AL VIA LA 12° EDIZIONE DEL CIRCUITO DANZA SARDEGNA STAGIONE INVERNALE 2015
Oltre trenta spettacoli in tournée in dieci palcoscenici della Sardegna: dal teatro Massimo di Cagliari al teatro Montiggia di Palau, passando per il Civico di Sinnai, il Centrale di Carbonia, il Tonio Dei di Lanusei, l’Eliseo di Nuoro, il Civico di Alghero, il Comunale di Sassari, quello Del Carmine di Tempio Pausania e il Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura. Con l’edizione numero dodici del Circuito Regionale Danza, stagione invernale 2015, ripartiamo da quelli che sono i nostri punti di riferimento: la qualità delle compagnie ospitate, i nuovi linguaggi della danza contemporanea, l’importanza del balletto classico. Un progetto artistico che muove dall’isola e che abbraccia nove compagnie di danza italiane e internazionali -alcune storiche altre giovanissime- tessendo una rete di teatri, artisti e temi che da dodici anni, come Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, ci rende orgogliosi del lavoro svolto.
La Carmen di Antonio Gades e Carlos Saura come omaggio al grande maestro andaluso a dieci anni dalla sua scomparsa (Gades è morto il 20 luglio 2004 a Madrid); il ritmo trascinante del sirtaki di Zorba interpretato dalla compagnia nazionale di balletto ungerese Ballet Győr; le maschere spaventose e il grottesco “jeu de massacre” tra teatro, immagine e danza de Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto” del Balletto di Roma firmato da Fabrizio Monteverde uno dei coreografi più visionari e colti della scena italiana; l’affresco felliniano di Amarcord con Rossella Brescia e il virtuoso Nicolò Noto, giovane stella del talent di “Amici”; la prima europea degli inglesi della Ballet Black, compagnia di colore in arrivo direttamente dalla Royal Opera House di Londra e destinata a rivoluzionare il panorama del balletto classico. E, ancora: i vibranti quadri flamenchi di El paso del tempo della compagnia Naturalis Labor; le raffinate Danze dal Mare 2.0 di Mvula Sungani con la sua Physical Dance coreografate sulle melodie mediterranee di Mauro Palmas; le originali notti newyorchesi di Dulcinea in Manhattan interpretate dalla European Choreographic Organization in collaborazione con Acoronaworks Company e una versione tutta al femminile di Traviata, primo capitolo di un progetto realizzato da Artemis Danza che intende esplorare attraverso i codici del corpo le emozioni e le passioni dell’opera verdiana. Sono questi i titoli, le compagnie e i Paesi scelti per portare in tour per la Sardegna uno spaccato di quello che succede oggi nel mondo della danza internazionale, strizzando l’occhio alla storia, all’Europa, al cinema e ai linguaggi del contemporaneo.
Tredici compagnie che circuiteranno per quattro mesi, dal nord al sud dell’Isola, con un intenso calendario ricco di date e appuntamenti colletarali, come gli Assaggi d’Autore in collaborazione col network Anticorpi XL e con la supervisione artistica di Enrica Spada; la rassegna Opere Sommerse in collaborazione con l’Associazione Tersicorea e con la direzione artistica di Simonetta Pusceddu; gli incontri cinematografici della Cooperativa Spazio 2001 nelle sale del Cinema Odissea di Cagliari. Una pluralità di sguardi e connessioni a sottolineare il piacere profondo per il senso, la scoperta e la bellezza della grande danza. Con al centro, sempre, il nostro pubblico.
“Carmen”
Un rivoluzionario, nella vita e nell’arte. Uno sperimentatore del gesto corporeo e un maestro della scena flamenca. Antonio Gades è stato il primo a creare un repertorio contemporaneo per il flamenco capace di smarcarsi dal folklore turistico spagnolo, facendone una danza potente e preziosa. Da oltre trenta anni Carmen raccoglie importanti successi in tutto il mondo: un “balletto narrativo” che nasce dalla collaborazione con il cineasta Carlos Saura e che, per meglio interpretare lo spirito del popolo andaluso, s’ispira al racconto di Mérimée e all’opera musicale di Bizet: in scena, dunque, non solo le note della celebre partitura, ma anche la sensualità dell’intensa musica flamenca. Sotto la direzione artistica di Stella Arauzo della Fondazione Antonio Gades e a quella tecnica di Dominique You (per molti anni il tecnico luci nonché braccio destro del Maestro), la compagnia assicura la divulgazione delle scelte stilistiche del maestro, esprimendo la più profonda inquietudine dell’essere umano con un linguaggio estetico puro, radicato nella tradizione e nella cultura del popolo spagnolo.
“Zorba”
Sul palcoscenico strizzando l’occhio al cinema: Zorba è sicuramente uno dei titoli più conosciuti nel panorama del balletto internazionale, reso celebre dalla splendida interpretazione cinematografica di Anthony Quinn (premio Oscar nel ‘65) e dalla colonna sonora di Mikis Theodorakis, il cui Ballo di Zorba (Sirtaki) è entrato nella storia della musica. Nel 2013 la compagnia è stata insignita del titolo di “National Ballet” rappresentando così l’Ungheria sui palcoscenici di tutto il mondo.
“Amarcord”
Liberamente ispirato al film in cui Fellini ricorda/reinventa la sua vita di ragazzo in una Rimini della prima metà degli anni Trenta, il balletto Amarcord della D.C.E. Danzitalia è un divertente e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre. La storia di Titta, interpretato dal talentuoso Nicolò Noto, alter-ego di un Fellini adolescente, s’inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli ritratti e aneddoti dove affiora, con garbo e ironia, la spensieratezza e la passione di vivere. Un viaggio di condivisione, grazie al quale lo spettatore rivive il profumo degli anni Trenta, uno spaccato dell’Italia a cavallo tra le due guerre, tra balli, vino, donne e canzoni. Proposto per la prima volta nel 1995 al Teatro San Carlo, Amarcord è andato in scena anche al Teatro alla Scala di Milano, negli Stati Uniti (Metropolitan di New York, Orange County di Los Angeles) e al Teatro Massimo di Palermo, riscuotendo ampi successi di pubblico. Quest’ultima rappresentazione è una versione coreografica espressamente rivisitata dalla regia di Luciano Cannito, che vede Rossella Brescia nel ruolo di Gradisca.
“Duetto”, “Dépouillement”, “Dream Within A Midsummer Night’s Dream” (prima europea)
Fondata nel 2001 da Cassa Pancho (laurea alla Royal Academy of Dance e oggi direttore artistico della formazione), Ballet Black è una compagnia di danza moderna supportata dalla Royal Opera House. L’idea di Cassa Pancho, che ha discendenze inglesi ma è nata a Trinidad, è stata sin dagli inizi quella di diversificare il balletto neo-classico, renderlo più accessibile e divertente a pubblici diversi, e creare modelli stilistici adatti a giovani danzatori di discendenza africana e asiatica. Per questo oggi la formazione è composta da otto ballerini di nazionalità diverse: dal Giappone, al Brasile, al Texas. Nel 2012 la compagnia ha vinto il Dance Awards 2012 come Miglior Compagnia Indipendente del Regno Unito e, più recentemente, il Critics’ Circle National Dance Award (Dance Europe Outstanding Company).
Il repertorio copre una vasta gamma di stili e tipologie, dai lavori più classici a quelli contemporanei firmati dai principali coreografi mondiali tra cui Liam Scarlett, Shobana Jeyasingh, Martin Lawrance, Will Tuckett e Richard Alston. La compagnia ha sede presso la Royal Opera House di Covent Garden, Londra.
“Il lago dei cigni, ovvero il Canto”
Capolavoro del teatro di danza, perfetta sintesi di composizione coreografica accademica e “notturno” romantico, Il lago dei cigni, nuova produzione del Balletto di Roma è una fiaba senza “happy end”, in cui i due protagonisti Siegfrid e Odette pagano con la vita il grande amore che li lega. Uno dei titoli per eccellenza nel repertorio del grande balletto classico in cui il libretto di Begičev e la stupenda musica di Čajkovskij si fondono con inimitabile fluidità. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza”, avrebbe detto Anton Cechov, che nel 1887 scrisse l’atto unico Il canto del cigno. Fabrizio Monteverde, regista e coreografo, mette dunque in scena un crudele e grottesco “jeu de massacre” tra teatro, immagine e danza, in cui un gruppo di anziani ballerini prova un’eventuale messa in scena del Lago dei cigni come “inevitabile” percorso memoriale d’arte e di vita, illudendosi di vincere la battaglia contro gli anni con la sola cosa che possono (e forse) sanno fare: danzare.
“El paso del tiempo”
Nuovo spettacolo firmato da Flamenco Lunares che si avvale di professionisti italo-spagnoli di altissimo livello, e che proietta lo spettatore nelle più suggestive atmosfere flamenche, alternando ritmiche conturbanti a melodie suggestive e indimenticabili. Ogni ballerina del gruppo rappresenta il flamenco a proprio modo, sviluppando sulla scena l’interiorità e la personalità di questa danza che è più una scuola di vita e un modo di essere, piuttosto che una semplice ricerca estetica. Il risultato è un insieme di stili, da quello più sensuale di Siviglia, a quello più conturbante e ritmico di Jerez De La Frontera, fino alla fusione di queste due ultime espressioni, nella più moderna tecnica madrilena. Passione e ritmo, mistero e fascino, puntano dritto al cuore dello spettatore offrendo uno spettacolo di grande raffinatezza.
“Traviata”
Ideato da Monica Casadei (Artemis), eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia, Oriente, “Traviata” è il primo capitolo di un coraggioso progetto che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi del più amato compositore italiano: Giuseppe Verdi.
Un viaggio triennale dedicato al compositore di Busseto, in cui forte vibra il sentimento amoroso di chi spera, legato tragicamente alla sensazione di sapere che però tutto finisce. Un “corpo a corpo” con una musica che non si può pensare slegata dalle scene, complice un artista come Verdi, drammaturgo ancor prima che compositore. Una “Traviata” insolita, originale, letta dal punto di vista di Violetta. Violetta contro tutti. Violetta al centro di una società maschilista espressa da un coro vestito di nero. Violetta moltiplicata in tanti elementi femminili, in tanti spaccati di cuore. Violetta disprezzata, che anela pur malata ad un sentimento puro. Violetta contro cui si scagliano le regole borghesi espresse dal padre di Alfredo, Giorgio Germont, emblema di una società dalla morale malsana. Violetta in mezzo ad altre Violette. Violetta gonna bianca, gonna della festa, gonna del “libiam”, ma anche del dolore, di un assolo danzato di schiena, in cui l’assolo diventa solitudine, viaggio verso la morte, l’addio del passato.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21
Associazione Enti Locali per lo Spettacolo: tel. 070.491.272
Leave a Comment
You must be logged in to post a comment.