FESTIVAL DI FILOSOFIA 2015 – TEATRO MASSIMO – CAGLIARI – 4-24 MAGGIO 2015
Mediterraneo
Il Mediterraneo è al centro della riflessione del programma di maggio che dal 4 al 24 trasformerĂ il Teatro Massimo in un luogo di pensiero e scambio interculturale. Un ricco programma che affronta le molteplici dimensioni del tema attraverso il âFestival di filosofiaâ e la messa in scena del suo testo ispiratore âIncendiâ cui si aggiungono due altre nuove produzioni firmate Sardegna Teatro (âSoglie e âMorte araba â la genesiâ), letture, installazioni, performance e momenti conviviali.
brochure digitale
Festival di filosofia – Lâinfinito Fratricidio
Dal 14 al 17 maggio ritorna il consueto appuntamento con il festival del pensiero, a cura di Roberta De Monticelli e Pierluigi Lecis e organizzato dal Teatro di Sardegna in collaborazione con lâUniversitĂ degli studi di Cagliari.
Al centro del Festival di questâanno è la tremenda realtĂ della guerra in Medio Oriente sviscerata nellâopera âIncendiâ di Wajdi Mouawad. Quattro giorni di dibattiti e dialoghi sul concetto di âconflittoâ affrontati da Moni Ovadia, Remo Bodei, Massimo Campanini, Benedetta Tobagi, Simona Forti, Franco Cardini in dialogo con Luca Foschi, Wasim Dahmash, Gabriella Baptist, Paola Piras, Elisabetta Cattanei e Roberta De Monticelli.
Il 14 maggio nella sede della Fondazione Banco di Sardegna lâanteprima del festival con Emna Jeblaoui membro del comitato consultivo dellâIstituto Arabo per i Diritti Umani.
Incendi
Negli stessi giorni (14/17 maggio) la messa in scena di âIncendiâ del giovane autore libanese Wajdi Mouawad sarĂ lo specchio teatrale del festival. Un testo intenso dove passato e presente si mescolano nelle vicende di due fratelli gemelli alla continua ricerca delle proprie radici e che Mouawad ambienta nel Libano della guerra civile, tra profughi e miliziani. La traduzione del testo è affidata a Caterina Gozzi, la regia è di Guido De Monticelli, in scena Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli.
Philosophy for children/community
Questâanno il Festival di filosofia è a misura di bambino. Durante le mattine dei Festival, il CRIF di Cagliari propone un laboratorio di filosofia gratuito per bambini dagli 8 ai 10 anni.
Spazi naviganti
In collaborazione con la Cineteca sarda saranno proposti 3 film in approfondimento: Hanna K, 5 broken cameras, Il giardino dei limoni.
Il giorno della Nakba
Il 15 maggio ricorre lâanniversario del grande esodo dei palestinesi del 1948. Per ricordarlo una giornata dedicata alla Palestina in collaborazione con lâAssociazione Sardegna Palestina dove saranno proposti proiezioni di documentari, lâultima delle letture in avvicinamento al Festival di filosofia in collaborazione con lâAssociazione studentesca Athena e âthe gaza monologuesâ progetto di Ashtar Theatre, gruppo di adolescenti della striscia di Gaza.
Soglie
Il 5 maggio debutta âSoglieâ (in scena sino al 24 maggio) tratto da âLa via del pepeâ di Massimo Carlotto.
La nuova produzione firmata Sardegna Teatro e Is Mascareddas ha la regia di Marco Sanna, giovane e promettente regista sassarese e vedrĂ in scena Antonio Murru con i burattini costruiti da Donatella Pau.
Una storia di naufragi e speranze arricchita dalle note di Mauro Palmas esponente di spicco della musica sarda e mediterranea.
Morte Araba â la genesi
Maurizio Saiu, esponente della danza dâautore in Italia, porta in scena un prequel di uno spettacolo nato nel â98 che affronta i temi della diversitĂ e della morte. Sentendo lâesigenza di unâattualizzazione della discussione, dopo ventâanni ne recupera le matrici creative, mettendo in scena un duo danzato da se stesso con Elisabetta Di Terlizzi. Lo spettacolo va in scena dal 22 al 24 maggio.
Performance
Mediterraneo va anche oltre gli spazi del Teatro Massimo e, in collaborazione con la Galleria dâarte – Musei Civici di Cagliari, dal 12 al 17 maggio porta a Palazzo di cittĂ lâinstallazione âperformance âThe Pixelated revolutionâ di Rabih Mroue, artista visuale libanese dalla capacitĂ folgorante di fotografare il mondo contemporaneo. Il 16 maggio alle ore 18.30 âShadow Doubleâ di Nezatek Ekici, performer turca che mette il linguaggio del video al centro delle sue performance.
Installazioni
Durante tutto il mese di maggio i luoghi del Massimo saranno allestiti con le installazioni a tema di Campidarte e Occupy W.C. di Marcello Simeone.
Incontri
Il 23 maggio alle ore 17.30 il focus sul conflitto sarĂ approfondito dallâincontro con lâAmbasciatore italiano in Argentina Enrico Calamai e lo scultore Pinuccio Sciola. Lâincontro è in collaborazione con lâAssociazione Sardonia.
Language Factory
A maggio prendono il via i primi progetti della Language Factory con lâobiettivo di indagare sulla trasversalitĂ dei linguaggi. In collaborazione con Ejatv debutta la Street.tv, la web tv ufficiale di Sardegna Teatro sulle vetrine di Viale Trento. In collaborazione con Radio X e Teatro Impossibile il programma radio per non vedenti con narrazione di Elio Turno Arthemalle di Incendi. Lo spettacolo sarĂ sovra titolato per favorirne la fruizione anche ai non udenti.
La brochure di maggio contiene delle brevi in sardo e in inglese. Grazie alla collaborazione con Boxis de Murriali i testi delle brochure di Sardegna Teatro saranno tradotti in LSC.
Ab âday
Una giornata dedicata allâabbonamento dove sarĂ presentata la Stagione 2015-16 tramite attivitĂ di accoglienza e mezzi multimediali. A conclusione della giornata del 22 maggio FRATTO_X di Flavia Mastrella e Antonio Rezza che in marzo 2016 porteranno a Cagliari la loro nuova produzione. A seguire festa e dj set.
Festivaldi filosofia 2015
Lâinfinito fratricidio | Capire il male: storia, memoria, catarsi
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programma
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Religione e civiltĂ : il mondo arabo
Fondazione Banco di Sardegna
Giovedi 14 maggio – ore 18,30
Anteprima Festival
Focus Tunisia con Emna Jeblaoui membro del comitato Consultivo dellâIstituto Arabo per i Diritti umani.
Teatro Massimo
Venerdi 15 maggio ore 17.30
Apertura Festival con la partecipazione delle autoritĂ di Regione Autonoma della
Sardegna â Provincia di Cagliari- Comune di Cagliari
ore 18.00
Massimo Campanini e Wasim Dahmash
ore 21.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
regia Guido De Monticelli
Massimo Campanini è uno dei piÚ apprezzati storici del Vicino Oriente arabo contemporaneo,
nonchĂŠ storico della filosofia islamica. Insegna Storia dei paesi islamici
presso la FacoltĂ di Lettere e Filosofia dell’UniversitĂ di Trento.
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Wasim Dahmash (Damasco 1948) è ricercatore di traduzione letteraria e la
dialettologia araba. Ha insegnato (1985-2006) Dialettologia Araba allâUniversitĂ di
Roma âLa Sapienzaâ e Lingua e Letteratura Araba presso l’UniversitĂ degli Studi
di Cagliari.
Teatro MassimoÂ
Sabato 16 maggio
La cognizione del male. Il tragico, la memoria, il perdono
ore 11.00
Simona Forti con Gabriella Baptist
ore 12.30
La parola al pubblico
ore 16.00
Remo Bodei con Elisabetta Cattanei
ore 18.00
Moni Ovadia con Luca Foschi
ore 19.30
La parola al pubblico
ore 21.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
Simona Forti è professore ordinario di Storia della filosofia politica presso lâUniversitĂ del Piemonte Orientale. Ă presidente di BIOS centro di ricerca internazionale e interdisciplinare sulla bioetica e la biopolitica.
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Gabriella Baptist è professoressa associata di Filosofia morale presso la FacoltĂ di Studi Umanistici dellâUniversitĂ di Cagliari, Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia.
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Remo Bodei  è professore di filosofia alla University of California di Los Angeles dopo esserlo stato a lungo alla Scuola Normale Superiore e all’UniversitĂ di Pisa. Insegna in diverse universitĂ europee e americane, dedicando le sue ricerche dapprima allâidealismo classico tedesco, allâetĂ romantica, allâestetica e al pensiero utopico.
Elisabetta Cattanei si è formata sotto la guida di Giovanni Reale allâUniversitĂ Cattolica di Milano. Insegna Storia della Filosofia antica presso le UniversitĂ di Cagliari e Genova.
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Moni Ovadia è un attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano. Dedito al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale, sostiene i diritti della Palestina, affermando che la propaganda della destra “reazionaria” israeliana sia strumentale a uccidere e a colonizzare nei territori palestinesi.
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Luca Foschi è un giornalista sardo: la sua attivitĂ di corrispondente dalle zone di guerra si svolge per quotidiani come  L’Unione Sarda, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Lettera 43 e The London Economics.
Giorno 3 – pagina 11
Teatro MassimoÂ
Domenica 17 Maggio
La storia e le storie – RealtĂ e narrative dei conflitti
ore 11.15
Franco Cardini con Roberta De Monticelli
Ore 12.45
La parola al pubblico
Ore 16.00
Benedetta Tobagi con Paola Piras
Ore 17.30
La parola al pubblico
Ore 19.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
Franco Cardini è uno storico e saggista italiano. Il campo di studi principale è quello della storia delle Crociate, affrontato con studi su scritti cristiani e arabo-islamici: concentra la sua analisi sulla decostruzione del mito dello âscontro di civiltĂ â e la presentazione degli interessi presso quali questo trova sponda.
Roberta De Monticelli insegna Filosofia della persona allâUniversitĂ Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha fondato la scuola dottorale interfacoltĂ âLa personne: philosophie, ĂŠpistĂŠmologie, ĂŠthiqueâ, insieme a medici, teologi e filosofi dediti allâetica. Dal 2009 è Direttrice di PERSONA (Research Centre in Phenomenology and Sciences of the Person).
Benedetta Tobagi è una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Sviluppa iniziative culturali e progetti didattici insieme a centri di documentazione e associazioni per la memoria del terrorismo.
Paola Piras è professore ordinario di diritto amministrativo, presso l’UniversitĂ degli Studi di Cagliari e Prorettore per la didattica, per due anni e mezzo vicesindaco del Comune di Cagliari.
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PHILOSOPHY FOR CHILDREN
Teatro Massimo.
dal 15 al 17 maggio ore 11.00
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Philosophy for children/community
a cura del CRIF Cagliari
Philosophy for children è un progetto educativo e filosofico costituito da una serie di racconti in forma dialogica in cui i protagonisti affrontano problemi di natura filosofica emergenti dalla loro esperienza, stimolando la discussione allâinterno della âComunitĂ di ricercaâ. In ogni sessione si dĂ lettura di un brano tratto dai racconti; il facilitatore (Teacher) prende nota delle domande suscitate dalla lettura stilando unâagenda, dalla quale si passa a individuare le idee-guida intorno alle quali si svilupperĂ la discussione della ComunitĂ di ricerca. Lâobiettivo è quello di allenare i membri della ComunitĂ alla discussione di tipo filosofico, affrontando temi di carattere teoretico e allenando il pensiero critico.
Il CRIF è unâassociazione fondata nel 1991 che ha come principale finalitĂ promuovere, sperimentare e monitorare la ricerca relativa alla pratica filosofica negli ambiti definiti con lâacronimo P4C (Philosophy for children/community). Promuove la diffusione e la sperimentazione della stessa in contesti scolastici ed extra-scolastici con progetti destinati ad operatori sociali, UniversitĂ della terza etĂ , gruppi informali di cittadini, organizzazioni lavorative, carceri e comunitĂ , sviluppando la pratica filosofica come Philosophy for community.
dagli 8 ai 10 anni
Philosophy for children est unu progetu educativu e filosòficu fatu de contos in ue is protagonistas arresonant de filosofia, apretende su chistionu a intro de sa âComunidade de chircaâ. Sa tarea est sa de favorèssere sâarresonu crĂŹticu.
Philosophy for Children is an educational and philosophical project consisting in a collection of dialogues in which the protagonists face philosophical reflections emerging from anyone’s experience, stimulating a discussion within the”researchers’ community”. The aim is to improve critical thinking, training the members of the Community for philosophical discussion.
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Sardegna Teatro
INCENDI
di Wajdi Mouawad
traduzione di Caterina Gozzi
Regia – Guido De Monticelli
Scene – Fausto Dappiè
musiche – Alessandro Olla
video â Francesco Deiana
costumi â Stefania Grilli
disegno luci – LoĂŻc François Hamelin
con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti,
Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia
Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo
Tomasi, Luigi Tontoranelli.
assistente alla regia Rosalba Ziccheddu
Coordinamento dellâallestimento – Sabrina Cuccu
Realizzazione delle scene â Daniele Lepori â Pietro Rais â Arianna Caredda
Realizzazione costumi â Adriana Geraldo â Salvatore Aresu
Squadra tecnica â Stefano Damasco â Tomaso Contu â Massimo Fadda
Incendi, seconda tappa di una tetralogia intitolata âIl sangue delle promesseâ, riesce a farci
rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medio Oriente con cui abbiamo
imparato a convivere. Ha dellâepopea questâopera, intessuta coi fili del sangue
e delle parole che combattono e risanano: unâodissea, che il giovane autore
Wajdi Mouawad affida a due fratelli, Jeanne e Simon, due giovani dâoggi, che
vivono nella stessa città occidentale in cui lui si è trovato a crescere. Il
loro sarĂ un lungo viaggio verso il mistero della loro origine. Tutto nasce
dall’apertura del testamento lasciato dalla madre appena morta: un silenzio
ostinato ed enigmatico aveva accompagnato la donna nei suoi ultimi anni di
vita. In lei era lâindicibile. Ora, a ciascuno dei due giovani, lascia una
lettera: destinata lâuna al padre che essi credevano morto, lâaltra al fratello
di cui ignoravano lâesistenza. La vicenda assume il carattere dellâinchiesta,
lâinseguimento di un enigma da sciogliere, che porterĂ i due ragazzi a
ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide,
sulle orme della madre e di se stessi.
La metafora a teatro è una cosa molto concreta. Come la fantasia di un bambino: un
fantasma, un desiderio, è subito presente in carne ed ossa. E cosÏ, a rivivere
sulla scena, sarĂ anche lei, la madre, la cui storia si snoderĂ parallelamente
a quella dei figli, man mano che essi ne ripercorreranno le tappe.
Straordinario procedimento drammaturgico, che dĂ luogo, sul palcoscenico, a una
contemporaneitĂ , un intreccio, talvolta perfino unâinterazione tra i due
cammini – quello della madre alla ricerca del suo bambino (brutalmente
sottrattole quando aveva quattordici anni) quello dei figli, sulle orme di un
padre e di un fratello. Una terribile veritĂ sta alla fine di quel cammino
intrecciato e ricco di incontri, tra i dolori di una guerra insensata, che sarĂ
però anche il luogo di una catartica ed emozionante riunificazione.
Da bambino avevo acquisito, per la forza delle cose
e delle circostanze, unâestrema conoscenza delle armi da fuoco. Sapevo
smontare, lucidare, pulire, rimontare e calibrare un kalashnikov [âŚ]. Durante
la guerra civile libanese aspettavo con gli amici i miliziani di passaggio per
occuparmi delle loro armi e per guadagnarmi qualche soldo; quando mi
addormentavo sognavo il giorno ancora lontano in cui avrei avuto un kalashnikov
tutto mio..
Les Cahiers du thÊâtre
français (Wajdi Mouawad)
Wajdi Mouawad, drammaturgo, regista e attore,
nasce in Libano nel 1968. All’etĂ di otto anni incomincia a spostarsi da Parigi
al Quebec insieme alla famiglia in fuga dalla guerra civile libanese. Durante
tale periodo Wajdi intraprende la sua formazione teatrale diplomandosi come
attore presso la Scuola Nazionale del Canada. Qui fonda la sua compagnia e
avvia con le sue opere quel viaggio di ritorno verso la propria origine, in un
cammino a ritroso verso quella terra, âcumulo mostruoso di doloreâ, nella quale
aveva lasciato, dispersa nell’oblio, fin la propria lingua materna.
Incendi (Blazes) is a modern odyssey through the shocking horrors of war in the Middle-Eastern area, woven together with the threads of blood and words as struggling as healing.
The protagonists play the ancient topos of brotherwhood, a metaphor of
the birth of mankind, the true sense of existence. They will move through the
fires of one of the fratricidal wars which devastate the populations of the
Middle East, in the inaction of the West.
Incendi nos faghet torrare a proare sa violèntzia orrorosa de sa gherra in sâOriente Mèdiu. Sâautore, Wajdi Mouawad, afidat su contu a duos frades, Jeanne e Simon, chi istant in sa matessi tzitade in ue issu est istadu. Totu cumentzat cun sa morte de sa mama e cun is lĂŹteras chi ddis at lassadu. Casi comente in unâinchesta, is duos pitzocos ant a dèpere isòrvere unâarcanu. Una veridade orrorosa ddus abetat. Totu a intro de unu protzedimentu drammatĂšrgicu ispantosu a beru.
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Editoriale Mediterraneo
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Il Mediterraneo è al centro della riflessione del Festival di Filosofia 2015 che ne affronta le molteplici dimensioni attraverso letture, installazioni, discussioni e momenti conviviali.
Il Mediterraneo è uno spazio geografico e una categoria culturale profondamente caratterizzato da complessità e pluralità , qualità facilmente rintracciabili in tutte le forme di arte e cultura contemporanea.
Mediterraneità è condizione di centralitĂ come opportunitĂ di congiungimento fra molteplici diversitĂ . â¨Il termine âmediterraneoâ possiede la stessa radice del termine âmediazioneâ e rimanda in ultima analisi anche al media come interfaccia, alla condizione del comunicare come tramandare tra i popoli che la abitano e trasmettere verso lâesterno.
Lâobiettivo è la creazione di un dialogo interculturale non solo tra i vari centri che appartengono alla area Mediterranea, ma tra essi e la dimensione europea ridefinendo la relazione Europa-Mediterraneo come uno spazio di cooperazione, scambio e mobilitĂ .
Occorre rafforzare il ruolo dei migranti vedendoli come agenti di dialogo in virtĂš del patrimonio umano di cui sono portatori, cosĂŹ come degli artisti facendo sorgere il senso di appartenenza a una comunitĂ artistica e sviluppando il potenziale delle arti e dei media a far circolare conoscenze promuovendo il rispetto delle identitĂ aldilĂ degli stereotipi e degli equivoci culturali.
Su MediterrĂ neu est su coro de su Festival di Filosofia 2015. A èssere mediterrĂ neos no est sceti una chistione geogrĂ fica ma fintzas culturale, est unâoportunidade pro sâĂ tòbiu de cumplessidade e variedade diferentes. Sa tarea est unu diĂ logu intre is culturas de totu sâĂ rea e in prus unu raportu nou cun sâEuropa fatu de agiudu e iscĂ mbiu. Tocat a afortigare su ruolu de is emigrantes e de is artistas, rispetende sâidentidade e cumpartzende is connoschèntzias.
Mediterranean is the core of the Festival of Philosophy 2015. Mediterranean is the junction of multiple diversities: having the same root of the word “mediation”, it refers also to the condition of communication as dissemination of culture. The aim is to build a cross-cultural dialogue by readings, installations, discussions and social occasions, helping to redefine the Mediterranean as a space of cooperation, exchange and mobility.
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NAKBA – pagina 24
Teatro Massimo
15 maggio
Il giorno della Nakba in ricordo del grande esodo dei palestinesi del 1948
ore 10,30 – proiezione film documentario – gratuito
Palestina: storia di una terra di Simone Bitton
ore 11,30
The Gaza monologues* – gratuito
di Ashtar Theatre (gruppo di adolescenti della striscia di Gaza)
presenta Tamer Njim
leggono i ragazzi del Liceo classico Siotto e del liceo scientifico Pacinotti
dalle ore 13,00
buffet palestinese
ore 14,30 – 2° proiezione film documentario – gratuito
Palestina: storia di una terra di Simone Bitton
ore 15,30 â Filosofi a teatro – gratuito
Nakba: la catastrofe palestinese. Memoria e oblio
Ibrahim Nasrallah, Ghassan Kanafani, Samira Azzam, Mahmud Darwish
introduce Wasim Dahmash
leggono Lia Careddu, Guido De Monticelli, Alice Agus, Chiara
Manca, Michele Pisano, Laura Salaris, Claudio Murru, Carla Carta, Kevin Joseph
Lai
sonorizzazione Marco Ammar
commentano Alice Agus,
Chiara Manca, Michele Pisano, Laura Salaris
ore 17,30 – Apertura Festival di filosofia
Lâinfinito fratricidio ore 18.00 – dialogo
Religione e civiltĂ : il mondo arabo
Massimo Campanini e Wasim Dahmash
ore 21,00 – spettacolo
Incendi di Wajdi Mouawad
regia Guido De Monticelli
I Monologhi di Gaza sono scritti da alcuni adolescenti palestinesi in seguito al conflitto del gennaio 2009. Una prospettiva toccante sull’esperienza umana della guerra, guardata con gli occhi dei piĂš giovani, presentata a Cagliari da uno di loro, il 18enne Tamer
Nijim.
The Gaza Monologues are written by young Palestinians after the conflict in January 2009 and introduced by one of the authors, the 18 years old Tamer Nijim. A touching look at the
human experience of war through the eyes of youth
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Is Monologhi di Gaza sunt iscritos dae giòvanos palestinesos a pustis de sa cuntierra de ghennĂ rgiu de su 2009 e ant a èssere presentados in Casteddu dae unu de is autores, Tamer Nijim, chi tenet 18 annos. Una mirada cummovente a pitzu de sâesperièntzia umana de sa gherra, castiada cun is ogros de is prus giòvanos.
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Soglie
Teatro Massimo – Sala M3 – dal 5 al 24 dicembre
liberamente tratto da “La via del pepe” di Massimo Carlotto
Regia: Marco Sanna
con: Antonio Murru
Musiche: Mauro Palmas
Scene e costruzione burattini: Donatella Pau
Progetto e costruzione scene : Antonio Murru,
Donatella Pau
Aiuto sartoria: Simona Careddu, Maria Pasqua Carboni
produzione Sardegna Teatro, Is Mascareddas
Un uomo sulla spiaggia, portato dal mare, di cui
non sappiamo nulla. Come una cosa buttata li, un relitto, un rifiuto corroso e
smussato dalle onde, qualcosa non piĂš riconoscibile a cui non sappiamo dare un
nome, che ha perso la sua funzione originale e adesso sta li davanti ai nostri
occhi in attesa di una nuova identitĂ . Inizia cosĂŹ la nostra storia, come
quella dei tanti invisibili che sbarcano sulle coste italiane e attraversano la
penisola da sud a nord per raggiungere il confine. Fantasmi, a cui viene
assegnata un’identitĂ solo nel momento in cui li si arresta e li si rinchiude,
con l’unica colpa di aver esercitato il proprio diritto alla sopravvivenza,
nessuno li cerca, ogni istante della loro esistenza è priva di certezze.
Lo spettacolo narra la storia di uno di loro, cerca
di rendergli giustizia, ricostruisce la sua parabola umana, dalla partenza
piena di sogni fino al rimpatrio forzato. Nel mezzo c’è stato un naufragio e
Amal (questo è il suo nome) è stato il solo a salvarsi, la morte lo ha tenuto a
galla e ha giocato con la sua vita, gli ha mostrato il destino dei tanti come
lui che non ce l’hanno fatta, lo ha portato a spasso per il mediterraneo
illustrandogli le gesta di quel popolo silenzioso, incapace di nuotare, che
sfida il destino e le onde nella speranza di un domani migliore.
A man lying on a beach, barged by
the sea, unknown as wreckage, something unidentifiable, invisible. This is the
story of one of those who land in Italian coasts, getting an identity only to
be captured for struggling
for existence. Based on Italian writer Massimo Carlotto’s novel, the show
reconstructs the castaway Amal’s human journey, from his hopeful departure to
the enforced repatriation, and the destiny of all those that haven’t made it.
Unâòmine in sa plaja, portadu dae su mare. No ischimus chie siat. Est abetende unâidentidade noa. Cumentzat aici sâistòria nostra, comente sa de chie isbarcat in is costeras italianas. IspĂŹritos sena tzertesas. SâispetĂ culu contat de unu de issos. Chircat de ddi torrare onore. Dae sâafundamentu sceti Amal sâest sarbadu. Sa morte ddâat ammostadu sa sorte de Ă teros chi no nche ddâant fata e is fainas de unu pòpulu chi isperat ancora in su benidore.
Palazzo di cittĂ
dal 12 al 18 maggio
Installazioneâperformance
The Pixelated revolution
di Rabih Mroue
The Pixelated Revolution si presenta come una
“conferenza spettacolo” che mette in discussione il nostro modo di
utilizzare gli strumenti digitali per documentare gli eventi .
La ricerca nasce dalle molteplici documentazioni video di
violenza e morte registrate da civili durante gli avvenimenti della rivoluzione
siriana contro il regime di Assad.
Rabih Mroue si lascia ispirare dalla visione di un video che
mostra un uomo siriano filmare una scena con il suo telefono mentre il fuoco
dei cecchini riecheggia di sfondo. Il video è traballante e sembra essere alla
ricerca di qualcuno. Quando lâinquadratura si ferma su un cecchino, il siriano
continua la ripresa, anche se il cecchino prende la mira e gli spara. Non ha
mai cercato di correre. PerchĂŠ? “PerchĂŠ”, dice Mroue, “…
l’occhio vede piĂš di quanto non in grado di interpretare. Forse non capisce che
è testimone della propria morte”. “Sono molti i girati da telefono su scene di gravi
ferimenti e morti come se la morte accada solo fuori dal video, come se fosse
lâunico veicolo per mostrare la rivoluzione agli occhi del mondoâ.
Rabih Mroue chiama la rivoluzione siriana “una guerra
contro l’immagine”, contrapponendo i vecchi metodi del regime di Assad
(torture e soppressioni medievali), ai moderni approcci digitali e wireless dei
manifestanti. Riflette inoltre sul rapporto tra lâatto di documentazione del
âqui e oraâ con la morte, e il modo in cui la stessa viene percepita dal resto
del mondo che osserva. Attraverso le sue narrazioni, Mroue offre prospettive
alternative su alcuni avvenimenti (un tempo troppo lontani per essere capiti o
troppo vicini per essere considerati), offrendo allo spettatore un dibattito
avvincente nell’estetica della violenza.
The Revolution Pixelated est unâispetĂ culu-cunferèntzia, ideadu dae Rabih Morouè, chi pertocat sa manera nostra de impreare is istrumentos digitales pro contare is fatos. Sa chirca naschet durante sa rivolutzione siriana contra a su regĂŹmene de Assad. Unu vĂŹdeu ammustrat unâòmine sirianu chi est filmende unâiscena de gherra cun su telefoneddu suu. Cando su sparadore si nde sapit, si bortat e ddu ochiet. Issu est abarradu firmu in dae in antis de sa morte sua.
Rabih MrouĂŠ’s The Pixelated Revolution is presented as a
ânon-academic lectureâ: itâs a research on the way we use digital tools to
document and possess events, inspired by the Syrian revolution. When the
revolution began in Syria, protesters soon realized that because foreign
journalists were banned, it would be up to them to document events on the
ground, to combat the propaganda of the Assad regime.
Rabih Mroue è un attore, drammaturgo e artista visuale libanese dalla capacità folgorante di
fotografare il contemporaneo. Radicato nel teatro, il suo lavoro artistico
comprende video, installazioni fotografia, scrittura e scultura.
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Palazzo di CittĂ – 23 maggio
Performance –Â Installazione
Shadow Double
di Nezaket Ekici
L’artista gioca con la dimensione della sostanza e dello spazio. La lunghezza raddoppiata
del tessuto, nell’immagine allo specchio, crea una prospettiva irreale della
realtĂ . L’artista enfatizza la vita quotidiana creando un âDoppelgängerâ
(âShadow doubleâ, doppio sĂŠ spettrale) virtuale, che sembra imitarla. Inoltre,
mostra una situazione in cui moltissime donne ritroveranno se stesse, ogni
giorno. L’immagine allo specchio è utilizzata come un paradigma di
consapevolezza. Solo se le donne divengono consce dei propri ruoli acquisiscono
anche la capacitĂ di cambiarli e reinventare se stesse.
The artist plays with the dimension of the
substance and space. The double length of her dress in the mirror image creates
an unreal perspective on reality. The artist exaggerates the everyday life by
creating a virtual âDoppelgängerâ (âShadow doubleâ). The mirror image is used
here as a model of consciousness. Only if women become aware of theirs roles
they have a chance to also change their role and to reinvent themselves.
Sâartista giogat paris cun sa sustĂ ntzia e su logu. Sa longĂ ria addopiada de su bestire, reflĂŹtida in sâispigru, creat una prospetiva farsa de sa realidade. Sâartista ammanniat sa vida de ogni die, creende unâĂ tera aura chi paret chi dda istrocat. Sa figura de sâispigru est impreada comente chi esseret unu modellu de cuscièntzia. Is fèminas, sceti cumprendende is ruolos issoro, podent arrennèschere a ddus mudare e a torrare a nĂ scher
Nezatek Ekici è una performer nata in Turchia (1970) che attualmente vive e lavora tra Berlino e Stoccarda. Le installazioni e i video sono al centro delle sue performance proposte in tutto il mondo.
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Approfondimenti- definitivo
Durante maggio ci saranno anche le installazioni Occupy wc di Marcello Simeone, Campidarte di Ussana, i fotoreportage e l’incontro con Pinuccio Sciola e Enrico Calamai.
Il progetto OCCUPY W.C. di Marcello Simeone si rinnova al Teatro Massimo con dei
nuovi âtoilet paperâ, il cui spunto creativo nasce da una riflessione sul
rapporto tra libertĂ e censura, comprensione e divisione, apertura e chiusura.
Il Foyer del Teatro ospiterĂ lâallestimento “mediterraneo” di CAMPIDARTE centro culturale di Ussana
realizzato in 4 capannoni industriali oggi riadattati per
la sperimentazione
tra arte e design.
Il 23 maggio il focus sul conflitto sarĂ approfondito dal dialogo tra l’ex Ambasciatore italiano in Argentina Enrico Calamai e Pinuccio
Sciola, organizzato in collaborazione con Sardonia.
In su mese de Maju nchâant a èssere puru is installatziones Occupy wc de Marcelloe Simeone, Campidarte de Ăssana e sâatòbiu cun Pinuccio Sciola e Enrico Calamai.
In the month of May, the Teatro Massimo will host the installations âOccupy toiletâ by Marcello Simeone, installations by Campidarte Ussana, an exhibit of photo-feature and a meeting with Pinuccio Sciola (sculptor) and Enrico Calamai (ex Argentina’s ambassador).
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Teatro Massimo – sala M2 – dal 22 al 24 maggio
Sardegna Teatro/TIR Danza
MORTE ARABA – LA GENESI
Coreografia Maurizio Saiu
Con Maurizio Saiu e Elisabetta Di Terlizzi
Scene e costumi Maurizio Saiu, Aldo Tilocca
Musiche originali Daniele Ledda
Disegno luci Antonio Rinaldi
Si ringrazia Nezatek Ekici
Lo spettacolo nasce originariamente nel â98 recuperando lâimpostazione degli âassoliâ creati dalla coreografa tedesca Mary Wigman negli anni Trenta. Si trattava di danze tanto brevi quanto potenti, della durata variabile di 5-10 minuti. Maurizio Saiu si ispira al libro di Bela
Lugosi, dove viene citata la famosa attrice del cinema muto Theda Bara, che fece scolpire sulla sua tomba lâanagramma del suo nome, arab death. Gli elementi chiave della creazione dello spettacolo sono le figure di Theda Bara, e Mary Wigman, il disegno coreografico verrĂ cucito sul corpo di Cornelia Wildisen. Dopo quasi ventâanni, Maurizio Saiu recupera le
matrici di questa sua creazione mettendo in scena un duo danzato da se stesso
con Elisabetta Di Terlizzi. Morte araba – La genesi si annuncia dunque come prequel dello spettacolo originario, in cui âpreâ e âpostâ – âprimaâ e âdopoâ – viaggiano parallelamente in una sempre piĂš urgente discussione intorno ai temi della morte, dellâalteritĂ e della differenza.
SâispetĂ culu est nĂ schidu in su 1998. Casi pustis de binti annos Maurizio Saiu ddâat torradu a pigare in manos. Movende dae unu libru de Bela Lugosi, ponet in iscena unu ballu paris cun Elisabetta Terlizzi. Is elementos de importu sunt sa figura de sâatora Theda Bara e de sa coreògrafa Mary Wigman.
Morte araba – la genesi su cumentzu paret sâistèrrida de su traballu originĂ riu, in ue âantisâ e âpustisâ viĂ giant a curtzu resonende a piztu de morte, apartadura e diferèntzia.
“Arab death” is a duet dance by Maurizio Saiu (with Elisabetta Di Terlizzi) inspired by the “solos” of the German choreographer Mary Wigman of 1930s and the figure of a famous actress of the silent cinema, Theda Bara. The anagram of her name has been carved on her grave: it was Arab Death. The performance shows how “before” and “after” travel in parallel, in a discussion that arises on the themes of Death, Otherness and Difference.
Maurizio Saiu è considerato uno degli esponenti storici della danza dâautore in Italia. Formatosi tra Roma e Cagliari, nel 1985 si trasferisce a New York dove comincerĂ a interessarsi allâinterazione fra i linguaggi della danza e del canto. Tornato in Sardegna nel 1991 rivolge la sua ricerca alla tra tradizione popolare e arte contemporanea. Dal
2008 la produzione artistica di Saiu acquista un nuovo respiro internazionale,
a partire dalla residenza artistica presso il centro per la danza contemporanea
PARTS, a Bruxelles, e con diversi spettacoli in tournĂŠe tra la Germania, la
Danimarca, il Messico.
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Teatro Massimo
22 maggio all day
AB- DAY
Una giornata dedicata allâabbonamento dove verrĂ
presentata la Stagione 2015-16 tramite attivitĂ di accoglienze e mezzi
multimediali. Un momento aperto al pubblico che desidera vedere le anteprime degli
spettacoli e dedicato a chi vuole approfondire o approfittare delle proposte
speciali sullâabbonamento.
Un assaggio con FRATTO_X di Flavia Mastrella e
Antonio Rezza, artisti che rappresentano un unicum nel panorama espressivo
contemporaneo e che porteranno a Cagliari in marzo 2016 la loro ultima e
produzione.
La giornata terminerĂ con una gran festa per tutti in compagnia del dj set
Teatro Massimo sala M1
22 maggio ore 21.30
Mastrella/Rezza
FRATTO_X
con Antonio Rezza e Ivan Bellavista
habitat di Flavia Mastrella
(mai) scritto da Antonio Rezza
assistente alla creazione: Massimo Camilli
disegno luci: Mattia Vigo
Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda?
Due persone discorrono sullâesistenza.
Una delle due, quando lâaltra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza.
La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita.
Lâhabitat Fratto_X è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e lâimpossibilitĂ di agire. Scie luminose si materializzano con lâinquietante delicatezza dei fiori visti da vicino.
(Rezza/Mastrella)
Can one talk to one who gives you voice?
Can one answer with the same voice as that of the one who asked the question?
Two people are discussing existence. One of the two has time to think while the other is talking; he suspects a trick but isnât sure. Manipulation is at the base of a correct lifestyle.
The Fratto_X habitat is an impetus of photographic suggestions. The images describe the road that runs and the impossibility to act. Illuminated trails materialise with the disturbing delicacy of flowers seen close up.
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A si podet faeddare cun calincunu chi ti donat sa boghe? A si podet respĂšndere con sa matessi boghe de chie faghet sa pregunta? Duas pessones faeddant de sâesistèntzia. Una de is duas, cando sâĂ tera est chistionende, podet pensare: suspetat una trampa ma non nde tenet tzertesa. Sa manipulatzione est de importu pro una vida curreta.
Sâambiente de Fratto_X est una fĂšria de atraèntzias fotogrĂ ficas. Is figuras nos contant de su caminu chi curret e de sâimpossibilidade de fĂ ghere. FĂ scias de lughe ndâessint a pĂŹgiu cun sa dilicadesa de is frores, bidos dae a curtzu.
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A maggio i primi progetti  della Language factory con l’obiettivo di dare risposte alle lingue minoritarie, risposte non escludenti ma inclusive in cui il teatro è visto come centro interdisciplinare in studio sui linguaggi profondi e trasversali, tutti, da quelli del corpo a quelli della programmazione informatica, da quelli scientifici a quelli piĂš segnatamente verbali.
In su mese de Maju ant a cumentzare is progetos de sa Language Factory, fintzas in favore de is limbas de minoria. Su teatru at a èssere unu logu de atòbiu e istÚdiu de limbà gios diferentes e trasversales, comente is de su corpus, is chi pertocant sa scièntzia, e mescamente cussos verbales.
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In May the first section of the Language Factory project starts: the theatre is conceived as an multi-disciplinary centre in which different languages join together. Minority languages, technology and informatics, body languages, scientific communication etc. meet with an inclusive aim.
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LANGUAGE FACTORY
STREET- TV
In collaborazione con Eja tv debutta la Street-Tv, la webtv
ufficiale di Sardegna Teatro.  Uno studio di produzione audiovisiva collocato allâinterno delle vetrine che si affacciano su viale Trento e finalizzato alla messa in onda di format televisivi culturali e di informazione.
At a printzipiare sa Street-Tv cun sâagiudu de Eja TV. Una produtzione televisiva pro programas culturales e de informatzione.
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The official SardegnaTeatro’s web-tv Street-TV debuts, in collaboration with EjaTV: from the inside of the cabinet of the Theatre, visible from the street, an actual television studio aimed at the production of TV cultural and information formats.
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RADIO X
Parte anche la collaborazione con Radio X.
La prima azione, in rete anche con il Teatro Impossibile,
sarà una trasmissione radio per non vedenti che vedrà Elio Turno Arthemalle raccontare, tramite narrazione, la prima dello spettacolo INCENDI. La narrazione potrà essere ascoltata anche dalla sala tramite il supporto di cuffie audio.
SOVRATITOLI
Inoltre lo spettacolo INCENDI sarĂ sopratitolato per favorire la fruizione anche ai non udenti
Incumentzat puru unu traballu in pari cun Radio X. Su primu programa radiofònicu, grà tzias puru a su Teatro Possibile, at a èssere indiritzadu a is non-videntes e a is no-udentes.
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A special attention is dedicated to disable audience, with a service of supertitles for the play Incendi, to facilitate the fruition for deaf people.
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In collaboration with RadioX and Teatro Impossibile, the actor Elio Turno Arthemalle comments radio-in the premiere of the play Incendi: a special broadcast dedicated to blind audience.
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A special attention is dedicated to disable audience, with a service of supertitles for the play Incendi, to facilitate the fruition for deaf people.
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MULTILINGUE
La brochure di maggio contiene oltre al testo in italiano delle brevi in sardo  grazie alla collaborazione con Boxis de Murriali, e in inglese.
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Su libreddu de Maju est iscritu in italianu, ma fintzas in sardu grĂ tzias a sa collaboratzione cun Boxis de Murriali e inglesu.
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May’s edition of the theatre Brochure is multilingual: indeed, it is written also in  English and in Sardinian language, in collaboration with the periodical magazine Boxis de Murriali.
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INCENDIÂ –Â giovedi 14 maggio ore 20.30Â diretta sulle frequenze di Radio X 96,8 mhz
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