CORSA DEGLI SCALZI – CABRAS – 31 AGOSTO- 1 SETTEMBRE 2019
Programma della Corsa degli Scalzi 2019:
Sabato, 31 agosto 2019:
- ore 6,30 – Cabras – Santa Messa nella pieve di Santa Maria Assunta di Cabras
- ore 7,30 – Cabras – Corsa degli Scalzi: Dalla chiesa di Santa Maria di Cabras fino al santuario di San Salvatore di Sinis
- ore 19,00 – Villaggio di San Salvatore – Sagra del Muggine arrosto e della Vernaccia
- ore 22,00 – Villaggio di San Salvatore – Sardigna in ballu, serata musicale con estrazione dei biglietti della lotteria
Domenica, 1 settembre 2019:
- ore 10,30 – Solenne Processione per le vie del villaggio con il venerato simulacro di San Salvatore. A seguire Santa Messa solenne.
- ore 17,30 – Villaggio di San Salvatore – Santa Messa nella chiesa di San Salvatore
- ore 18,30 – Villaggio di San Salvatore – Corsa degli Scalzi: Rientro a Cabras del simulacro di San Salvatore accompagnato da Is Curridoris, partenza da San Salvatore
- ore 19,30 (in concomitanza con il rientro del Simulacro) – Cabras – Spettacolo pirotecnico all’arrivo della Corsa degli Scalzi
La Corsa degli Scalzi:
All’alba di sabato 900 curridoris circa – vestiti con la tipica tunica bianca – , accompagnano il simulacro di San Salvatore da Cabras, di corsa e scalzi, fino al santuario del piccolo borgo di San Salvatore di Sinis. Lì la statua rimarrà fino alla sera di domenica, quando verrà riportata a Cabras, sempre dai curridoris a piedi nudi sui 7 chilometri di sterrato che separa le due località . Nel frattempo sarà grande festa, sagra del muggine inclusa. Si rievoca così l’uso degli abitanti del borgo di San Salvatore di mettere al sicuro il simulacro del Santo a Cabras durante le incursioni saracene.
Secondo la leggenda in realtà gli scalzi non erano esattamente a piedi nudi, pur non utilizzando calzature, essi pare usassero legare delle frasche ai piedi, allo scopo di sollevare più polvere possibile sugli sterrati polverosi del Sinis, sembrare così più numerosi e mettere in fuga il nemico invasore. Si dice che anche questo stratagemma contribuì a salvare il simulacro.
Il Borgo di San Salvatore di Sinis:
E che i saraceni visitassero spesso San Salvatore di Sinis lo si evince anche dalle iscrizioni in arabo ritrovate nell’ ipogeo sotterraneo di origine pre-nuragica, sopra il quale venne costruito un tempio romano e dove ora sorge la chiesetta campestre di San Salvatore. C’è un altro aspetto, stavolta più di costume che riguarda l’abitato di San Salvatore di Sinis, piccolo borgo di cumbessias cresciute attorno alla chiesa secondo un uso che era già tipico dell’era nuragica (tutti i santuari nuragici avevano le loro cumbessias), negli anni ’70 infatti questo villaggio venne infatti scelto e riadattato per girarci dei film western all’italiana (guarda altre foto di San Salvatore di Sinis).
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