TI A’ PIACIATO?!! – EX ART – CAGLIARI – VENERDI 25 MARZO 2016 Reviewed by admin on . TI A' PIACIATO? Di e con: Elio Turno Arthemalle, Felice Colucci Biglietto: 5 euro prenotazioni ed informazioni: prenotazioni.ti@gmail.com Petrolini diceva di se TI A' PIACIATO? Di e con: Elio Turno Arthemalle, Felice Colucci Biglietto: 5 euro prenotazioni ed informazioni: prenotazioni.ti@gmail.com Petrolini diceva di se Rating: 0

TI A’ PIACIATO?!! – EX ART – CAGLIARI – VENERDI 25 MARZO 2016

TITI A’ PIACIATO?

Di e con: Elio Turno Arthemalle, Felice Colucci

Biglietto: 5 euro

prenotazioni ed informazioni: prenotazioni.ti@gmail.com

Petrolini diceva di se:

Petrolini è quella cosa
che tu burla in ton garbato
poi ti dice ti à piaciato?
se ti offendi se ne freg.

Ma chi era davvero Petrolini? Cosa rimane oggi della sua arte e della sua riflessione sul teatro e e sullo spettacolo?

“Ho fatto, nei primi anni della mia vita, di tutto nei teatri da quattro soldi i primi posti e due i secondi: dal camaleonte all’istrice, dal pappagallo sapiente alla scimmia imbalsamata; or piangendo lacrime di coccodrillo, ora ridendo il riso sesquipedale dell’ippopotamo. Fu una vita selvaggia, allegra e guitta, e un’educazione a tutti i trucchi e a tutti i funambolismi, davanti al pubblico, che magnava le fusaje (i lupini) e poi tirava le cocce (le bucce) sur parcoscenico al lume de certe lampene (lampade), che er fumo spanneva dapertutto un odore da bottega de friggitore. Di là sono salito al caffè concerto di second’ordine con la consumazione obbligatoria, dalle ribalte di legno ai palcoscenici in muratura, dallo spettacolo da quattro soldi, con la grancassa e la parata all’entrata, al Varietà con lire una d’ingresso. Ho lasciato la sirena del mare, le foche sapienti e la donna barbuta (che era un uomo travestito) per le attrazioni ginnastiche e le canzonettiste deliziosamente ignoranti. Ho imparato in questa mia esperienza a sondare la stupidaggine, ad anatomiz­zare la puerilità, a vivisezionare il grottesco e l’imbecillità del nostro prossimo, per arricchire il museo della cretineria. Il sentimentalismo odioso, la prosopopea, il tragicismo ad ogni co­sto, mi hanno attratto irresistibilmente; e la boria presuntuosa di qualche attore del teatro così detto serio, mi ha fornito molto materiale umoristico per il mio teatro. Alla fine, non profittavo più dello spazio vuoto del mio pubblico, ma lo creavo io stesso; e non per colmarlo, ma per tenere l’uditorio in quello stato di esaltazione in cui qualsiasi cosa si dica finisce per avere un senso o per non averne nessuno: più cretini di così si muore. Il mio ideale era ormai la creazione dell’imbecille di statura ciclopica.”

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