DOPPIO SOGNO con CATERINA MURINO – 19-24 GENNAIO 2015
La bellezza e il talento di Caterina Murino illuminano la Stagione di Prosa 2014-15 nel Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC: l’attrice sarà protagonista, accanto alla splendida Ivana Monti, a Giorgio Lupano e Rosario Coppolino, di DOPPIO SOGNO di Giancarlo Marinelli (dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler) – in tournée nell’Isola dal 19 gennaio:
19 gennaio 2015 : ALGHERO Teatro Civico
20 gennaio 2015: ARZACHENA Auditorium Comunale
21 gennaio 2015: NUORO Teatro Eliseo
22 gennaio 2015: SANTA TERESA GALLURA Cineteatro comunale Nelson Mandela
23 gennaio 2015 : SAN GAVINO MONREALE Teatro Comunale
24 gennaio 2015: TEMPIO PAUSANIA Teatro del Carmine
****************L’INTERVISTA
da L’Unione Sarda del 28.12.2014 – Spettacoli
La protagonista
La diva cagliaritana debutta ad Alghero
Caterina Murino: «Le mie donne cercano la verità »
Bond Girl con Daniel Craig in “Casino Royaleâ€, partner di Rupert Everett, Colin Firth, Pierre Arditi, Alessandro Gassman e altri fascinosi, attrice acclamata e persona cortese e appassionata.
Cagliaritana di splendente bellezza, Caterina Murino debutta lunedì 19 gennaio al Teatro Civico di Alghero con un non facile testo di Arthur Schnitzler. “Doppio sognoâ€, libro assai apprezzato da Sigmund Freud, racconta della lunga notte del dottor Fridolin in una Vienna degli anni Venti. Scritto e diretto da Giancarlo Marinelli, il lavoro sarà poi allestito nelle sere successive all’Auditorium Comunale di Arzachena, all’Eliseo di Nuoro, al Cineteatro Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa di Gallura, al Comunale di San Gavino e al Teatro del Carmine di Tempio Pausania.
Cominciano con tono fiabesco, le pagine di Schnitzler: «Ventiquattro schiavi mori spingevano remando la sfarzosa galera..». Sono le parole di una storia letta a una bambina per farla addormentare. Subito dopo però, lo stimato dottor Fridolin (Giorgio Lupano) lascia la sua confortevole casa e comincia una peregrinazione che lo porterà a fare inquietanti incontri. Si imbatte in strani personaggi, interpretati da Rosario Coppolino, Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli, Simone Vaio. Protagonista, nelle vesti della consorte di Fridolin, è Caterina Murino.
Lei è una stella del cinema e della televisione, eppure torna spesso a recitare dal vivo. Potrebbe evitare questa fatica, data la sua fama.
«Nessuno lo sa, ma io sono nata come attrice teatrale. Ho iniziato a Milano con i “Dieci piccoli indiani†di Agatha Christie e sono stata “Medea†in un monologo in italiano e inglese scritto per me da Orlando Forioso. Amo il palcoscenico».
Perché nella piece lei si chiama Nicole e non Albertine?
«Potrebbe essere un omaggio a Nicole Kidman nel film di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shutâ€, tratto dal romanzo. Ma i riferimenti finiscono qui. Giancarlo Marinelli, in un adattamento geniale, ha reso la trama molto più complicata. Non l’ha infarcita di sesso, ha approfondito i risvolti spirituali. E ha tenuto presente la tragedia che colpì Schnitzler nel periodo in cui compose la “Traumnovelleâ€: il suicidio della figlia. Invito gli spettatori a stare molto attenti nei primi quindici minuti dello spettacolo. Capiranno tutto».
Fridolin va in giro, Albertine/Nicole non si muove dalla sua camera, in quelle ore di confusione e desiderio. Eppure entrambi arriveranno all’alba profondamente cambiati.
«Era arrivato per loro il momento di smuovere le cose. O di scavare dentro i cuori. In fondo, nel suo delirio Fridolin cerca sua moglie, la vede in tutte le donne. Lui si affanna, lei è guidata dall’amore».
È stata Dona Flor al Massimo di Cagliari e Salammbo a Nora. Dunque, torna volentieri in Sardegna?
«L’ho messo nel contratto, questa è la mia terra e qui volevo esordire. Dona Flor mi ha portato fortuna. E devo ringraziare L’Unione Sarda per le attenzioni e i lusinghieri giudizi che mi ha sempre riservato. Sono quasi imbarazzata, ma felice».
Dai panni di Penelope, sposa fedele per antonomasia, a quelli di un’aspirante adultera. È stato difficile cambiare registro ?
«Non c’è tanta distanza tra le due, hanno caratteri forti. In “Doppio sognoâ€, del resto, nessuno tradisce fisicamente. Ciò che caratterizza i personaggi è la dolorosa ricerca della verità ».
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