GIOVEDI 18 DICEMBRE 2014 INIZIA A SANT’ANNA ARRESI LA 21° EDIZIONE DEL FESTIVAL “AI CONFINI TRA SARDEGNA E JAZZ” Reviewed by admin on . Giovedì 18 prenderà il via la XXIX edizione del festival internazionale di Sant'Anna Arresi 'Ai confini tra Sardegna e Jazz' a cura dell'Associazione Culturale Giovedì 18 prenderà il via la XXIX edizione del festival internazionale di Sant'Anna Arresi 'Ai confini tra Sardegna e Jazz' a cura dell'Associazione Culturale Rating: 0

GIOVEDI 18 DICEMBRE 2014 INIZIA A SANT’ANNA ARRESI LA 21° EDIZIONE DEL FESTIVAL “AI CONFINI TRA SARDEGNA E JAZZ”

SANTANNA2Giovedì 18 prenderà il via la XXIX edizione del festival internazionale di Sant’Anna Arresi ‘Ai confini tra Sardegna e Jazz’ a cura dell’Associazione Culturale Punta Giara, con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia-Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

Per l’inedita veste invernale, la rassegna abbandonerà la consueta cornice di piazza del nuraghe a favore di una più confortevole struttura coperta e riscaldata, allestita per l’occasione dal comune di Sant’Anna Arresi accanto al municipio e ribattezzata Palanuraghe.
A partire dalle ore 21 il primo appuntamento, nel segno del confronto tra culture vocali tradizionali, vedrà avvicendarsi sul palco i tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu e Le Mystere des Voix Bulgares. Se il coro di Bitti non ha bisogno di presentazioni, essendo da tempo tra i più noti ambasciatori della tradizione musicale sarda nel mondo, il coro bulgaro diretto da Dora Hristova è il gruppo che, più di ogni altro, è riuscito a diventare vero e proprio sinonimo di canto corale, grazie all’incredibile fascino esercitato sulle platee in ogni angolo del pianeta, nel corso di un’attività concertistica pluridecennale.
Con perfetta adesione allo spirito che ha animato le ventotto edizioni passate del festival di Sant’Anna Arresi, venerdì alle 19 il Coro delle Voci Bulgare salirà nuovamente sul palco dando vita a un progetto originale al fianco di Elena Ledda, eccezionale ed innovativa interprete del patrimonio vocale isolano. Ad accompagnare le voci sul palco troveremo le mandole di Mauro Palmas, le chitarre di Marcello Peghin e il basso di Silvano Lobina.
Un esordio eccezionale per la rassegna che coprirà l’intero periodo delle festività natalizie con dodici giornate di concerti durante le quali si alterneranno artisti internazionali e voci della tradizione locale in un percorso che accompagnerà il pubblico nel nuovo anno. Grande musica e manifestazioni culturali ed enogastronomiche tra le quali vale la pena citare la Notte delle Nieddittas, un cenone a base di specialità di mare  organizzato in collaborazione con la Cooperativa Pescatori di Arborea e la Proloco di Sant’anna Arresi, seguito dai concerti degli Snake Platform, ensemble di composizione istantanea, e del trio capitanato dalla voce ipnotica ed evocativa del californiano Dorian Wood.

Altro appuntamento da non perdere, i quattro concerti gratuiti che si avvicenderanno all’interno del Palanuraghe per la grande festa di capodanno. Animeranno il palco i Kandiru, Peter Evans, i Talibam! e la Bandakadabra, alcune tra le band più accattivanti dell’intero festival impegnate in incursioni oltre il jazz, all’insegna di una carica energetica in grado di trasportare le speranze del pubblico per un anno migliore di quello appena trascorso.

Più che mai, Sant’Anna Arresi sarà al centro di un fitto manifesto di concerti e jam session, aperitivi musicali alla Cantina Mesa, eventi di musica itinerante con la Bandakadabra, marching band che animerà le strade di vari paesi del Sulcis e serate di musica etnica e tradizione locale. Un programma arricchito da una lunga lista di attività che comprenderà spettacoli teatrali e performativi, escursioni tematiche, laboratori di fotografia naturalistica, tessitura, erbe medicinali e da cucina, conferenze, reading letterari e altro ancora, all’insegna di un impegno culturale e artistico che si auspica in grado di trasformare il piccolo centro sulcitano in una delle principali mete natalizie dell’isola.

Per maggiori informazioni sul programma e tutti gli eventi correlati al festival potete visitare il sito www.santannarresijazz.it

 

GIOVEDI 18 DICEMBRE 2014

coro-di-bitti

Coro di Bitti “Remunnu ‘e Locu”

  • Daniele Cossellu (Oche e Mesu Oche)
  • Mario Pira (Bassu)
  • Pier Luigi Giorno (Contra)
  • Dino Ruiu (Oche e Mesu Oche)

I Tenores di Bitti (Nuoro) gruppo “Remunnu ‘e Locu” sono nati nel 1974, attualmente è composto da: Daniele Cossellu, Capo Gruppo;  il suo ruolo è quello di “Oche” e “Mesu oche”  (Voce solista e mezza voce); Mario Pira, “Bassu” (Basso gutturale);  Pier Luigi Giorno, “Contra” (Controvoce gutturale); Dino Ruiu, “Oche” e “Mesu Oche” (Voce solista e mezza voce).

Da quarant’anni il gruppo opera ininterrottamente, dedicandosi alla ricerca delle tradizioni culturali locali e, in modo particolare, del canto a Tenores. Nel 1995 in collaborazione con il Comune di Bitti  per tenere viva la tradizione, costituiscono a Bitti la Scuola dei Tenores, aperta a tutti i giovani del paese per insegnare le metodologie del canto a Tenores, nel 1997 la scuola a Tenores di Bitti si gemella col Conservatorio Musicale di Sassari praticando diversi scambi culturali.

Il Coro di Bitti ha collaborato con musicisti del calibro di Lester Bowie, Ornette Coleman (Cagliari Jazz, Sant’Anna Arresi, Umbria Jazz), Frank Zappa (definiva i canti a tenores “musica bovina”), e Peter Gabriel, che ha pubblicato i lavori del gruppo per la propria etichetta discografica “Real World”.

Il “canto a tenore” è stato riconosciuto dall’UNESCO tra i capolavori italiani del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.  Esiste una vasta documentazione sui Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu. Tra cui il documentario “Alle radici della musica sarda – La storia dei Tenores di Bitti” dell’Associazione Culturale Sarda “Humus”

Il Canto a Tenores

Il canto a tenore è la più viva testimonianza delle radici arcaiche della cultura sarda. Una prova dell’origine arcaica di queste forme d’espressione popolare è rintraciabile su un vaso della civilizzazione di Ozieri, risalente a 3000 anni a.C. Le origini risalgono all’era nuragica, quando si è affermata una civiltà pastorale con connotazioni e caratteristiche sociali del tutto particolari, naturalmente venendo in contatto con le altre civiltà evolute dell’epoca e conservandosi malgrado i profondi mutamenti sociali del dopoguerra.

Il “coro” è composto da quattro voci maschili soliste (non sono ammessi raddoppio delle parti né, ovviamente, l’assenza di uno dei quattro cantori). Alla “Oche” è affidata la linea del canto e dello svolgimento del testo verbale (di solito poesie amorose di gusto arcadico e componimenti improvvisati che traggono spunto da esperienze vissute): il timbro è tenorile o di baritono acuto; al grave, a distanza di quinta e con emissione vocale differenziata. Il “Bassu“, guturale e ingolato, e il “Contra“, cupo e sfocato; all’acuto un falsetto, “Mesu Oche“, fiorisce la linea del canto. Le tre parti fanno blocco insieme e i suoni vengono emessi su nonsense come bombò, la-la e simili.

Ritroviamo molte affinità del canto polifonico Sardo – in particolare le voci gutturali e la ritmica asimmetrica, in canzoni dell’Oriente, dell’Africa e perfino dell’Oceania.

I Tenores non usano musica scritta: questa tradizione musicale-culturale è tramandata letteralmente di padre in figlio. Il loro canto è strettamente legato alla poesia improvvisata, anche se sono perfettamente in grado di eseguire brani costruiti su poesie scritte da autori classici della letteratura Sarda del tutto misconosciuti dalla letteratura ufficiale Italiana.

Le loro canzoni descrivono momenti della vita di tutti i giorni, del mondo agricolo-pastorale o artigianale, così come possono essere d’amore, sacre o anche satiriche. La tecnica del canto gutturale e quella del suono teso fanno scaturire, da queste polifonie, una miriade di armoniche (su concordu).

I Tenores per cantare, si dispongono a cerchio, a volte, nel corso dell’esecuzione, eseguono il ballo. Stretti e rigidi, tenendosi a braccetto, a passi cadenzati o saltellando, girando in tondo, simboleggiando col loro canto la forza, la coesione sociale che si prova dentro. Esiste un vero magnetismo ed una vera energia solare tra la terra granitica di Sardegna e il canto dei Tenores.

A Sant’Anna Arresi:

Lo spettacolo è della durata di circa 80 minuti, i Tenores si presentano con i loro costumi tradizionali, i brani sono seguiti da un esaudiente spiegazione sulla tecnica e sull’armonia del canto a Tenores sia in lingua italiana che in lingua inglese.

I BALLI
I CANTI PROFANI
I CANTI RELIGIOSI
Dillu
Cantu a boche ‘e notte
Anghelos cantade
Ballu Seriu
S’Andira
Su Nenneddu
Ballu Lestru
Muttos
Deus ti sarvet Maria
Passu Torratu
Isterritas
Grobes de Natale
Grobes de s’Annossata

  18-19 DICEMBRE 2014

MISTERE

Vincitore di un Grammy Award nel 1990, il coro de Le Mystere des Voix Bulgares ha eseguito oltre mille concerti nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, specializzandosi nella musica tradizionale bulgara, popolare e contemporanea. Presenta concerti a cappella, dal 1988, sotto la direzione esperta di Dora Hristova.

Arma segreta e affascinante del coro sono le armonie che arrivano fino al cuore dello spettatore, grazie agli arrangiamenti accuratissimi a cappella eseguiti da ventitré donne in costumi tradizionali, che rappresentano le diverse regioni della Bulgaria.

La peculiarità dell’ensemble deriva dalla sua capacità di catturare l’essenza di differenti secolari tradizioni vocali e, al contempo, di dar voce a soluzioni moderne, producendo un suono dal carattere quasi mistico, che toglie il fiato.

Il coro, che in Italia è anche noto per aver collaborato con Elio, è Ambasciatore Culturale presso l’Unione Europea.

 

Dora Hristova ha conseguito il diploma di laurea come Direttore d’Orchestra nel 1971 e, oltre a dirigere il coro LMdVB, è docente presso l’Accademia di Musica, Danza e Belle Arti di Plovdiv, Bulgaria. Al suo attivo ha oltre 15 composizioni originali, numerosi arrangiamenti per musica popolare, diverse esperienze nel campo della sperimentazione sulla vocalità, e quasi mille concerti nelle grandi sale internazionali in assoluto.

VENERDI 19 DICEMBRE 2014 ORE 21

ELENALEDDA

La Bulgaria, vittima di una storia millenaria e afflitta da anni di isolamento culturale, ha dato espressione al proprio desiderio di identità e libertà sviluppando al suo interno un canto particolarissimo, ancora oggi praticato nelle campagne e nei villaggi. Un canto veramente unico, dalle radici lontanissime e dalle evidenti influenze mediorientali, in cui si intrecciano magicamente armonie che trascendono ogni regola e dissonanze che si trasformano in gradevolissime consonanze. Un canto che si fa vivida espressione di sentimenti   universali nei quali ogni ascoltatore può riconoscersi e che questo straordinario gruppo di voci femminili, diretto da Dora Hristova, ha fatto conoscere ovunque, imponendosi sulla scena musicale come una tra le più interessanti proposte vocali nella “world music”.

Sono chiare le attinenze con l’espressione artistica di Elena Ledda, voce di struggente bellezza e passionalità, capace di incarnare passato e presente, di rimandare a emozioni primordiali e contemporaneamente proiettarsi verso il futuro, e che è divenuta espressione dei sentimenti e delle esigenze culturali della gente della Sardegna in tutto il mondo.

La cantante sarda approda all’incontro con questo eccezionale gruppo vocale, dopo prestigiose collaborazioni con i più grandi nomi del Jazz internazionale – e con altrettanto eccezionali interpreti femminili quali l’israeliana Noa e la libanese Abeer Nehme – quasi come tappa naturale in un percorso fatto di incontri musicali che vogliono essere strumento di conoscenza e scambio culturale tra popoli.

Un incontro tra potenti protagoniste che fa prevedere un indimenticabile concerto all’insegna della grande musica e della pura emozione.

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