ANTICO SPOSALIZIO SELARGINO – SELARGIUS – 5-10 SETTEMBRE 2017
Ci sono storie che non puoi dimenticare
C’è il tempo della festa. C’è l’eco di un’Isola che si racconta. E c’è il richiamo allo storico matrimonio campidanese, dove il confine fra passato e presente si trasforma in un viaggio etnografico, un percorso che restituisce luce e vita ad un’epoca fatta di ruralità, di lavoro, ma soprattutto dell’eterna alleanza fra uomo e terra. È in questo codice semantico che vive e si ripete questa immensa manifestazione dell’identità selargina: un inno a ciò che il tempo ha costruito, un canto a ciò che la memoria ha conservato.
Al confine tra Amore e Comunità
Custodire una storia significa amarla, ma significa anche scegliere i linguaggi per raccontarla, per trasmetterla a chi verrà nel domani. L’Antico Sposalizio Selargino è esattamente questo: una storia di amore e di comunità; una storia capace di oltrepassare ogni steccato del tempo. Le sue origini vanno ascritte alle usanze maritali dei secoli XVIII e XIX, anche se è negli anni sessanta che la festa ritrova il suo splendore espressivo. Oggi, l’Antico Sposalizio, è diventato a pieno titolo una rappresentazione folkloristica che ricostruisce fedelmente lo storico matrimonio campidanese, ricomponendo in modo autentico e iridescente un mosaico di tradizioni e cromatismi. In occasione della festa, Selargius, si trasforma nel centro di tutta la Sardegna, accogliendo i colori e le genti di un’intera Isola, i loro linguaggi, le loro emozioni. Un trionfo di ricchezze etniche e cultura.
I codici della festa
La coralità dell’antica comunità contadina, lo sfarzo festoso delle antiche cerimonie nuziali del Campidano, il coinvolgimento di un intero paese: sono solo alcune delle coordinate culturali che disegnano la mappa antropologica dell’Antico Sposalizio Selargino.
IL RITO CHE CANTA
Il prologo ha inizio il giovedì, o il venerdì prima della domenica del matrimonio, con il rito de sa cantada a is picciocca. Gli uomini e le donne del Gruppo Folk Kellarious di Selargius, che insieme alla Pro-loco sono i massimi curatori dell’Antico Sposalizio, si recano in alcune case campidanesi messe a disposizione dai cittadini o dal Comune. Qui, mentre le donne prendono posto affacciate alle finestre, gli uomini intonano vari canti di corteggiamento appartenenti al corpus tradizionale di canti polifonici profani.
IL RITO CHE CAMMINA
A riportare la festa tra le strade è su trasferimentu de is arrobas, che avviene il sabato prima del matrimonio, quando i carri a buoi trasportano il corredo nella casa dove andranno ad abitare i futuri sposi, mentre un corteo in abito tradizionale, con alla testa un gruppo di suonatori, li precede.
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IL RITO CHE UNISCE
Il cuore della festa è la cerimonia, cadenzata da un fitto alternarsi di momenti che la precedono: la vestizione degli sposi, il corteo nuziale, la sfilata nelle strade della città e infine l’arrivo nella chiesa della Santissima Vergine Assunta. Sono questi i passaggi che anticipano la lunga celebrazione in lingua campidanese. In questo rito originale, ricco di emozioni, gli sposi pronunciano il fatidico sì, e dopo lo scambio degli anelli, le loro mani vengono unite dalla catena nuziale, simbolo del vincolo perpetuo instaurato dal sacramento.
Terminata la messa gli sposi escono fra gli applausi, in una piazza gremita di fedeli e di cittadini, accompagnati dal lancio di due colombe. Fa seguito così l’avvio verso la vicina chiesetta romanica di San Giuliano, dove gli sposi scrivono la promessa d’amore che verrà custodita nella chiesa stessa. Dopodiché, l’ultimo passo, verso la festa. Gli sposi si dirigono vero il banchetto nuziale (su cumbidu), dove al loro arrivo avviene la benedizione dell’acqua, in segno di purificazione, e il rito de sa razia come buon auspicio di prosperità.
Molto di più che un legame
A rendere luminosa questa grande festa dell’identità sarda è il simbolo di fede per eccellenza della cerimonia: la catena nuziale o, più propriamente, Sa Cadena, che unisce le mani degli sposi dopo l’atto di unione sull’altare.
Per l’esattezza, si tratta di un monile costituito da sessantasei anelli d’argento, elementi che esprimono gurativamente il vincolo più alto del sacramento, ma che congiungono anche il carattere di un’intera comunità, il suo credo, l’incontro ininter- rotto fra tradizione e modernità.
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Accanto a Sa Cadena convive armonicamente un patrimonio di bellezza puntinato dagli abiti in broccato, dai veli di pizzo ricama- ti a mano e, a suggellare la magia di quest’incanto, l’insostituibi- le fasto de is prendas (gli ori e i gioielli dell’antichità).
Il Programma
05 settembre
ore 10.00 – Conferenza Stampa di Presentazione presso la Chiesa Romanica di San Giuliano. Alla presenza dell’Amministrazione Comunale e degli organizzatori dell’evento sarà presentata la coppia degli Sposi Selargini e verranno comunicati i nominativi degli Sposi Stranieri.
06 settembre
ore 21.00 – Gara poetica dialettale in Piazza Martiri di Buggerru. Degustazione prodotti locali e della Sardegna.
07 settembre
ore 18.00 – Inaugurazione della Mostra di prodotti artigianali selargini e della Mostra di pittura a concorso presso edifici Piazza Si’e Boi.
08 settembre
ore 21.00 – Sa cantada a is piccioccas presso Casa Luigi Ligas – via Rosselli 59; casa di Luigi Ragatzu – via San Giuliano 12/14; Sede Pro Loco via Bezzecca 46. Animazione Gruppo Folk Kellarious diretto dalla Maestra Daniela Porru con la partecipazione del Gruppo folk straniero della Bulgaria.
09 settembre
ore 19.00 – Su trasferimentu de is arrobas. Sede Pro Loco – via Bezzecca 46, via Trieste, via San Lussorio, Piazza M.V. Assunta, via San Nicolò, via Rosselli, casa Luigi Ligas.
ore 21.00 – Spettacolo Folkloristico in Piazza Martiri di Buggerru. Balli e canti con il Gruppo folk straniero della Bulgaria e i Gruppi Folk Regionali. Degustazione prodotti tipici locali.
10 settembre
ore 8.00 – Mostra/Mercato – Pani, dolci e artigianato locale presso Ex Casa Collu. In Piazza Municipio il raduno dei Gruppi Folk.
ore 8.00 – Vestizione dello sposo. Casa Canonico Putzu, via Roma 63.
ore 8.20 – Vestizione della sposa e incontro con gli sposi stranieri. Casa Luigi Ligas, via Rosselli 59.
ore 9.00 – Inizio Corteo Nuziale a cura del Gruppo Folk Kellarious. Saranno presenti oltre 60 gruppi Folkloristici tra i più rappresentativi della Sardegna e il gruppo folk straniero della Bulgaria parteciperanno i carri a buoi con le masserizie e il Corredo degli sposi, carri trainati da cavalli e calessi addobbati a festa, cavalli, valieri.
Corteo dello sposo e delle autorità. Piazza Municipio, via Istria, via Roma (Casa Canonico Putzu), via Rosselli (Casa della Sposa Fam. Ligas), via San Salavatore.
Corteo Nuziale. Commento dell’antropologa Cinzia Frau. Piazza Municipio, via Istria, via Roma, via San Salvatore, Piazza Don Orione, via Santa Olimpia, via Crimea, via Custoza, via Matteotti, via Rivoli, via Bellini, via San Martino, via Trieste, via I. Nievo, via Istria, via San Lussorio, Chiesa M.V. Assunta.
ore 11.00 – Santa messa con celebrazione del matrimonio. Rito religioso celebrato in lingua campidanese, accompagnato dal coro polifonico di Selargius diretto dal Maestro M. Pibiri, all’organo la Maestra G. Congiu. La messa sarà trasmessa in diretta dalla rete televisiva Videolina.
ore 12.30 – Promessa d’amore. Tempio Romanico di San Giuliano.
ore 13.00 – Corteo Nuziale. via S. Nicolò, via S. Giuliano, via Dante, via Roma, Casa Canonico Putzu – via Roma 63. Benedizione degli Sposi e banchetto nuziale.
ore 20.00 – Spettacolo Folkloristico. Piazza Martiri di Buggerru. Balli e canti con la partecipazione dei gruppi presenti alla rassegna. Parteciperà il Gruppo folk straniero della Bulgaria. Esibizione pirotecnica nell’intervallo della serata. Lo spettacolo serale sarà presentato da Ambra Pintore e sarà successivamente trasmesso su Videolina.
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