TEATRO DA CAMERA -ARCO STUDIO – CAGLIARI – 23 GENNAIO – 10 APRILE 2015
TEATRO DA CAMERA 2015
Arco Studio, via portoscalas 17, Cagliari
23 gennaio – 10 aprile 2015
Otto gli appuntamenti della nuova stagione di Teatro da Camera, che dal 23 gennaio al 10 aprile 2015, animerà l’Arco Studio di via portoscalas 17 a Cagliari. Per il gruppo di Mario Faticoni, Il crogiuolo, che organizza la rassegna, curata da Rita Atzeri, è ormai un appuntamento imprescindibile, per l’importanza, riconosciuta dal pubblico degli affezionati, del ruolo di animazione culturale, che gli appuntamenti svolgono, in un quartiere, quello di stampace, da ormai 13 anni privo del suo storico Teatro dell’Arco.
Inaugura la stagione, venerdì 23 gennaio, ore 21, la compagnia Teatro del segno, con l’opera “Baroni In Laguna†appunti sul medioevo in un angolo d’Italia a metà del 20° secolo, dal libro inchiesta di Giuseppe Fiori “ Baroni in lagunaâ€, adattamento e regia Stefano Ledda – chitarra Andrea Congia – voce Stefano Ledda – sassofono Juri Deidda.
…Il medioevo nello stagno di Cabras è andato in archivio solo nel 1960, lo ha cancellato la storia e la rivolta dei pescatori…
Un leggio esile, un microfono nudo sullo stelo di un’asta, come in una televisione degli anni sessanta. La sobrietà del nero e di una
voce che racconta, vive, esplode accarezza e a volte si rompe nelle emozioni racchiuse nel testo.
È padrone della scena il testo, reso in adattamento asciutto che, pur contenendo tutti i significati, le analisi, i giudizi e le vicende
che Giuseppe Fiori include nella sua inchiesta, privilegia, ricreandole davanti al pubblico, le atmosfere e le emozioni le lacerazioni
così abilmente descritte dall’autore.
Il fluire della voce dell’interprete , posta ad assoluto servizio del senso, si alterna, creando brevi squarci nel tempo, con le
immagini autentiche di quegli anni e la voce un bambino d’allora, che raccontano il mondo dello stagno e della peschiera, la
ricchezza dei padroni, la povertà dei pescatori e i soprusi degli “zeraccosâ€.
Dialogano e si fondono in modo essenziale con la storia di questa rivolta esplosa cinquant’anni fa, le note d’una chitarra elettrica
che, utilizzando l’assoluta modernità dei suoni creati da una “pedal board “ si unisce alla “voce†aspra del sassofono nel
racchiudere, sottolineare ed accrescere la forza dello spettacolo.
Il 6 febbraio, ore 21, Emanuele Masillo e Vanessa Podda, saranno i protagonisti di “Teatro Concentratoâ€.
Stanchi dei soliti polpettoni?
Il medico vi ha detto di sgranchire le gambe ogni dieci minuti? Tre compresse di Teatro Concentrato al dì e torni a sorridere!
Il Teatro Concentrato è uno spettacolo breve che vede sintetizzata in pochi minuti un’opera teatrale del repertorio classico. Due soli attori in scena ricreeranno tutti gli ambienti e i
personaggi rimanendo fedeli all’opera, portando la recitazione ad uno stadio comico senza trascurare l’atmosfera, la poesia e il significato dell’opera stessa.
Ogni opera concentrata viene preceduta da una presentazione della piéce e dell’autore in chiave grottesca e interattiva.
I prodotti migliori raccolti e selezionati per voi, ricchi di genuinità e sapore autentico. Così nasce il Teatro Concentrato, tutto il gusto del miglior teatro molto, ma molto concentrato.
Ingredienti: Emanuele Masillo 50% – Vanessa Aroff Podda 50%
Il 13 febbraio, ore 21, Valentina Picciau, in scena con Cristian Serrau, presenta un testo da lei scritto e diretto “Autunnoâ€: è la dimensione paesana e pastorale, il piccolo universo dentro un giardino, una fuga in campagna, un pollaio, una casa piccola per troppi figli.
il contatto autentico con un ritmo dettato da stagioni sociali, riti e dinamiche appassionate tipiche di un entro terra
arroccato tra il moderno e il contemporaneo. E’ una fotografia di un tempo non ben distinto, riconoscibile e a se stante.
Poesie e racconti, canzoni e storie si susseguono descrivendo una giovinezza comune vissuta all’insegna dell’attesa e della viva impazienza. Uno spunto riflessivo che si frappone fra l’antico e l’ormai irraggiungibile tempo dei pomeriggi di infanzia e adolescenza vissuti in campagna, all’aria aperta, in un paese non contaminato, libero dalle servitù militari. Totalmente lontano dal nostro quotidiano.
E’ anche una testimonianza di questo passaggio fondamentale che incomincia a Pratobello e si attua a Perdasdefogu e in tutti i luoghi incriminati. E’ un monologo che parte dall’ingenuità e si conclude nella consapevolezza. Anche attraverso alcune delle poesie e dei racconti appartenenti al nostro retroterra letterario ( Lobina, Deledda, Dettori).
Il 20 febbraio, ore 21, Aldo Brigaglia, sarà protagonista di “La Sardegna raccontata dagli altriâ€, letture dai grandi viaggiatori del novecento, voce recitante Mario Faticoni.
Il 20 marzo, ore 21, Felice Montervino in scena con Alessandro Muroni al pianoforte, darà voce ad “Amianto†di Alberto Prunetti, libro appena rieditato dalle Edizioni Alegre. “Non è un noir e nemmeno c’è giustizia, per le vittime dell’amianto e del profitto. Più facile far pagare alla collettività , attraverso un obolo sulla reversibilità Inps a vedove e orfani, che ai colpevoli. …. un libro che fa arrabbiare, e questo si capisce. Ma fa anche ridere. Perché, spiega Prunetti, lui nel raccontare onora il testamento del babbo Renato, tubista e saldatore, che con i calli aveva ereditato la grande arma della dissacrazione, quell’umorismo spontaneo che in una battuta fa ribaltare il mondo. Insomma, ti aspetti vittime e trovi supereroi, operai che da tutta Italia, Taranto, Sardegna, Veneto, portano una prospettiva dissacrante, mettono in discussione tutto. Anche lì a Piombino, la città -fabbrica dove i figli di operai si sentono egemonici finché al liceo scoprono, bruciante, la subalternità di classe. Pure di questi aneddoti si ride, ben seguendo l’esempio. “
Il 27 marzo, ore 21, torna Valentina Picciau, interprete ed autrice di “Paris bohéme. Gli ultimi giorni di ebbrezzaâ€: monologo musicale dedicato alla poesia, la pittura, l’arte e la musica della Parigi degli anni 20 e 30.
Il 3 aprile, ore 21, Aldo Brigaglia, racconterà l’opera di Amelie Posse, “Interludio di Sardegna†è il titolo della serata, animata anche dalle letture di Rita Atzeri.
Conclude la stagione il 10 aprile, “TRA LEOPARDI E LA LUNA, CANTUS DE PREXU E DE AMARGURA “ di e con Fausto Siddi e Gianni Mascia. Una chiacchierata teatrale face tu face, tra l’attore Fausto Siddi e il poeta Gianni Mascia, attorno a un tavolo e davanti a un pubblico. La poesia di Giacomo Leopardi tradotta in sardo da Gianni e recitata insieme a lui e le sue variazioni sui temi delle stesse poesie di Leopardi, sono il pretesto per parlare tra noi di lui, dirci delle ragioni della sua poesia e della poesia, del bisogno di utopia, di come indagando sul senso della vita e sulla condizione umana si arriva “leopardianamente†a comprendere che la sofferenza può trasformarsi in valore.
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