – LUNEDI 11 FEBBRAIOHAPPY MONDAY – CLOUD ATLAS – THE SPACE CINEMA – QUARTUCCIU and SESTU – MONDAY FEBRUARY 11
Lunedi al The Space Cinema di Quartucciu e Sestu è happy monday…a soli 2,50 € potrete vedere il film Cloud Atlas
sei storie si svolgono in parallelo anche se ambientate in sei epoche diverse, come se fossero presenti in un’unica dimensione senza tempo. A metà ottocento un avvocato americano si adopera contro la schiavitù, negli anni ’30 un giovane compositore bisessuale viene incastrato da un grandissimo autore presso il quale lavora, a San Francisco negli anni ’70 una giornalista cerca di svelare un complotto per la realizzazione di un reattore nucleare, ai giorni nostri in Inghilterra un anziano editore viene incastrato e internato in una casa di cura da cui cercherà di fuggire, nella Seul del 2144 un clone si unisce ai ribelli e scopre che quelle come lei sono utilizzate come cibo per altri fabbricati e infine nel 2321 in una Terra ridotta all’eta della pietra da una non ben identificata apocalisse un uomo entra in contatto con i pochi membri di una civiltà tecnologicamente avanzata e si ribella alla tribù dominante.
Il gigantesco progetto di Tom Tykwer, a cui si sono uniti in corsa (sia per la scrittura che per la regia) i fratelli Wachowsky, è il film più costoso della storia della Germania ed essendo stato realizzato senza l’aiuto di nessuna grande produzione è probabilmente anche il film indipendente più costoso di sempre.
Composto da sei storie legate da un filo immaginario e spirituale che riguarda i temi della reincarnazione, del transfer spirituale e di come un’azione rivoluzionaria sia un germe che si muove nel tempo generandone altre, Cloud Atlas adatta il romanzo omonimo di David Mitchell facendo ben attenzione a creare una narrazione sospesa che incroci le storie con gran senso del cinema. Anche per questo il cast di attori interpreta personaggi diversi (alle volte con trucchi che li rendono quasi irriconoscibili) in praticamente tutti e sei i segmenti.
Il montaggio delle diverse storie infatti non è per nulla regolare e salta di storia in storia inventando molto, alle volte lasciando diversi minuti ad ognuna, altre rimanendo con essa solo pochi secondi. L’idea è di riuscire a suggerire grazie alla giustapposizione del montaggio, il legame tra diverse epoche, diverse persone o diverse azioni. Spesso i momenti di rivelazione, di crisi, di fuga o di tensione di tutte le storie sono montati insieme e si svolgono così in un impossibile parallelo, in altri sembra che una trama completi quanto appena visto nell’altra storia.
È questa la componente più interessante di un film che per il resto sfrutta una dimensione visiva straordinaria e alcune grandi intuizioni per un racconto non a livello. Non sempre il ritmo è infatti all’altezza delle aspettative e molte svolte appaiono puerili e infantili nei loro risvolti o nelle proprie implicazioni. Cloud Atlas è un film grande, grosso e largamente imperfetto che spesso confonde i toni, facendo scivolare la necessaria dose di autoironia di un simile progetto in un grottesco fuori luogo.
I registi hanno lavorato separatamente e parallelamente con troupe diverse, Tom Tykwer occupandosi delle storie che si svolgono negli anni ’30, ’70 e nella modernità , mentre i Wachowsky all’opera sulle due storie future e su quella che si svolge nel XIX secolo. Il risultato purtroppo non è omogeneo e i segmenti in cui l’idea di fantascienza che permea tutto il film prende davvero corpo sono solo quelli dei due fratelli (negli altri siamo più dalle parti del thriller politico, del melò o della commedia grottesca). Intuizioni tipiche del loro cinema sono subito riconoscibili, come la gigantesca e impressionante “macelleria” in cui i corpi sono stipati simili a quarti di bue non diversa dalle piantagioni di umani di Matrix, e una visione di futuro affascinante e catalizzante è presente anche nella storia che si svolge nel passato.
Troppo poco purtroppo per un film di 172 minuti.
Monday at The Space Cinema Quartucciu and Sestu is happy monday … just € 2.50 you can see the movie Cloud Atlas
six stories take place in parallel even if set in six different times, as if they were present in a single dimension without time. A mid-nineteenth century an American lawyer acts against slavery, in the ’30s a young composer bisexual is framed by a great author for whom he worked in San Francisco in the 70s a journalist tries to uncover a plot for the construction of a nuclear reactor, to the present day in England a senior editor is set up and interned in a nursing home from which tries to escape in the 2144 Seoul a clone joins the rebels and discovers that her kind are used as food for other buildings and Finally, in 2321 in a small Earth at the age of stone from a unidentified apocalypse a man comes into contact with a few members of a technologically advanced civilization and rebels against the dominant tribe.
The gigantic project of Tom Tykwer, who have joined in the race (both for writing and for the director) Wachowsky brothers, is the most expensive film in the history of Germany and having been accomplished without the help of any large-scale production is probably also the most expensive independent film ever.
Six stories linked by an imaginary thread and spiritual concerns the themes of reincarnation, the spiritual transfer and as a revolutionary is a germ that moves in time generandone other, Cloud Atlas adapts the novel by David Mitchell doing well attention to creating a suspended narrative that cross your stories with great sense of cinema. For this reason the cast of actors played different characters (sometimes with tricks that make them almost unrecognizable) in practically all six segments.
The assembly of several stories in fact is not at all regular and jump story story by inventing a lot, sometimes leaving several minutes to each, other remaining with it just a few seconds. The idea is to be able to suggest through the juxtaposition of the assembly, the link between different eras, different people or different actions. Often moments of revelation, of crisis, leakage or voltage of all the stories are mounted together and play well in an impossible parallel, others seem to have a complete story as just seen in the other story.
This is the most interesting part of a film that otherwise takes advantage of a unique visual dimension and some great insights for a story not level. In fact, the pace is not always up to expectations and many turns appear childish and childlike in their lapels or in their implications. Cloud Atlas is a great movie, big and largely imperfect that often confuses tones, sliding the necessary dose of self-irony of such a project in a grotesquely out of place.
The directors have worked separately and in parallel with different crews, Tom Tykwer dealing with stories that take place in the ’30s, ’70s and into modernity, while at work on two stories Wachowsky future and one that takes place in the nineteenth century. The result, unfortunately, is not homogeneous and the segments in which the idea of science fiction that permeates throughout the film really takes the body are only those of the two brothers (in the other we are from parts of the political thriller, melodrama or comedy of the grotesque). Insights typical of their films are instantly recognizable, such as the huge and impressive “butcher” in which the bodies are crammed quarters of beef like no different from the plantations of Human Matrix, and a vision of the future and fascinating catalyst is also present in history that takes place in the past.
Unfortunately too little for a film of 172 minutes.
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