DA DOMENICA 20 MARZO 2016 RIAPRE SARDEGNA IN MINIATURA COL NUOVO PARCO DEI DINOSAURI
IMMAGINA………….. di poter percorrere l’intera Sardegna nel breve spazio di una passeggiata, prosegui ripercorrendo la storia dell’uomo fino ad arrivare agli imponenti nuraghi ricostruiti a grandezza naturale…, viaggia indietro nel tempo quando i dinosauri erano i padroni incontrastati del mondo, oppure immergiti nei misteri del cielo profondo viaggiando nello spazio con l’esperienza unica del Planetario…Inserisci… tutto questo in una cornice ambientale unica arricchita dai profumi tipici della macchia mediterranea…Aggiungi… tra i tanti servizi offerti, la possibilità di degustare alla “trattoria del Parco”, pietanze tipiche locali con la pasta fresca, gli arrosti, l’agnellino al mirto, le immancabili sebadas, alla riscoperta dei sapori autentici di una volta…E adesso apri gli occhi…
Per la prima volta in Sardegna uno straordinario percorso con i Dinosauri che grazie a sofisticate tecniche animatroniche sono in grado di muoversi, respirare, osservare, ruggire… insomma vivere! L’occasione dunque per poter ripercorrere gli scenari di 250 milioni di anni fa alla scoperta di questi incredibili giganti preistorici, gli animali più misteriosi e affascinanti della storia dell’evoluzione riprodotti in scala naturale e con rigore scientifico grazie alla consulenza di illustri paleontologi . In una cornice ricca di suggestioni potremo ammirare da vicino la possente mole dell’Apatosauro con i suoi 18 metri di lunghezza e via via lungo tutto un’arco evolutivo di 250 milioni di anni, le specie che hanno catturato la nostra curiosità fino ad arrivare al possente e feroce Tirannosaurus –rex riprodotto anch’esso con tecniche animatroniche a grandezza naturale, più grande di un autobus di linea con i suoi 14 metri di lunghezza e le 7 tonnellate di peso che lo trasformava in assoluto nel cacciatore più temibile del giurassico.
Qui tutti gli orari e le tariffe per la tua prenotazione
L’avventura inizia nella sala dei fossili dove con le nostre guide si potrà ripercorrere tutto l’arco evolutivo compreso tra la prima grande estinzione di massa del permiano-triassico che avvenne circa 250 milioni di anni fa, e la seconda estinzione di massa, più nota perché segnava la fine dei grandi dominatori dell’era Mesozoica, i Dinosauri, avvenuta alla fine del Cretaceo circa 65 milioni di anni fa.
Completano la prima tappa, reperti fossili originali i più antichi dei quali risalenti a ben 500 milioni di anni fa, delle ricostruzioni museali a grandezza naturale come lo scheletro completo di dilophosaurus lungo circa 4 metri e mezzo dotato di due vistose protuberanze ossee sul cranio, un paludario di mangrovie con pesci e anfibi che rappresentano l’anello di congiunzione tra le specie marine e i primi rettili dai quali sarebbero nati, nel corso di milioni di anni di evoluzione, i dinosauri.
Proseguendo lungo percorso si fanno finalmente i primi incontri ravvicinati con questi meravigliosi giganti del passato, incominciando dal Dimetrodonte tra i primi a colonizzare la terra ferma, e subito dopo con il Coelophisis. Il potente ruggito del Dilophosauro cattura però la nostra attenzione e ci conduce fino ai giganteschi Shunosauro e Apatosauro con i loro movimenti lenti e ciondolanti che con i 20 metri di lunghezza e oltre 30 tonnellate di peso erano tra gli animali più grandi del Giurassico superiore. A pochi passi incontriamo un altro protagonista dell’era mesozoica, il feroce Spinosauro, antenato del T-rex, che tende un’agguato allo spettacolare Stegosauro con le sue vistose placche dorsali, ed un suo parente stretto, il kentrosauro.
La lotta per la sopravvivenza però non ammette tregua e così, poco più avanti accanto ad una macchia di Ginko biloba, albero fossile giunto fino a noi praticamene immutato nel corso delle ere, un branco di Deinonychus attacca un pacifico Iguanodonte che dibattendosi cerca di liberarsi della sgradita compagnia, mentre tra la vegetazione potremmo scorgere una premurosa femmina di Oviraptor intenta ad accudire la sua cucciolata appena schiusa dalle uova che con tanta attenzione ha difeso per tutto il tempo.
Nella Vallata sottostante un gruppo di Adrosauro e Parasaurolophus, dinosauri erbivori vissuti 85 milioni di anni fà, prede preferite dai possenti carnivori dell’epoca, brucano l’erba in apparente tranquilità. In uno stretto passaggio che segna l’ingresso nell’ultima parte del Cretacico, passeremmo di soppiatto sotto il possente sbattere di ali del Quetzalcoatlus, un pterosauro gigante che in età adulta poteva raggiungere i 200 chilogrammi di peso e che dunque doveva essere dotato di straordinaria forza per spiccare il volo nelle pianure nelle quali viveva.
A questo punto lo scenario che si apre a noi è quello terribile e al tempo stesso fantastico della lotta per la sopravvivenza, aventi come protagonisti il super corazzato Anchilosauro e il temibile Triceratops con le sue lunghe corna che con i loro movimenti si difendono dall’attacco del dominatore incontrastato del Cretacico superiore, il possente e feroce Tirannosaurus – Rex riprodotto anch’esso con tecniche animatroniche a grandezza naturale, più grande di un autobus di linea con i suoi 14 metri di lunghezza e le 7 tonnellate di peso. Il T-rex fu uno degli ultimi dinosauri non-aviani viventi quando si ebbe l’estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, che determinò la scomparsa dei dinosauri propriamente detti.
L’avventura che ci ha portato a spasso nel tempo, ripercorrendo oltre 200 milioni di anni di evoluzione termina con la riproduzione dello scenario di distruzione che se da un lato causa il definitivo tramonto di innumerevoli specie di dinosauro, dall’altro favorisce l’insediamento e la diffusione di specie animali, più adatte alle mutate condizioni ambientali, i mammiferi e gli uccelli. I primi mammiferi del resto erano comparsi quasi nello stesso periodo dei dinosauri, erano molto piccoli e alcuni erano simili a topi, ma con lo spazio evolutivo lasciato libero dai loro predatori primordiali essi potevano dunque evolversi e dare origine alla grande varietà di specie che oggi conosciamo.
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