49° MATRIMONIO MAURITANO – SA COIA MAUREDDINA – SANTADI – 1-6 AGOSTO 2017
Esiste un paese nel basso sulcis, ovvero la zona più a sud della Sardegna che si affaccia verso il continente africano, in cui da 38 anni si ripropone il più antico rito religioso per eccellenza, il matrimonio, secondo le tradizioni rurali della gente sulcitana.
Dal 1968 la celebrazione del Matrimonio definito Mauritano, si svolge a Santadi, piccolo centro di circa 4000 abitanti. Ma perché tra tutti i paesi del Sulcis, è stato scelto proprio Santadi? Numerosi documenti curiali attestano l’importanza che il paese rivestiva in passato, in quanto la Villa di Santadi costituiva una delle due Cappellanìe del Sulcis. La Cappellania era un territorio abbastanza vasto, che veniva affidato ad un Cappellano, il quale vi si recava regolarmente per officiare le funzioni religiose nella chiesa parrocchiale della Villa, tra le quali ovviamente, il matrimonio.
Ogni anno la prima domenica d’Agosto, Santadi ripropone questo rito che viene celebrato secondo i canoni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, definito come detto in precedenza, Matrimonio Mauritano. Il termine non deve trarre in inganno in quanto non si tratta di un rito pagano, ma il riferimento è relativo alle genti africane che probabilmente in passato, sono sbarcate nei lidi sulcitani e sono state ospiti delle terre santadesi.
I preparativi che sono antecedenti al giorno di festa sono tanti, sicuramente l’allestimento delle traccas (i carri addobbati) degli sposi, è tra le cose che fanno risvegliare l’orgoglio contadino della gente. Le traccas sono i carri trainati dai buoi, addobbati con gli arazzi più belli, le spighe di grano, tralci di mirto, fiori e tappeti, con i quali verranno accompagnati i futuri sposi, ad unirsi in matrimonio. Un carro dovrà accompagnare la sposa, assieme ai genitori e ai testimoni, mentre un altro verrà utilizzato dallo sposo e dai suoi familiari. Gli sposi, i rispettivi genitori e tutti coloro che ne hanno la possibilità, indosseranno il costume tradizionale, quello del giorno di festa. Avvenuta la vestizione dello sposo, egli verrà accompagnato a prendere la sposa; le traccas serviranno per condurre i futuri sposi nel corteo nuziale, al quale partecipano anche vari gruppi folckloristici provenienti da tutta l’isola.
La celebrazione del rito religioso avviene nella piazza principale, in un apposito palco allestito per l’occasione, di fronte all’intero paese che si rende testimone della promessa nuziale.
A fine cerimonia, si consuma il rito pagano per eccellenza, che è ancora in uso nella tradizione isolana, ovvero sia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri, che seguono il rito dell’acqua; gli sposi vengono fatti inginocchiare su un cuscino bianco, successivamente la madre della sposa fa il segno della croce con un bicchiere d’acqua, benedicendo in questo modo prima la figlia, alla quale farà poi bere l’acqua, dopodichè al genero; il tutto viene ripetuto anche dalla madre dello sposo.
Infine, la madre della sposa prima, la madre dello sposo poi, cospargono il capo dei figli con “sa gratzia” (è uno dei momenti più importanti della cerimonia), impartendo in questo modo la benedizione anche ad elementi come chicchi di grano, petali di rose, sale e monetine, sinonimo rispettivamente di, abbondanza, felicità, ricchezza e saggezza. Dopodichè avviene la rottura del piatto, quasi per scaramanzia, con l’augurio di un futuro ricco di felicità, serenità e prosperità. A questo punto, gli sposi omaggiano la gente che si è stretta a loro, col pane nuziale, preparato appositamente per essere offerto dopo la cerimonia. Al termine, i novelli sposi vengono lasciati liberi di festeggiare con parenti ed amici e la sera rientrano nella piazza principale, per ricevere auguri ed essere accolti festosamente dal paese stretto attorno a loro.
La serata termina poi con balli e canti da parte dei gruppi folkloristici provenienti dalle varie zone dell’isola e con il ricevimento nuziale, durante il quale gli sposi offrono al pubblico, dopo il famoso taglio della torta, i dolci tipici della tradizione e l’ottimo vino che in paese si produce.
Con la celebrazione del Matrimonio Mauritano si rivive nel Sulcis, a Santadi in particolare, la tradizione contadina e pastorale della gente rurale.
Si ripropongono riti antichi nella semplicità della cerimonia religiosa e nei gesti naturali, quasi sacerdotali delle madri che benedicono i propri figli con “sa gratzia” augurando benessere e felicità ai novelli sposi, con i petali delle rose, il grano, il sale, le monetine.
Sposi, genitori ed invitati indossano il vestito migliore di broccato di seta, di nero orbace e di finissimo lino ricamato; su un tappeto di “ramadura” sfilano le traccas degli sposi e il corteo nuziale accompagnati dai cavalieri e dal suono antico delle launeddas.
Programma
Sa Coia Maurreddina 2017
MARTEDI’ 1° AGOSTO
Ore 19,00 Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” – Via Mazzini
Daniela Deidda legge Storie d’amore e tradizioni
Gli sposi Cristina Cani e Andrea Bogani e gli sposi dello scorso anno Michela Manca e Alessio Caddeo si raccontano
Augurius a is isposus a sa campidanesa
di Fernando Pisu, Antonello Orru’, alla chitarra Mario Aledda
MERCOLEDI’ 2 AGOSTO
Ore 19:00 Centro culturale polivalente – Piazza Marconi (fianco Chiesa San Nicolò)
Inaugurazione mostra Is sonus de sa festa a cura dell’Associazione Cuncordia a Launeddas
Inaugurazione mostra Il vestiario del Sulcis nella società tradizionale a cura dell’associazione Sant’Elia di Nuxis
GIOVEDI’ 3 AGOSTO
Ore 19:00 Centro culturale polivalente – Piazza Marconi (fianco Chiesa San Nicolò)
Mostra Is sonus de sa festa a cura dell’Associazione Cuncordia a Launeddas
Ore 22:00 Palco centrale – Piazza Marconi
Il vestiario del Sulcis nella società tradizionale a cura dell’associazione Sant’Elia di Nuxis
Quartetto Animas in concerto – I canti e i balli della festa
VENERDI’ 4 AGOSTO
Ore 15:30 Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” – Via Mazzini
Laboratorio e degustazione
I dolci del matrimonio nella tradizione sulcitana
a cura della Coop. Semata
Ore 19:00 Centro culturale polivalente
Piazza Marconi (fianco Chiesa San Nicolò)
Mostra Is sonus de sa festa
a cura dell’Associazione Cuncordia a Launeddas
Ore 22:00 Palco centrale – Piazza Marconi
Sa coja mali fata
commedia in lingua sarda a cura della compagnia teatrale Sa Lantia
SABATO 5 AGOSTO
Ore 10:00 Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” – Via Mazzini
Laboratorio e degustazione ”I pani del matrimonio nella tradizione sulcitana” a cura della Coop. Semata
Ore 19:00 Centro culturale polivalente – Piazza Marconi (fianco Chiesa San Nicolò)
mostra is sonus de sa festa a cura dell’Associazione Cuncordia a Launeddas
Ore 20:00 – 21:30 Centro della cultura del vino | Via San Paolo
Cena all’aperto: Laboratorio e degustazione “I piatti del matrimonio nella tradizione sulcitana”
Ore 22:00 Palco centrale – Piazza Marconi
Anima
Concerto di Maria Giovanna Cherchi
concerto live con Danilo Porcheddu, Maurizzio Bizzarro, Federico Fresi, Antonello Falchi e Fabio Useli
DOMENICA 6 AGOSTO
Ore 8:00 Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” – Via Mazzini
Il rito della vestizione degli sposi
Ore 9:30 Via Cagliari e percorso cittadino fino alla Chiesa di San Nicolò
Partenza del corteo nuziale con la partecipazione di 30 gruppi folk, tracas, launeddas, cavalieri, autorità e sposi
Ore 11:00 Sagrato della Chiesa Parrocchiale di San Nicolò
Celebrazione Liturgica del Matrimonio con omelia in lingua sarda
Cantata dal Coro Kellarious di Selargius
diretto da Daniela Porru
Segue il rito de sa gratzia
Ore 20:00 Piazza Marconi – fronte Chiesa
su cumbidu invito alla popolazione con la torta nuziale e i dolci tipici
Ore 20:30 Palco centrale – Piazza Marconi
Festa della tradizione: i balli rituali e le danze di corteggiamento della Sardegna
Presenta Ambra Pintore
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