ESCURSIONE AL CARNEVALE DI OVODDA – MERCOLEDI 13 FEBBRAIOEXCURSION TO OVODDA CARNIVAL – WEDNESDAY FEBRUARY 13 Reviewed by admin on . Mercoledi 13 Febbraio_Carnevale di Ovodda (Nu) Dal generale tono malinconico del carnevale barbaricino, si stacca la manifestazione spontanea di Ovodda, attorno Mercoledi 13 Febbraio_Carnevale di Ovodda (Nu) Dal generale tono malinconico del carnevale barbaricino, si stacca la manifestazione spontanea di Ovodda, attorno Rating:

ESCURSIONE AL CARNEVALE DI OVODDA – MERCOLEDI 13 FEBBRAIOEXCURSION TO OVODDA CARNIVAL – WEDNESDAY FEBRUARY 13

Mercoledi 13 Febbraio_Carnevale di Ovodda (Nu)

Dal generale tono malinconico del carnevale barbaricino, si stacca la manifestazione spontanea di Ovodda, attorno al fantoccio di Don Conte. A chiunque si presenti nella piazza principale del paese viene imbrattato il viso di sughero brucciato, per essere fagocitato in una sorta di mondo alla rovescia. La festa giunge al culmine quando al calar dell’imbrunire viene arso il fantoccio. Talvolta l’accensione da via ad un processo ed a una condanna di don conte, responsabile dei mali dell’umanità. La sua fine sembrerebbe lasciare quasi tutti soddisfatti.

Partenza da Cagliari, per info e iscrizioni: 3461030000

Il carnevale di Ovodda non ha particolari maschere, ma si distingue dagli altri carnevali barbaricini perché si svolge in giorno proibito, cioè il Mercoledì delle ceneri, in un clima di allegra sarabanda e follia intorno al fantoccio simbolo della vittima del carnevale, che qui si chiama Don Conte.

Don Conte Forru: è il personaggio centrale del carnevale. Si tratta di un grande fantoccio, brutto e osceno, fatto con uno scheletro di ferro e imbottito di stracci. In genere ha sembianze maschili, con gli attributi sessuali piuttosto accentuati. Può anche assumere caratteristiche ermafrodite, ma mai un aspetto solo femminile. Don Conte è sempre sistemato su un carretto, normalmente trainato da un asino, ma spesso sono state utilizzate anche vecchie auto per trainarlo.

Sos Intintos sono le persone che partecipano alla festa con il volto annerito dalla fuliggine e accompagnano Don Conte.

La rappresentazione

La festa, che si tiene su mèrcuris de lessia [mèrʔurizi de lessìa] (Mercoledì delle ceneri), dura solo mezza giornata e non è organizzata: tutti sono attori e spettatori. Le vie del paese si animano con un festoso corteo: chi vuole prendervi parte deve imbrattarsi il viso con la fuliggine e diventare uno de sos intinos. Le maschere, in groppa ad asini o tenendo al guinzaglio animali di ogni specie, gironzolano creando confusione con urla, campanacci, strumenti musicali rudimentali. Ballano e cantano dileggiando Don Conte, accompagnando verso la sua tragica fine. Il carretto del fantoccio, vaga per il paese senza un percorso prestabilito. La festa giunge al culmine dopo il tramonto quando si mette in scena il rogo di Don Conte. A volte subisce un processo, ma è inevitabilmente condannato come il capro espiatorio dei mali della comunità. Il fantoccio in fiamme è condotto al ponte più alto del paese e buttato giù, fra urla di disperazione e canti osceni.

Il significato

E’ una festa di difficile lettura perché ha certamente perso il senso del rito ancestrale il quale aveva certamente lo scopo di propiziare la fertilità della natura e prevedeva il sacrificio di una vittima. Fino agli anni ’70 le donne erano escluse dai bagordi. E l’austera maschera tradizionale, con il viso nero dalla fuliggine del sughero, è  oggi spesso sostituita da travestimenti stravaganti di foggia moderna. Ma svolgendosi in giorno proibito dalla chiesa, è tuttora un carnevale dissacratorio nei confronti del potere politico e religioso. La fine di Don Conte, che rappresenta il potere costituito è ancora oggi, un rito catartico che trasforma e rinnova la comunità locale.

Wednesday 13 Febbraio_Carnevale Ovodda (Nu)

From the general tone of melancholy carnival barbaricino, detach the spontaneous manifestation of Ovodda around the puppet Don Conte. Anyone who is in the town’s main square is smeared on the face of cork brucciato, to be swallowed up in a sort of upside-down world. The festival reaches its climax when the going down of dusk is burnt the effigy. Sometimes switching to a process and to a conviction of Don Earl, responsible for the evils of mankind. Its purpose would seem to leave almost everyone happy.

Departure from Cagliari, for info and reservations: 3461030000

The Carnival of Ovodda has no special masks, but is distinguished from other carnivals barbaricini because it takes place in the days prohibited, that is Ash Wednesday, in a climate of cheerful uproar and madness around the puppet symbol of the victim of the carnival, here called Don Conte.

Don Conte Forru: is the central character of the carnival. This is a great puppet, ugly and obscene, with a skeleton made of iron and stuffed with rags. It generally likeness of men with sexual attributes rather pronounced. It can also take on characteristics hermaphrodites, but never one aspect only of women. Don Conte is always placed on a cart pulled by a donkey normally, but often were also used old cars to tow.

Sos Intintos are the people who participate in the festival with their faces blackened with soot and accompany Don Conte.

The representation

The festival, which takes place on mèrcuris de lessia [mèrʔurizi de lexia] (Ash Wednesday), it only lasts half a day and is not organized: they are all actors and spectators. The streets come alive with a festive procession: who wants to participate must smearing his face with soot and become a de sos intinos. Masks, riding donkeys or taking on a leash animals of each species, wander confusion with shouting, bells, musical instruments rudimentary. Dance and sing dileggiando Don Conte, accompanying to his tragic end. The cart of the puppet, roams the country without a predetermined path. The festival reaches its climax after sunset when it staged the burning of Don Conte. Sometimes it undergoes a process, but it is inevitably doomed as the scapegoat for the ills of the community. The puppet is on fire led to the highest bridge in the country and knocked out, between cries of despair and obscene songs.

The meaning

It ‘a feast of hard to read because it has certainly lost the sense of ancestral rite which certainly had the aim of bringing about the fertility of nature and involved the sacrifice of a victim. Until the ’70s, women were excluded from the revelry. And the austere traditional mask, his face black with soot cork, is now often replaced by extravagant costumes of modern style. But by day unfolding forbidden by the church, it is still a carnival irreverent towards the political and religious power. The end of Don Conte, who represents the powers that be is still today, a cathartic rite that transforms and renews the local community.

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