9 MAGGIO, PEPPINO IMPASTATO – TEATRO MASSIMO MINIMAX – CAGLIARI – 7-14 FEBBRAIO9 MAY, PEPPINO IMPASTATO – MASSIMO MINIMAX THEATRE – CAGLIARI – FEBRUARY 7 and 14
Giuliano Pornasio – Peppino Impastato
Marcello Armellino – Tano Badalamenti
Andrea Gandini – Amico di Peppino
Ivan Marcialis – Amico di PeppinoVideo e progetto luci: Alessandro Rana
Costumi: Stefania Dessì
Aiuto regia: Irene Pala
Ufficio Stampa: Roberto Comparetti
Collaborazione testo:
Matteo Loglisci, Davide Sanna, Marcello Armellino, Alessandro Rana
Si ringrazia:
Centro Siciliano di Documentazione Giuseppe Impastato – Palermo
Compagnia Çàika
Produzione: Compagnia B
Quella di Peppino Impastato è una memoria difficile, che fatica a trovare spazio in una memoria più ampia, collettiva e, di conseguenza, tende a rimanere in una cerchia ristretta. Prima del film di Marco Tullio Giordana del 2000, “I cento passi”, Giuseppe Impastato era meno conosciuto ai giovanissimi. Il Centro Siciliano Di Documentazione “Giuseppe Impastato” (www.centroimpastato.it) ha lottato per anni affinché si facesse giustizia e luce sula morte di Peppino.
Ciò che più a colpito noi, ideatori di questo progetto, è la metafora dei “100 passi”, un’immagine diventata simbolo della vicenda di Peppino, cioè la distanza che divideva la casa degli Impastato da quella del boss mafioso Tano Badalamenti. Ma la realtà è ben più drammatica, ma molto più ricca e stimolante per il nostro soggetto teatrale: i “100 passi” rappresentano una distanza in termini di valori, come alfa e omega, dove il boss Gaetano Badalamenti è il punto più lontano dal giovane Giuseppe Impastato, il minimo rispetto al massimo. Su questo cardine ruotano la coerenza, i pensieri, la ribellione, le azioni, le denunce e la conseguente morte di Peppino Impastato.
“Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”, così si leggeva sullo striscione che apriva i funerali di Giuseppe Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. È ancora attuale raccontare oggi la vicenda di un martire laico del ‘900? Può il teatro essere veicolo di tale comunicazione? Noi pensiamo di sì.
La messa in scena teatrale ripercorre la figura di Peppino e i momenti salienti della sua vita: l’animo combattuto, i suoi incubi, le sue poesie, l’arrivo in politica (“esigenza per reagire ad una condizione familiare divenuta ormai insostenibile”) , l’ideazione de “L’Idea Socialista”, foglio ciclostilato da cui cominciano i primi guai (“Mafia: una montagna di merda”, è il titolo di un articolo scritto da Peppino a soli 19 anni; ciclostilato che sarebbe riproposto e consegnato al pubblico presente in sala), la nascita di “Radio Aut”, così da ricreare in scena un set della radio, da cui ridare voce alla trasmissione “Onda pazza”, trasmissione satirica ma incisiva e di denuncia sul comune di Cinisi, ribattezzato “Mafiopoli”; infine il caso della morte violenta di Peppino, i depistaggi operati per far passare Impastato come un terrorista.
Un attore darà corpo e voce a Peppino, mentre altri due attori saranno gli amici; importante ci sembra la parte di Tano Badalamenti che sarà interpretata da un attore in età matura. Nella scenografia saranno presenti schermi sui quali verranno proiettati dei video che, all’occorrenza, appariranno e spariranno dalla scena a seconda della necessità. I video saranno contenitori multimediali che accentueranno uno o l’altro momento dello spettacolo, seguendo l’emotività del protagonista o proiettando le poesie di Peppino, oltre ad integrare video originali della storia di quegli anni (mafia, caso Moro etc…). Sempre per la scenografia si vorrebbe ricreare uno studio radiofonico con i mezzi presenti negli anni ’70. Le musiche saranno quelle edite dal 1970 al 1978.
Lo spettacolo “9 Maggio – Peppino Impastato” è autofinanziato e la scenografia, l’attrezzeria, i costumi sono frutto di una ricerca sul territorio di materiale anni ’70: mercatini dell’usato di Cagliari, negozi di abiti vintage, etc…
Lo spettacolo teatrale sarà il fulcro di un vero e proprio incontro con la storia di Peppino. Saranno presenti in sala sia Giovanni Impastato, fratello di Peppino, sia il Dott. Umberto Santino, amico di Peppino e presidente del Centro Siciliano di Documentazione, primo centro di studi sulla mafia sorto in Italia e attualmente il centro d’archivio più completo. Il loro intervento si articolerà in due fasi: la prima, il giorno 07 febbraio, data del debutto, incontro col pubblico presente nella sala “Minimax” del teatro Massimo, con l’ausilio di una mostra fotografica su Peppino Impastato allestita nel foyer del Teatro stesso. Il secondo intervento avverrà la mattina dell’8 Febbraio, presso l’Università di Cagliari, incontrando i giovani studenti.
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Thursday 7 and 14 February 2013, at Teatro Massimo 21.00MiniMax
Giuliano Pornasio
Directed by Giuliano Pornasio
with:
Giuliano Pornasio – Peppino Impastato
Marcello Armellino – Tano Badalamenti
Andrea Gandini – Friend of Peppino
Ivan Marcialis – Friend of Peppino
Video and lighting design: Alessandro Rana
Costumes: Stefania Dessì
Assistant director: Irene Pala
Press Office: Roberto Comparetti
Collaborative text:
Matthew Loglisci, Davide Sanna, Armellino Marcello, Alessandro Rana
Thanks to:
Documentation Centre of Sicilian Giuseppe Impastato – Palermo
company Çàika
That of Peppino Impastato is a poor memory, which is struggling to find space in a larger memory, collective and, consequently, tends to remain in a restricted circle. Before the film directed by Marco Tullio Giordana, 2000, “The Hundred Steps” Joseph Impastato was less known to the young. The Center of Documentation Siciliano “Giuseppe Impastato” (www.centroimpastato.it) has struggled for years so that they do justice and light sula death of Peppino.
What most impressed us in, creators of this project is the metaphor of the “100 steps” image became a symbol of the story of Peppino, the distance that separated the house of Impastato from that of Mafia boss Tano Badalamenti. But the reality is far more dramatic, but much richer and more inspiring for our theatrical subjects: the “100 steps” represent a distance in terms of values, such as alpha and omega, where the boss Gaetano Badalamenti is the furthest point from the young Giuseppe Impastato, the fraction of the maximum. On this pivotal rotate consistency, thoughts, rebellion, actions, complaints and subsequent death of Peppino Impastato.
“With the ideas and the courage to Peppino we continue,” so you could read the banner that opened the funeral of Joseph Impastato, killed by the Mafia May 9, 1978. It is still relevant today tell the story of a secular martyr of 900? The theater can be a vehicle for this communication? We think so.
The theatrical staging traces the figure of Peppino and highlights of his life: the soul fought, his nightmares, his poetry, the arrival in politics (“need to react to a familial condition that has become untenable”) the creation of “The Socialist Idea,” mimeographed sheet from which begin the first trouble (“Mafia: a mountain of shit,” is the title of an article written by Peppino only 19 years old, mimeographed it would be repurposed and delivered to the audience in the hall), the birth of “Radio Aut”, so as to recreate the scene a set of radio, which give voice to the program “Onda crazy,” but incisive and satirical broadcast denouncing the town of Cinisi, dubbed “Mafiopoli “Finally, the case of the violent death of Peppino, the false leads made to pass Impastato as a terrorist.
An actor will give body and voice to Peppino, while the other two actors are friends, it seems important part of Tano Badalamenti who will be played by an actor at a mature age. In the scene there will be screens on which to project videos which, if any, appear and disappear from the scene as needed. The videos will be multimedia container that accentuate one or the other time of the show, following the emotion of the protagonist or projecting Peppino’s poems, as well as integrating the original video of the history of those years (mafia, the Moro etc …). Also for the scene you want to create a radio studio with the media present in the 70s. The music will be those published from 1970 to 1978.
The show “May 9 – Peppino Impastato” is self-financed and set design, the props, the costumes are the result of research in the area of material 70: Cagliari flea markets, vintage clothing stores, etc …
The play will be the centerpiece of a real encounter with the story of Peppino. Will be in attendance and John Impastato, brother Peppino, and Dr. Umberto Santino, a friend of Peppino and president of the Center for Documentation Siciliano, the first research center founded on the Mafia in Italy and currently the focus of most comprehensive archive. Their operation is divided into two phases: the first, on 07 February, the date of the debut, meeting with the public present in the room “Minimax” the Massimo theater, with the aid of a photographic exhibition on Peppino Impastato set up in the foyer of the theater same. The second lecture will take place the morning of 8 February, at the University of Cagliari, meeting young students.
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