LA COSCIENZA DI ZENO – SAN GAVINO MONREALE,6 MAGGIO; TEATRO LIRICO – CAGLIARI -7-8-9-10-11 MAGGIO 2014THE CONSCIENCE OF ZENO – SAN GAVINO MONREALE, MAY 6 – LYRIC THEATRE – CAGLIARI – MAY 7-8-9-10-11,2014 Reviewed by admin on . LA COSCIENZA DI ZENO di Tullio Kezich/ dal romanzo di Italo Svevo martedì 6 maggio - ore 21: San Gavino Monreale/ Teatro Comunale mercoledì 7/ domenica 11 maggi LA COSCIENZA DI ZENO di Tullio Kezich/ dal romanzo di Italo Svevo martedì 6 maggio - ore 21: San Gavino Monreale/ Teatro Comunale mercoledì 7/ domenica 11 maggi Rating: 0

LA COSCIENZA DI ZENO – SAN GAVINO MONREALE,6 MAGGIO; TEATRO LIRICO – CAGLIARI -7-8-9-10-11 MAGGIO 2014THE CONSCIENCE OF ZENO – SAN GAVINO MONREALE, MAY 6 – LYRIC THEATRE – CAGLIARI – MAY 7-8-9-10-11,2014

ZENOLA COSCIENZA DI ZENO di Tullio Kezich/ dal romanzo di Italo Svevo
martedì 6 maggio – ore 21: San Gavino Monreale/ Teatro Comunale

mercoledì 7/ domenica 11 maggio: Cagliari/ Teatro Massimo
mercoledì 7 maggio 2014 – ore 20.30 / Turno A
giovedì 8 maggio 2014 – ore 17 / Turno P
giovedì 8 maggio 2014 – ore 20.30 / Turno B
venerdì 9 maggio 2014 – ore 20.30 /Turno C
sabato 10 maggio 2014 – ore 20.30 / Turno D
domenica 11 maggio 2014 – ore 19 / Turno E

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Teatro Carcano di Milano
La coscienza di Zeno
di Tullio Kezich (dal romanzo di Italo Svevo)

con Giuseppe Pambieri
e con Nino Bignamini, Giancarlo Condé
e (in ordine alfabetico) Silvia Altrui, Livia Cascarano, Guenda Goria, Marta Ossoli,
Antonia Renzella, Raffaele Sincovich, Anna Paola Vellaccio, Francesco Wolf

scene Lorenzo Cutùli
costumi Carla Ricotti
musiche Giancarlo Chiaramello

regia Maurizio Scaparro

Lo spettacolo
La coscienza di Zeno altro non è che la storia di un piccolo e insignificante uomo dell’inizio del XX secolo, che incarna l’arte di sopravvivere e lo spirito di adattamento dell’uomo contemporaneo, afflitto dai mille mali della vita moderna. Alla banalità di quest’uomo si sommano: la nascita della psicoanalisi, lo scoppio di una guerra mondiale e la visione dell’olocausto nucleare. Per il nostro teatro questo spettacolo è il tentativo di proseguire nella rappresentazione dei grandi temi della drammaturgia contemporanea.
Sullo sfondo di una Trieste cosmopolita e mercantile ma anche crogiolo culturale della Mitteleuropa tra la fine della Belle Epoque e la Prima Guerra Mondiale, si svolge la vicenda di Zeno Cosini, che, partendo da una seduta psicanalitica, evoca i momenti salienti della sua vita (la morte del padre, l’amore non ricambiato per una fanciulla, il matrimonio di ripiego con una sorella di lei, la rivalità con il cognato Guido – che muore suicida – la relazione extraconiugale con Carla). Fragile e inadeguato di fronte ai cambiamenti della società, pieno di tic e di nevrosi, si dichiara “malato”, ma la sua malattia è tutta di origine psicologica. Di fronte alla vita Zeno riesce però sempre a mantenere un atteggiamento ironico e distaccato (“La vita non è né brutta né bella, ma è originale”) che gli permetterà di capirla meglio e , quindi, di crescere; uomo nuovo in cerca di un modo di essere plausibile in un mondo che sembra sfuggirgli. Sarà lui a dire il bellissimo, inquietante monologo finale sulla ferocia e l’inutilità di quella guerra che di lì a poco avrebbe rivoluzionato tutto.
Protagonista nel ruolo di Zeno Cosini Giuseppe Pambieri, attore tra i più versatili del nostro teatro, che tratteggia il suo personaggio con tocchi insieme ironici e meditativi. La regia, nitida e elegante, è firmata da uno dei maestri del teatro italiano e internazionale, Maurizio Scaparro, che vince in scioltezza la non facile scommessa di portare sulla scena il capolavoro sveviano, non catalogabile come romanzo d’azione o d’intreccio, bensì libro d’iniziazione e introspezione. Scaparro fa proprio lo storico adattamento che Tullio Kezich realizzò per il teatro nel 1964, primo interprete, nello stesso anno, Alberto Lionello, seguito nel 1987 da Giulio Bosetti con la regia di Egisto Marcucci e nel 2002 da Massimo Dapporto con la regia di Piero Maccarinelli.
La coscienza di Zeno e Maurizio Scaparro sono entrati nella terna dei finalisti del Premio Le Maschere del Teatro 2013 per il migliore spettacolo e la migliore regia.

Pubblicato nel 1923, La coscienza di Zeno abbandona il modulo romantico ottocentesco e, come nel caso di Musil o del pirandelliano Mattia Pascal, di Joyce o di Proust, ai quali pure è stato accostato, introduce l’aspetto tutto novecentesco dell’introspezione. Dal romanzo narrato da una voce anonima ed estranea al piano della vicenda si passa a una narrazione in prima persona che non presenta gli avvenimenti nella loro successione cronologica lineare, ma inseriti in un tempo tutto soggettivo che mescola piani e distanze. Nella sua opera più conosciuta Svevo affronta un viaggio nella mente umana, un percorso nella malattia e nella cura; ci parla dell’insoddisfazione e dell’inquietudine dell’uomo che si percepisce come corpo estraneo della società, fornendo il ritratto di un’epoca e, insieme, quello di un’umanità senza tempo.

GLI AUTORI
Italo Svevo
Pseudonimo del triestino Ettore Schmitz, Italo Svevo è l’autore di numerosi racconti, testi teatrali e i noti romanzi “Una vita” (1892), “Senilità” (1898) e “La coscienza di Zeno” (1923). Compiuti gli studi in Germania, visse a Trieste, città multietnica (facente allora parte dell’Impero Austro-Ungarico) e intrisa di culture eterogenee. All’attività letteraria si affianca, sulla spinta delle difficoltà economiche, il lato più prosaico della vita con un impiego in banca e successivamente per il quale viaggerà tra la Francia e l’Inghilterra. La scrittura resta la sua prima e vera passione, ravvivata dall’incontro a Trieste con James Joyce; scoperto da Montale e apprezzato in Francia grazie ai critici Valéry, Larbaud e Benjamin Crémieux, Svevo è il creatore del romanzo d’avanguardia, in cui al tempo oggettivo si sostituisce quello della coscienza. Partito da moduli veristici e dallo psicologismo francese, lo scrittore, forse il più europeo tra i narratori del Novecento italiano, rivela la crisi dell’uomo moderno, la caduta dei dogmi e delle certezze e insieme dell’illusoria speranza di determinare il proprio destino.

Tullio Kezich
Critico cinematografico, sceneggiatore e drammaturgo, il triestino Tullio Kezich (1928-2009) comincia a scrivere recensioni da adolescente, per approdare poi alla professione giornalistica, diventando uno tra i critici cinematografici più apprezzati ed autorevoli del nostro paese. Ha scritto tra gli altri per Panorama, Repubblica e il Corriere della Sera. Collabora anche alle sceneggiature de “Il Posto” e “La Leggenda del Santo Bevitore” di Ermanno Olmi. Firma volumi come “Federico. Fellini, la vita e i film” (Feltrinelli), biografia ufficiale del regista cui è dedicato anche “ Su La Dolce Vita con Federico Fellini. Giorno per giorno la storia di un film che ha fatto epoca” (Marsilio), nonché “Fellini del giorno dopo. Con un alfabetiere felliniano” e “Fellini”. Dal romanzo di Svevo “La coscienza di Zeno”, cura insieme al regista Daniele D’Anza l’adattamento televisivo per lo sceneggiato del 1966 e della miniserie tivvù del 1988; e sempre per il piccolo schermo firma anche la sceneggiatura di un “Don Chisciotte” per la regia di Scaparro e la trasposizione del dostoevskiano “Delitto e Castigo”.ZENOTHE CONSCIENCE OF ZENO Tullio Kezich / from the novel by Italo Svevo
Tuesday, May 6 – 21 hours in San Gavino Monreale / Teatro Comunale

Wednesday 7 / Sunday, May 11 : Cagliari / Teatro Massimo
Wednesday, May 7th 2014 – 20:30 / Series A
Thursday, May 8, 2014 – 17 hours / P Round
Thursday, May 8th, 2014 – 20.30 / Round B
Friday, May 9, 2014 – 20:30 / C Round
Saturday, May 10, 2014 – 20:30 / Turn D
Sunday, May 11, 2014 – 19 hours / Turn It

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Teatro Carcano in Milan
Confessions of Zeno
Tullio Kezich ( from the novel by Italo Svevo )

Joseph Pambieri
and Nino Bignamini , Giancarlo Condé
and (in alphabetical order ) Silvia Others , Livia Cascarano , Guenda Goria , Martha Ossoli ,
Antonia Renzella , Raffaele Sincovich , Anna Paola Vellaccio , Francis Wolf

Lorenzo scenes CUTULI
costumes Carla Ricotti
Giancarlo music Chiaramello

director Maurizio Scapparo

the show
Zeno’s Conscience is nothing but the story of a small and insignificant man of the early twentieth century, which embodies the art of survival and adaptability of contemporary man , afflicted with a thousand evils of modern life. The banality of this man are added : the birth of psychoanalysis , the outbreak of a world war and the vision of a nuclear holocaust . For our theater, this show is an attempt to continue in the representation of the major themes of contemporary drama .
Against the background of Trieste cosmopolitan and mercantile but also the cultural melting pot of Central Europe between the end of the Belle Epoque and the First World War , there is the story of Zeno Cosini , which , starting from a psychoanalytic session , recalls the highlights of his life ( his father’s death , the unrequited love for a girl , marriage with a makeshift sister her rivalry with her ​​brother Guido – who committed suicide – the affair with Carla ) . Fragile and inadequate in the face of changes in society , full of tics and neuroses , he is ” sick” , but her illness is all psychological in origin . In the face of life Zeno , however, always manages to maintain a detached and ironic attitude ( “Life is neither ugly nor beautiful , but it’s original” ) that will enable you to understand it better and, therefore , to grow ; new man in search of a way to be plausible in a world that seems to escape him. He will tell the beautiful , haunting final monologue about the savagery and futility of war that soon would revolutionize everything.
Starring in the role of Giuseppe Zeno Cosini Pambieri , among the most versatile actor of our theater , which portrays his character with a touch of ironic and meditation together . The director , crisp and elegant, it is signed by one of the masters of Italian and international theater , Maurizio Scapparo , who won with ease the difficult challenge of bringing on the scene Svevo ‘s masterpiece , is not categorized as a novel of action or plot, but the book of initiation and introspection. Scapparo does just the historical adaptation Tullio Kezich created for the theater in 1964 , the first performer in the same year , Alberto Lionello , followed in 1987 by Giulio Bosetti directed by Marcucci and Aegisthus in 2002 by Massimo Dapporto directed by Piero Maccarinelli .
Confessions of Zeno and Maurizio Scapparo entered the Triad Prize finalists The Masks of Theatre 2013 for the best show and best director .

Published in 1923 , The Confessions of Zeno leaves the module and romantic nineteenth century , as in the case of Musil and Pirandello ‘s Mattia Pascal , Proust or Joyce , who also has been linked , introduces the appearance of introspection throughout the twentieth century . From the novel narrated by an anonymous voice and alien to the plane of the story switches to a first-person narrative that does not present events in their chronological order linear but incorporated in a time entirely subjective that mixes plans and distances. In his best-known work Svevo on a journey into the human mind , a path in the disease and treatment ; speaks to us of dissatisfaction and restlessness of the man who is perceived as a foreign body of the company , providing a portrait of an era and , together, to humanity timeless .

AUTHORS
Italo Svevo
Pseudonym of Trieste Ettore Schmitz , Italo Svevo is the author of numerous short stories , plays , and popular novels “A Life ” (1892) , ” Senility ” (1898) and ” Confessions of Zeno ” ( 1923). After completing his studies in Germany , he lived in Trieste , multiethnic city ( being then part of the Austro -Hungarian Empire ) and imbued with heterogeneous cultures . Literary activity is accompanied , in the wake of economic difficulties , the more prosaic side of life with a job in the bank and then for which will travel between France and England. The writing remains his first and true passion , enlivened by the encounter with James Joyce in Trieste ; discovered by Montale and appreciated in France thanks to critics Valéry , Larbaud and Benjamin Cremieux , Svevo is the creator of the avant-garde novel , in which the objective time is replaced by that of consciousness. Party modules verismo and French from psychologism , the writer , perhaps the most European among the Italian novelists of the twentieth century , reveals the crisis of modern man , the fall of the dogmas and certainties and along the illusory hope to determine their own destiny.

Tullio Kezich
Film critic , screenwriter and playwright , the Trieste Tullio Kezich (1928-2009) began writing reviews as a teenager, then to arrive at the journalistic profession , becoming one of the most popular and influential film critics of our country. He wrote among others for Panorama, the Republic and the Corriere della Sera. He has also worked on the screenplay of ” The Place” and ” The Legend of the Holy Drinker ” by Ermanno Olmi. Signature volumes as ” Frederick. Fellini’s life and films ” ( Feltrinelli) , the official biography of the director which is also dedicated ” On La Dolce Vita by Federico Fellini. Day -to-day story of a movie that made ​​history ” (Marsilio ) , as well as ” Fellini ‘s day. With a alfabetiere Fellini “and” Fellini ” . Svevo ‘s novel ” Confessions of Zeno ” , care along with director Daniele D’ Anza for the television adaptation of the 1966 drama miniseries tivvù 1988 ; and always for the small screen also signed the script for a “Don Quixote” directed by Scapparo and transposition of Dostoevsky ‘s “Crime and Punishment ” .

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