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ESCURSIONE SOCIALE ISTRADA E PULIGHEDDU – OLIENA – DOMENICA 11 OTTOBRE 2015

 

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CONTRIBUTO ORGANIZZATIVO
GEsCAI 0€ – Soci 3€
NON Soci 13€
Il Supramonte è un complesso montuoso caratterizzato da altopiani carbonatici, creste, doline e inghiottitoi.
Con un’estensione pari a ca. 35.000 ettari, comprende anche l’ampia fascia costiera del golfo di Orosei e ricade negli ambiti territoriali dei comuni di Oliena, Dorgali, Orgosolo, Urzulei e Baunei. Il paesaggio è caratterizzano da enormi bastioni rocciosi, alternati a profondi canyon e guglie che si stagliano verso il cielo. Questo ampio territorio, per convenzione, viene suddiviso in base ai territori dei comuni in cui ricade. Il Supramonte di Oliena ha i suoi limiti più a nord nella località del monte Uddè e a Su Gologone, a ovest nella località di Prados e del Monte Corrasi, che costituisce la vetta più elevata di tutto il complesso montano con i suoi 1463 m s.l.m, a ovest nella valle di Lanaittu. È caratterizzato da un ambiente arido e roccioso con peculiari elementi geomorfologici come pianori carsici, campi carreggiati, grotte, voragini, guglie e pinnacoli dalle forme più strane. L’idrografia superficiale è quasi del tutto assente, le poche sorgenti sono raggiungibili solo attraverso passaggi segreti che conducono in prossimità di cavità e profonde grotte. L’acqua infatti è presente nelle risorgive come quella di Su Gologone e negli ambienti ipogei, dove scorre in profondità solo a contatto con rocce impermeabili (generalmente graniti e vulcaniti). Nella zona del monte Corrasi sono state catalogate più di 650 specie botaniche. Tra queste la maggior parte sono esclusive dei calcari del centro Sardegna ed altre sono presenti solo nel Corrasi. Per la particolarità e la ricchezza delle specie che crescono su questo monte, la Società Botanica Italiana ha incluso dal ’71 il Corrasi nel censimento dei biotopi di rilevante interesse botanico e meritevoli di conservazione studio e di conservazione. A est della valle di Lanaittu si trovano le interessantissime grotte di sa Oche e su Bentu, e poco distante la grotta Corbeddu che ha preso il nome dal bandito che vi si rifugiava nel secolo scorso ed è conosciuta per aver portato alla luce i resti di un cervo estinto già a partire dal Pleistocene sardo. Cervo che documenta segni inequivocabili di lavorazione da parte dell’uomo, dai quali si evince la presenza umana in questo importante massiccio 18.500 anni fa. Di particolare importanza il complesso archeologico di Sa Sedda ‘e Sos Carros, poco distante dall’accesso delle Grotte di Sa Oche ‘e Su Bentu e della grotta Corbeddu.

Come si arriva
Per raggiungere su Gologone di Oliena è necessario percorrere la SS 131 bis e da Nuoro seguire le indicazioni per Oliena e per la località di Su Gologone.
 
Descrizione dell’itinerario a piedi
l’escursione in programma ricade per intero nel territorio comunale di Oliena (Nu). 
Parcheggiate le auto nella testata della bellissima valle di Lanaittu ad una quota di ca. 250 metri s.l.m, avrà inizio il nostro itinerario a piedi. In leggera salita percorreremo un’ampia mulattiera, che dopo qualche centinaio di metri abbandoneremo per immetterci su un sentiero in discesa, raggiunto l’alveo di un vecchio fiume noto come Troccos de Corrojos,  lo percorreremo in direzione sud est fino ad intercettare una cengia che imboccheremo e percorreremo in forte salita e a tratti lievemente esposta (direzione sud ovest). Stando attenti a non scivolare a causa dell’umidità spesso presente alla base della cengia, conquisteremo la quota di 580 metri e dopo qualche centinaia di metri il bel ovile di Pala Grussa 579 metri. Dall’ovile proseguiremo ad ovest prevalentemente in salita. Raggiungeremo la località di Serra S’Olidone ad una quota altimetrica di 852 metri. Proseguiremo in piano la direzione Nord fino alla località di Duavidda 824 metri caratterizzata dalla sua punta e dall’ovile al cui interno vegeta un ginepro. Da questa località sarà possibile ammirare una bella porzione del supramonte di Oliena e quello di Dorgali. Proseguiremo prevalentemente in discesa fino ad intercettare il sentiero della località di Tinzoso caratterizzata dalla presenza degli ovili di Tinzoso e di Elighes Artas, sono presenti dei lecci molto alti che svettano in altezza e che insinuano in profondità nel soffitto di una cavità percorrendo sinuosamente le pareti della bellissima grotta di Elighes Artas**. 
Intorno alle radici inizia la formazione di stalattiti. Nella cavità sono presenti numerosissime formazioni eccentriche e particolari formazioni a disco che la rendono unica nel suo genere. La cavita’ appare in gran parte fossile, pur mantenendo un forte stillicidio nelle zone più profonde. Dalla località di Elighes Artas proseguiremo in discesa fino alla la valle di Lanaittu 250 metri ca.     
  
** Ci riserviamo l’escursione alla grotta di Elighes Artas in un’altra occasione e in collaborazione con il GGCC

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