RICORDA CON RABBIA – TEATRO MASSIMO – CAGLIARI – 16-20 GENNAIOREMEMBER WITH ANGER – MASSIMO THEATRE – CAGLIARI – JANUARY 16 TO 20
Con Ricorda con rabbia di Osborne sono in scena le vicissitudini di un gruppo di ragazzi, le loro vicende personali e la storia d’amore dei due protagonisti ma la tragedia umana ” privata” diviene paradigmatica di un’intera generazione. Un’inquetudine profonda, la frustazione ed il senso d’impotenza sono temi che ogni spettatore può riconoscere come propri, o in chi gli vive accanto, o nelo sconosciuto che tutti i giorni prende con lui l’autobus e che improvvisamente esplode nella furia omicida. E’ l’uomo “contro”, che non distingue più i confini della sua rabbia, è contro anche le campane che irrompono la discussione, è contro la padrona di casa, è persino ” contro” la pioggia. Ricorda con rabbia è apologia della rabbia irruenta, disperata, generalizzata, quello che ci circonda ora, rabbia verso una realtà che va liquidata, rivista alle radici. A suo tempo la piéce venne definita “manifesto di una generazione”: oggi potremmo dire che ha preannunciato i nostri tempi ed è ancora il manifesto di chi si scontra con una società indifferente. E’ l’ira di chi affronta con furia chi si trincera nella sua cittadella a difesa dell’arroganza e della nebulosità dei suoi finti moralismi, di convenzioni e ipocrisie sociali, che non lasciano spazio né consolazione agli altri. L’uomo contro è ucciso dalla noia, dalla ripetitività delle cose quotidiane e in particolare dalle domeniche, urla perchè gli altri si risveglino dall’indolenza e riscoprano un qualche entusiasmo, un qualche interesse nel presente che ai suoi occhi appare orripilante e disgustoso, anche nei giornali e nelle cronache culturali. Sembra dirci ancora oggi: ” mutate animo, non vi accorgete del dolore che andate seminando? Io ne sono l’emblema, il Cristo crocifisso dall’indifferenza!” E alla fine, violento e malinconico, si ripiega su se stesso, cerca il contatto, recupera la sua dimensione umana e affettiva, al riparo delle trappole esterne. “E’ nato in un’epoca che non è la sua”: ma qual’è la sua epoca? E’ difficile trovare ancoraggio in una società regolata da norme che non si riconoscono. Oggi a quasi sessanta anni dalla prima rappresentazione del 1956 al Royal Court Theatre di Londra, il testo di Osborne è quanto mai attuale, è la tragedia di una solitudine individuale che si fa collettiva, in una incomunicabilità pressochè totale, in una micro collettività giovanile totalmente priva di entusiasmo e di stimoli, senza riferimenti culturali forti cui far riferimento, incastrata in consuetudini imposte da un esterno che la fagocita per il suo guadagno, che ne brucia la possibilità e la creatività . L’uomo “contro” è il giovane arrabbiato di questa generazione che non sa più in cosa credere e si attorciglia su se stesso alla ricerca di un’improbabile emancipazione fatta di eccessi, di coazione a ripetere; ma si trasformerà fino a diventare l’uomo “per”? L’ansia per una società più giusta sembra riaffacciarsi in questa epoca così sciatta nel sentire, così capace di empatia, così prossima al collasso. Cosa è cambiato da quel lontano 1956? Per ora la risposta è ancora la rabbia.
mercoledì 16 gennaio 2013 – ore 20.45 / Turno A
giovedì 17 gennaio 2013 – ore 17.00 / Turno P
giovedì 17 gennaio 2013 – ore 20.45 / Turno B
venerdì 18 gennaio 2013 – ore 20.45 / Turno C
sabato 19 gennaio 2013 – ore 20.45 / Turno D
domenica 20 gennaio 2013 – ore 19.00 / Turno E
Teatro Massimo
Viale Trento, Cagliari
Info:
tel. 345 4894565 (biglietteria)
070 270577
E-Mail: biglietteria@cedacsardegna.it
cedac@cedacsardegna.it
With Osborne’s Look Back in Anger are staged the events of a group of boys, their personal stories and the love story of the two protagonists, but the human tragedy “private” becomes paradigmatic of a whole generation. Un’inquetudine deep frustration and sense of powerlessness are issues that every spectator can recognize as their own, or those who live alongside, or nelo stranger every day takes the bus with him and suddenly explodes into murderous rage . And ‘the man “against”, which does not distinguish the boundaries of his anger is against the bells that break the issue, at the lady of the house, it is even “against” the rain. Look Back in Anger is the vindication of impetuous anger, despair, generalized, what surrounds us now, anger towards a reality that must be liquidated, magazine roots. At the time the piéce was called “manifesto of a generation” today we can say that our time has been announced and is still the poster who comes up against a society that is indifferent. And ‘the wrath of those who face with fury who takes refuge in the citadel to defend his arrogance and vagueness of its false moralizing, hypocrisy and social conventions, which leave no space or comfort to others. The man against is killed by boredom, repetition of everyday things and in particular from Sunday, cries because others awaken indolence and rediscover some enthusiasm, some interest in this that in his eyes is creepy and disgusting, even in newspapers and cultural news. Seems to tell us today, “changed mind, you do not see the pain that you go spreading? I’m the emblem, the crucified Christ indifference!” And in the end, violent and sad, it folds back on itself, seeking contact, retrieves its human dimension and emotional, to the shelter of traps outside. “It ‘was born in a time that is not his”, but what is your age? It ‘hard to find anchorage in a society governed by rules that do not recognize. Today, almost sixty years after the first performance of 1956 at the Royal Court Theatre in London, the text of Osborne is as timely as ever, is the tragedy of a lonely individual who is collective, in a nearly total lack of communication, in a micro-community youth totally devoid of excitement and stimulation, without strong cultural references which refer, embedded in practices imposed by an outsider that the phagocyte to its gain, which burns the ability and creativity. The man “against” is the angry young man of this generation that no longer knows what to believe and twists on itself in search of an unlikely emancipation made of excesses, repetition compulsion, but will turn to become the ‘ man “for”? Anxiety about a more just society seems reappearance in this era so sloppy in feel, so capable of empathy, so close to collapse. What has changed since that far-off 1956? For now, the answer is still the rage.
Wednesday, January 16, 2013 – 20:45 / Series A
Thursday, January 17, 2013 – 17.00 / Round P
Thursday, January 17, 2013 – 20.45 / Round B
Friday, January 18, 2013 – 20.45 / C Round
Saturday, January 19, 2013 – 20.45 / Round D
Sunday, January 20, 2013 – 19.00 / Round And
Teatro Massimo
Viale Trento, Cagliari
Info:
tel. 345 4894565 (office)
070 270577
E-Mail: biglietteria@cedacsardegna.it
cedac@cedacsardegna.it
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