DA GIUGNO 2017 SI VOLA NEGLI USA A PARTIRE DA 65 € CON NORWEGIAN
Dal giugno 2017 si potrà volare verso gli USA a partire da 65 €
Dal Regno Unito e dall’Irlanda verso la costa orientale degli Usa a 65 euro, tasse incluse, qualcosa come dieci volte meno le attuali cifre. Per i primi diecimila biglietti. Tutti gli altri sborseranno cifre a partire da 99 euro. La guerra dei prezzi sull’asse Europa-Nord America apre un nuovo capitolo. Alle 17.40 locali del 17 giugno Norwegian Air International, la sussidiaria irlandese della low cost norvegese, farà decollare dall’aeroporto di Edimburgo il primo e super efficiente Boeing 737 Max — a corridoio singolo, 189 sedili — con destinazione Hartford, nel Connecticut, 209 chilometri da New York, 177 chilometri da Boston.
Verso gli scali «secondari»
La compagnia aerea, diventata negli ultimi mesi una spina nel fianco dei vettori «tradizionali», ha annunciato dalla prossima estate l’avvio di altre dieci nuovi rotte low cost di lungo raggio — sopra l’Atlantico — da Belfast, Cork, Dublino, Edimburgo e Shannon verso i centri americani Hartford, Newburgh (97 chilometri da Manhattan) e Providence (95 chilometri da Boston).
Aeroporti, questi statunitensi, considerati «secondari» data la distanza dai grandi centri abitati, ma che consentono a Norwegian di far atterrare velivoli più piccoli pagando poche tasse e tenendo così bassi i costi di gestione. La compagnia spiega però che, per esempio, Providence si trova sulla ferrovia che porta a Boston, mentre per chi atterra ad Hartford la compagnia sta lavorando a un accordo con una società di trasporto bus per far arrivare i passeggeri direttamente a New York.
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Le altre low cost intercontinentali
Biglietti a cifre così ridotte significa che quasi tutti i servizi a bordo vengono considerati degli extra e quindi sono da pagare a parte. Per esempio: la scelta del posto, il pasto, il bagaglio in stiva . Su un rapido confronto attraverso i motori di ricerca dei voli, partire da Dublino con destinazione New York, a giugno, viene a costare almeno 538 euro (con Aer Lingus) che diventano mille (con American Airlines) per un collegamento senza scalo. Una fetta di mercato che vede sempre più la presenza di vettori «senza fronzoli»: oltre a Norwegian — che usa i Boeing 787 Dreamliner per arrivare in California — ci sono anche l’islandese Wow Air e la canadese WestJet.
Le risposte di Air France-Klm, Lufthansa e Iag
Prezzi e società che mettono pressione ai vettori «tradizionali». Che non stanno di certo fermi. Iag (la holding di British Airways, Iberia, Aer Lingus e la low cost spagnola Vueling) quest’anno avvierà i voli low cost intercontinentali da Barcellona che diventerà anche una delle basi di partenza verso gli Usa di Norwegian. Air France-Klm sta lavorando a «Boost», un progetto che dovrebbe poi far nascere la divisione a basso costo per i collegamenti transatlantici. Lufthansa sta investendo molto su Eurowings che dopo aver incorporato Germanwings aumenterà i voli fuori dall’Europa grazie alla flotta di Brussels Airlines. Il tutto in un mercato, quello europeo, che aspetta l’avvio dei voli Ryanair-Norwegian previsto la prossima estate.
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