ALLA SCOPERTA DEI CUNICOLI DI TUVIXEDDU – URBAN EXPLORATION – CAGLIARI – SABATO 16 GENNAIO 2016
L’Urban Exploration (spesso abbreviata in urbex o UE), tradotta letteralmente dall’inglese come “esplorazione urbana“, consiste nell’esplorazione di strutture costruite dall’uomo, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente urbano eppure suggestivi o comunque importanti per la nostra storia: giardini, ville, complessi edilizi. luoghi da visitare accostando, alla visita, la fotografia e la documentazione storica sono ingredienti essenziali di questo hobby e, anche se talvolta esso può condurre allo sconfinamento su proprietà private, non è questa la regola e comunque le intenzioni sono oneste.
L’Urban Exploration è anche comunemente indicata come “infiltrazione” (secondo Wikipedia); tuttavia alcuni praticanti preferiscono limitare tale denominazione alla sola esplorazione di siti attivi o abitati. E talvolta viene anche chiamata “speleologia urbana” (grande passione, questa, dell’associazione Sardegna Sotterranea) o “arrampicata urbana“, a seconda dei luoghi visitati e del livello di difficoltà per raggiungerli.
Esempi di questa attività sono l’esplorazione di palazzi sia abbandonati che ancora abitati, di sistemi urbani di drenaggio delle acque, di tunnel di servizio, di passaggi sotterranei e simili.
Sardegna Sotterranea mira a ragruppare le esperienze maturate in questo settore amatoriale, e renderlo ancor più professionale, condensando le conoscenze nei nostri archivi. Promuovendo al tempo stesso le conoscenze acquisite, dando loro una forma accattivante ma anche istituzionale, coinvolgendo appunto le massime istituzioni.
“Il processo di conoscenza e di valorizzazione della nostra storia – afferma Marcello Polastri, fondatore del sodalizio – passa anche attraverso la curiosità dei cittadini verso un rudere, una zona abbandonata, un sito danneggiato e quindi beni patrimoniali da recuperare, da salvaguardare, ancor prima da mostrare per stimolare i sentimenti di affetto. Verso il nostro passato“.
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