AUTUNNO IN BARBAGIA 2016 – GAVOI – 7-8-9 OTTOBRE 2016
Camminando per le incantevoli vie del centro storico, nel borgo dei pastori, si possono ammirare le tipiche case in granito dell’architettura barbaricina molto ben conservate e ci si può lasciar trasportare alla ricerca degli scorci inaspettati arricchiti dai profumati balconi fioriti. Custode della cultura locale, il museo Casa Porcu Satta raccoglie una notevole collezione etnografica: gli abiti della tradizione gavoese, i giocattoli d’un tempo, gli strumenti degli antichi mestieri, la pregevole Collezione di gioielli e amuleti in filigrana, e la raccolta di strumenti musicali.
Tra questi spicca su tumbarinu, il tamburo che ritma il ballo e il carnevale e che ha reso Gavoi famoso in tutta l’Isola. Tra i siti archeologici da visitare si segnalano, vicino alla chiesa di Sa Itria, il famoso menhir Sa perda Longa che si leva da terra per più di 3 metri mentre un raggruppamento di menhir è ancora visibile nella radura di Perdas Fittas in località di Aratu.
DOVE DORMIRE A GAVOI
Nel territorio si conservano Diverse domos de janas (come quelle di S’iscrithola e di Gurrai) e nuraghi, tra i più importanti vi è il nuraghe di Talaichè, alto circa 6 m, con la caratteristica copertura a tholos intatta. Oltre che per le suggestive costruzioni perfettamente integrate nel paesaggio e i monumenti che spaziano dal neolitico al ‘900, Gavoi è noto anche per le produzioni artigianali e dell’agroalimentare, che includono le rinomate patate, diverse tipologie di pane (tipicità del centro barbaricino sono su pane de fresa e su cocone cun foza) e di dolci legati alle diverse ricorrenze stagionali, e soprattutto il formaggio Fiore Sardo DOP,
Leave a Comment
You must be logged in to post a comment.