THE TOKYO BALLET – TEATRO LIRICO – CAGLIARI – 25-29 MAGGIO 2016 Reviewed by admin on . Mercoledì 25 maggio alle 20.30 (turno A) va in scena il terzo appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2016 del Teatro Lirico di Cagliari con il ritorno Mercoledì 25 maggio alle 20.30 (turno A) va in scena il terzo appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2016 del Teatro Lirico di Cagliari con il ritorno Rating: 0

THE TOKYO BALLET – TEATRO LIRICO – CAGLIARI – 25-29 MAGGIO 2016

TOKYOBALLETMercoledì 25 maggio alle 20.30 (turno A) va in scena il terzo appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2016 del Teatro Lirico di Cagliari con il ritorno della grande danza contemporanea: The Tokyo Ballet, uno dei massimi esempi della tradizione coreografica d’autore. Il prestigioso corpo di ballo che manca dal palcoscenico cagliaritano dal 1986, presenta tre straordinarie coreografie, veri capisaldi del XX secolo, di altrettanti geni della danza mondiale: Spring and Fall di John Neumeier su musiche di Antonín Dvořák (prima esecuzione in Italia), Dream Time di Jiří Kylián su musiche di Tōru Takemitsu (prima esecuzione in Italia), Le Sacre du Printemps di Maurice Béjart su musiche appositamente scritte da Igor Stravinskij nel 1910.

 

L’Orchestra del Teatro Lirico è guidata da Nicolas Brochot, direttore esperto, specialista soprattutto nel balletto, che ritorna a Cagliari dopo aver diretto numerosi balletti nelle stagioni degli ultimi anni.

 

Spring and Fall è un’altra creazione di John Neumeier legata al tema delle stagioni, presentata al suo debutto in coppia con Seasons – The Colors of Time. Belle immagini di giovinezza vengono evocate sulle note de La Serenade per archi di Dvořák.

 

«Una volta Takemitsu mi ha raccontato come compone. Immagina di camminare in un bel giardino. In quel giardino c’è un albero, un fragile albero giapponese che spande i suoi rami in modo elegante. Ciò che non si vede è il complesso sistema di radici nel terreno. Vedi una pietra. È la punta di una roccia sotterranea? Forse. Ciò che vediamo è solo una parte di ciò che c’è e il visibile non esiste senza l’invisibile.

Con Dream Time ho creato un balletto in cui l’invisibile è importante, forse ancor di più, di ciò che si vede, lo spettatore non sa se si trova davanti ad un balletto o se sta sognando. Ma come si fa a percepire un movimento quando il nostro focus sembra muoversi davanti a noi? In un sogno cose del genere accadono spesso, persone e cose attorno a noi appaiono e scompaiono, apparentemente senza senso e tutto accade prima che suoni la sveglia.

Dream Time parla di sentimenti ben precisi, ma che non si esplicitano precisamente ovunque. Alcuni evaporano, altri si appropriano di un posto.

Il risultato della nostra spedizione – Toru Takemitsu venne con me – nel 1980 a Arnheimland nel nord dell’Australia, dove abbiamo studiato la danza degli aborigeni, è riportata in Nomaden e in Stamping Ground, ma non è presente in Dream Time. Tuttavia non avrei potuto creare questo balletto se non avessi fatto quel viaggio.

Per gli aborigeni il sogno non è percepito come nella cultura occidentale. Ci mettiamo a letto, ci addormentiamo, sogniamo, ci svegliamo, e a volte ci ricordiamo i nostri sogni. Per la cultura aborigena è totalmente diverso. La loro vita, qualsiasi cosa facciano, è un eterno, continuo flusso di sogni diretto e mantenuto attraverso una serie di rituali in cui la danza svolge un ruolo importante, allucinatorio. Takemitsu era molto familiare a questo approccio e a partire da esso ha in seguito composto Dream Time. L’ambiente musicale non ha nulla a che fare con ciò che abbiamo ascoltato lì, la mia coreografia non ha traccia della cultura aborigena e comunque Dream Time non sarebbe mai potuto nascere senza le nostre esperienze del 1980, lì dall’altra parte del mondo.» (Jirí Kylián)

Esattamente cinquant’anni dopo il debutto parigino dei Ballet Russes di Diaghilev, il coreografo francese Maurice Béjart presenta la sua avanguardistica versione de La Sagra della Primavera a Bruxelles nel 1959 scioccando il pubblico per la sensualità selvaggia e il dinamismo rituale. Il successo che ne derivò portò Béjart a dare il nome appropriato alla sua compagnia, Les Ballets du XXeme siècle.

«La primavera è qualcosa di più di quella immensa forza primitiva nascosta sotto l’orologio dell’inverno per emergere improvvisamente e salutare il mondo in tutte le sue forme, vegetali, animali o umane.

L’aspetto fisico dell’amore tra esseri umani simboleggia l’atto stesso con il quale il Creatore ha dato vita al Cosmo e la gioia che ne è derivata. In un momento in cui le frontiere tra gli esseri umani si sgretolano pian piano ed è quindi possibile iniziare a parlare di una cultura che rifiuta i suoi limiti, solo le forze universali ed essenziali dell’uomo rimangono inalterate nel tempo e in ogni società.

Questo balletto rifiuta quindi ogni pretesa di pittoresco; è un inno all’unione tra Uomo e Donna, a livello più istintivo ed essenziale, un balletto dell’unione tra cielo e terra, un balletto della vita e della morte, eterna come la primavera.» (Maurice Béjart)

 

Lo spettacolo dura due ore circa, compresi due intervalli.

 

The Tokyo Ballet viene replicato: giovedì 26 maggio alle 20.30 (turno F); venerdì 27 maggio alle 20.30 (turno C); sabato 28 maggio alle 16 (turno E); sabato 28 maggio alle 21 (turno G); domenica 29 maggio alle 16 (turno D); domenica 29 maggio alle 21 (turno B).

 

Gli spettacoli di sabato 28 maggio (turno G) e di domenica 29 maggio (turno B), inizialmente previsti per le 20.30, sono stati posticipati entrambi alle 21.

 

Prezzi abbonamenti (5 spettacoli): platea da € 200,00 a € 160,00 (settore giallo), da € 175,00 a € 145,00 (settore rosso), da € 160,00 a € 120,00 (settore blu); I loggia da € 165,00 a € 125,00 (settore giallo), da € 140,00 a € 105,00 (settore rosso), da € 125,00 a € 90,00 (settore blu); II loggia da € 105,00 a € 80,00 (settore giallo), da € 90,00 a € 70,00 (settore rosso), da € 70,00 a € 50,00 (settore blu).

 

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).


Ai giovani under 30 sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

 

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, il sabato dalle 9 alle 13 e nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo. I giorni festivi solo nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo.

 

Ticket onlinehttp://bit.ly/1Ygk8uc

 

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono +39 0704082230 – +39 0704082249, fax +39 0704082223, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram. Biglietteria online: www.vivaticket.it

Leave a Comment

You must be logged in to post a comment.

© 2015 kalariseventi.com All rights reserved

Scroll to top