A MAIMONE – SAMUGHEO – DOMENICA 4 FEBBRAIO 2018
Promemoria per Domenica 4 Febbraio 2018, ore 16:00… Samugheo ha un appuntamento ormai immancabile con tutti Voi, gruppi maschere e l’isola tutta, che grazie alla vostra partecipazione rendete il nostro carnevale sempre più speciale! Noi ci saremo e Vi aspettiamo!!
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Programma di A Maimone 2018 a Samugheo:
Domenica, 4 febbraio 2018:
ore 16,00 – A Maimone, sfilata delle maschere tradizionali della Sardegna:
Sos Mamutzones, s’ Urtzu, s’Omadore, su Carru ‘e Minchleu, su Traga Corgios, sa Filongiana,, sa Pipia de Tzapulu, i Mascheras Limpias e tutte le altre maschere dell’antico carnevale samughese
Mamuthones e Issohadores di Mamoiada (Pro loco)
Boes e merdules di Ottana (Ass. Culturale)
Sos Tumbarinos di Gavoi (Gruppo Isprone)
Sos Thurpos di Orotelli
Su Bundu di Orani
Sa Maschera a Gattu di Sarule
Tamburini e trombettieri di Orostano
Carnevale di Brandu di Purettu Brandu (Corsica)
I Cucibocca di Montescaglioso (Basilicata)
A seguire – Balli sardi in piazza con la musica di Massimo Pitzalis
Per tutta la giornata inoltre esposizione dei prodotti di artigianato locale e degustazione dei prodotti tipici di Samugheo. Si consiglia anche una visita al Murats, il “Museo dell’arte tessile sarda“, sempre a Samugheo (in via Bologna, all’ingresso del paese venendo da nord).
Non solo Mamutzones (volto annerito col sughero bruciato, il copricapo in sughero rivestito di lana di capra e dotato di lunghe corna, vestito di fustagno, giacca di pelle di capra senza maniche e delle cinture con campaneddas e trinitos, campanacci in ottone e bronzo), sono tante le figure del Carnevale di Samugheo, come s’ Urtzu, per metà caprone e per metà uomo (figura zoomorfa quindi, indossa pelli di caprone e capretto e un unico grande campanaccio, ma soprattutto un grande copricapo sormontato da una testa di capra intera, è la vittima sacrificale), e s’Omadore (il pastore, che indossa un pastrano nero con cappuccio che copre per la gran parte il volto comunque annerito) che, tra le altre cose, tiene in mano un bastone e un pungolo coi quali mira alla vescica de s’Urtzu, tormentandolo fino al suo sacrificio finale. Anche nel Carnevale di Samugheo è infatti particolarmente evidente quel rito Dionisiaco di morte e rinascita tipico di tutto il Carnevale Tradizionale Sardo.
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